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Quella della “ZES Unica” è una vera e propria sfida con finalità doppia: da una parte mettersi alle spalle le inefficienze delle precedenti zone speciali, dall’altro rendere concreti i benefici che possano rimettere in moto le aree del Paese dove le difficoltà sono maggiori.

Un’occasione da non perdere, quindi, per tutte le aziende che hanno scelto di investire nelle otto regioni istituite nel 2018 dal governo Gentiloni e dal 1° gennaio scorso confluite nella ZES Unica, in particolare per le condizioni particolari a cui è possibile accedere in base a investimenti e sviluppo d’impresa. Per un mese esatto, dal 12 giugno al 12 luglio prossimi, sta per aprirsi una finestra che permetterà alle imprese di presentare la documentazione con cui accedere al credito d’imposta.

È esattamente questo, l’argomento a cui “Fiscal Focus” ha deciso di dedicare un webinar gratuito il prossimo 10 giugno. L’evento, organizzato in collaborazione con “NexoBroker”, partner specializzato nel favorire l’accesso al credito alle PMI, sarà condotto da tre esperti in materia: Antonio Gigliotti, direttore di Fiscal Focus, Mattia Gigliotti, vicedirettore, e Giovanni Riccio, commercialista con lunga esperienza nella consulenza aziendale.

Un webinar studiato per illustrare nei dettagli le agevolazioni, le modalità di accesso e la documentazione necessaria alle imprese di qualsiasi forma giuridica e regime contabile per presentare l’istanza.

Il programma è articolato in modo da toccare tutti i punti che è necessario conoscere per entrare nelle agevolazioni della ZES unica Sud: indicazioni sul credito spettante, i settori inclusi, gli investimenti ammessi, la procedura di accesso al credito, gli obblighi e la cumulabilità. Senza dimenticare le regole particolari che riguardano le imprese agricole, della pesca e dell’acquacultura.

Introdotta dalla legge n. 162/2023, la “Zona Economica Speciale”, meglio conosciuta come “ZES Unica Mezzogiorno”, racchiude in pratica sotto il medesimo “ombrello” le otto zone di un tempo, rappresentate da Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna, con l’idea di massimizzare e attrarre gli investimenti.

L’agevolazione si concentra soprattutto su crediti d’imposta fino al 50%, che oltre ad essere variabile in base a regioni, dimensioni dell’impresa e ammontare dell’investimento, in alcuni casi può arrivare al 70, concessi per investimenti – compresi in un range tra un minimo di 200mila e un massimo di 100 milioni di euro – che riguardino l’acquisto o contratti di leasing datati tra il 1° gennaio e il 15 novembre di quest’anno, di macchinari, impianti e attrezzature nuovi, terreni e immobili, il cui valore non può superare il 50% del valore complessivo dell’investimento. Per le PMI è previsto un ulteriore 10%, che sale al 20% per le piccole imprese.

Per essere ancora più precisi a livello territoriale, le grandi imprese hanno diritto a crediti d’imposta che per l’Abruzzo ammontano al 15%, mentre per gli insediamenti ubicati tra Molise, Basilicata e Sardegna sale al 30%, per finire con Campania, Puglia, Calabria e Sicilia, dove il credito sale al 40%.

Storicamente, le ZES hanno dimostrato più volte di essere strumenti particolarmente favorevoli nel rilancio di zone un tempo depresse, diventate di forte attrattiva per la localizzazione di nuove realtà produttive spesso internazionali. In particolare, esperienze del tutto simili hanno permesso di creare un volano di positività in alcune aree della Cina e della Polonia.



 

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