È già possibile nel Lazio ottenere dai comuni un risarcimento per aree non più edificabili per sopraggiunti vincoli, ma la proposta di legge presentata dalla consigliera di Fratelli d’Italia, Laura Corrotti, mira a snellire le procedure amministrative per avere risposte più veloci.
Dopo il condono edilizio nel Lazio, la consigliera regionale di Fratelli d’Italia e presidente della commissione Urbanistica, Laura Corrotti, ha presentato un’altra proposta di legge che punta a semplificare la normativa in materia urbanistica.
In concreto, se un costruttore possiede un terreno che alcuni vincoli hanno reso non edificabile, il Comune di appartenenza può risarcire il proprietario, come compensazione, con un’area edificabile all’interno dello stesso territorio e, ovviamente, a disposizione dell’amministrazione comunale. Il terreno concesso come risarcimento deve avere la stessa cubatura e deve, chiaramente, essere edificabile. In cambio, i proprietari cedono al Comune, a titolo gratuito, l’area interessata dal vincolo.
Si tratta di una procedura che è già possibile avviare nel Lazio, ma con questa modifica alla legge regionale 36 sulle ‘Norme in materia di attività urbanistico-edilizia’, ha spiegato a Fanpage.it la consigliera Corrotti, “andremo a semplificare una procedura lunghissima. Servono attualmente due varianti e un passaggio al comitato tecnico. Con la modifica della legge da me proposta, permetteremo ai comuni del Lazio di semplificare questa procedura con una variante semplificata. Entro novanta giorni dalla richiesta di variante, se la Regione Lazio non dovesse rispondere con una delibera, ci sarebbe il silenzio-assenso. Questo, ripeto, andrebbe a snellire, una procedura che attualmente è lunghissima”.
La possibilità di costruire su altri terreni comunali è disciplinata a livello nazionale dalla legge 308 del 2004 sulla “Delega al Governo per il riordino, il coordinamento e l’integrazione della legislazione in materia ambientale e misure di diretta applicazione”. In particolare il comma 21 dell’articolo 1 prevede che “qualora per effetto di vincoli sopravvenuti, diversi da quelli di natura urbanistica, non sia più esercitabile il diritto di edificare che sia stato già assentito a norma delle vigenti disposizioni, è in facoltà del titolare del diritto di chiedere di esercitare lo stesso su altra area del territorio comunale, di cui abbia acquisito la disponibilità fini edificatori”.
Il comma 22 stabilisce che “in caso di accoglimento dell’istanza, la traslazione del diritto di edificare su area diversa comporta la contestuale cessione al Comune, a titolo gratuito, dell’area interessata dal vincolo sopravvenuto”. La modifica di legge proposta da Corrotti, come detto, snellisce le procedure amministrative per avere questo risarcimento dal Comune su terreni interessati da vincoli e, quindi, non più edificabili.
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