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Il nuovo condono 2024, annunciato dal MIT, riguarderà circa l’80% del patrimonio immobiliare italiano e sarà mirato alla regolarizzazione di piccole difformità o di irregolarità strutturali, come difformità formali o ‘interne’. Le regole dovrebbero essere pronte entro la fine di maggio, come annunciato in Senato dal ministro Salvini.

Il Ministro Matteo Salvini lo aveva anticipato qualche settimana ma adesso ci siamo: arriva un nuovo condono edilizio, anche se ‘formalmente’ non si chiamerà così, in quanto dedicato alle piccole e lievi difformità.

Ad annunciarlo è stato lo steso Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti al Tavolo “Piano Casa”, “così come chiesto e auspicato anche dalle Amministrazioni territoriali, dalle associazioni e dagli enti del settore edilizio“.

 

Condono edilizio 2024: regolarizzazione di piccole difformità. L’ambito di applicazione

Il nuovo condono 2024 riguarderà circa l’80% del patrimonio immobiliare italiano (stime provenienti da uno studio effettuato dal Consiglio nazionale degli Ingegneri) e sarà mirato alla regolarizzazione di piccole difformità o di irregolarità strutturali.

Si tratta, nello specifico, di:

  • difformità di natura formale, legate alle incertezze interpretative della disciplina vigente;
  • difformità edilizie “interne”, riguardanti singole unità immobiliari, a cui i proprietari hanno apportato lievi modifiche (ad esempio soppalchi o tramezzi);
  • difformità che potevano essere sanate all’epoca di realizzazione dell’intervento, ma non sanabili oggi a causa della disciplina della “doppia conformità che non consente di conseguire il permesso o la segnalazione in sanatoria per moltissimi interventi, risalenti nel tempo;
  • permettere i cambi di destinazione d’uso degli immobili tra categorie omogenee.

 

Condono edilizio 2024 all’interno del Piano Casa

Le linee di indirizzo che hanno portato alla bozza normativa – si legge nella nota del Ministero – sono state presentate nel corso della riunione sul piano casa, tenutasi al Mit alla presenza del vicepresidente del Consiglio e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini con il Dipe (Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica) e rappresentanti di circa 50 tra istituzioni, enti, associazioni, ordini professionali e fondazioni del settore“.

 

I motivi alla base del nuovo condono edilizio

Le motivazioni principale alla base di queste nuove norme – evidenzia il MIT – sono:

  • la tutela dei piccoli proprietari immobiliari “che in molti casi attendono da decenni la regolarizzazione delle loro posizioni e che non riescono, spesso, a ristrutturare o vendere la propria casa“;
  • la diminuzione del lavoro degli uffici tecnici comunali, spesso sommersi dalle richieste di sanatorie.

Alla luce della semplificazione e dell’efficienza amministrativa, chiude il MIT, si interverrà anche sulle procedure amministrative per garantire ai cittadini risposte certe in tempi certi.

 

Per Salvini non è un condono, ma un provvedimento di semplificazione

Il Ministro Salvini, sul tema, ha affermato che si tratta di un primo intervento attraverso uno strumento normativo più spedito ed “agile” per legittimare una grande quantità gli immobili oggetto di lievi difformità (difformità di natura formale, difformità interne, difformità consentite dalla disciplina edilizia all’epoca della loro realizzazione ma oggi non sanabili), con l’introduzione della “conformità edilizia rispetto all’epoca dell’abuso”.

Inoltre, la volontà è quella di legittimare fabbricati realizzati in difformità dal titolo edilizio per i quali è stata rilasciata l’agibilità da parte dei Comuni, con una modifica/riparametrazione delle tolleranze in ragione delle superfici degli immobili.

In ogni caso, ha evidenziato il Ministro, non si tratta di un condono né sotto il profilo tecnico e neanche anche sotto il profilo normativo ma di ben altra cosa: un provvedimento di buon senso e di semplificazione che scarica gli enti locali e ristabilisce le condizioni di tutela delle proprietà immobiliari e rilancia l’economia di un settore oggi in sofferenza.

La prospettiva a medio lungo termine – ha concluso Salvini – prevede invece una legge delega con revisione del Testo Unico Edilizia (DPR 380/2001), un nuovo Piano casa e altro ancora.

 

Salvini: “regole pronte entro fine maggio”

Nel corso del question-time al Senato del 18 aprile, il ministro Matteo Salvini ha ufficializzato che l’obiettivo del MIT è arrivare a definire le regole per il piano ‘Salva Casa’ entro la fine di maggio.

L’obiettivo di oggi, come abbiamo illustrato a tutti gli operatori, dopo numerose riunioni sul piano casa, è di arrivare entro la fine di maggio all’esame di quest’Aula del Parlamento con alcune modifiche che riguardano – ha affermato Salvini – non gli abusi esterni, ma tutto quello che c’è all’interno delle quattro mura: difformità formali legate alle incertezze interpretative, che per tanti immobili bloccano la possibilità di vendere o comprare casa; difformità edilizie interne alle case, ovvero quelle modifiche derivanti da manutenzione ordinaria o straordinaria, che attengono alla disciplina delle tolleranze costruttive, di cui aumenteremo la percentuale; difformità che potevano essere sanate all’epoca di realizzazione, ma non più sanabili oggi, a causa della disciplina della doppia conformità.

Stiamo inoltre intervenendo sulla possibilità di ampliare i cambi di destinazione d’uso per rendere più agevoli le variazioni di utilizzo di una unità immobiliare o di un immobile. Tutto questo per liberare gli uffici comunali da milioni di pratiche, per incassare quello che i cittadini vogliono poter pagare, pur di tornare totalmente padroni del loro bene.

Si tratta nel complesso, quindi, non di un condono per chi ha costruito la villa in riva al mare, lungo il fiume, in aree protette architettonicamente o idrogeologicamente pericolose – se uno ha la cameretta per il secondo figlio ereditata dal nonno o dal genitore, penso sia più utile che paghi al Comune una quantità di denaro per poter tornare tranquillamente in possesso della propria abitazione – con l’obiettivo finale di diminuire il costo degli affitti. Infatti, se si riportano sul mercato milioni di immobili che oggi sono bloccati, si fa un buon servizio alla pubblica amministrazione e si arriva ad abbassare il costo degli affitti, soprattutto nelle grandi città.

L’impegno entro maggio è che questo lavoro che stiamo portando avanti da un anno e mezzo – unico Governo che se n’è fatto carico – diventi realtà”.

 

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