Avrebbe dovuto restituire a vari creditori, dall’Inps all’Agenzia delle entrate, dal Comune alla Asl, dalla Compass alla Soget e alla ex Deutsche Bank, 207.080 euro. Ma il Tribunale di Taranto, applicando la nuova legge «salva-suicidi», ha dichiarato inesigibili tutti i debiti esistenti a carico di un artigiano tarantino.
Storia nasce nel 2006
La storia nasce nel 2006. L’uomo presenta all’Inps domanda di pensione di anzianità, ma l’istituto non riconosce il requisito contributivo minimo e respinge la domanda. L’artigiano presenta ricorso al Tribunale di Taranto che, nel 2009, lo accoglie e condanna l’Inps a riconoscere la pensione di anzianità con il pagamento degli arretrati e degli interessati maturati. Ma è l’Inps ora a proporre appello e la Corte ribalta la prima pronuncia e condanna l’uomo alla restituzione delle somme percepite dal 2007 al 2017 e declassa la pensione da “anzianità” a “sociale”. Insomma, il debito maturato verso l’istituto era di 130. 516 euro. Ma ne esistevano anche altri verso enti locali, la Asl, istituti di credito.
Il ricorso per «esdebitazione del debitore incapiente»
A questo punto l’artigiano fa ricorso alla sezione civile – ufficio procedure concorsuali del Tribunale di Taranto, chiedendo l’apertura del procedimento della così detta «esdebitazione del debitore incapiente» in forza della nuova legge salva-suicidi introdotta con il decreto Ristori del 2020 a favore delle persone sovra indebitate che hanno perso ogni patrimonio. Con questa norma si dà la possibilità al debitore di liberarsi completamente dei propri debiti. Il giudice accoglie il ricorso prendendo in considerazione le cause dell’indebitamento, la diligenza del debitore nell’assunzione delle proprie obbligazioni e le ragioni che hanno causato il sovra indebitamento.
Le ragioni della difesa
«E’ stato dimostrato – commenta l’avvocato Alessandra Tursi – che il debitore versava in una situazione di sovra indebitamento incolpevole e non era in grado di offrire ai creditori alcuna utilità nemmeno in prospettiva futura. Il giudice ha accolto in nostro ricorso e ha dichiarato inesigibili tutti i debiti per un totale di 207.080 euro. I creditori non potranno più chiedere il pagamento delle somme neppure nella forma del pignoramento della pensione».
Il giudice ha considerato che l’uomo aveva un reddito inferiore ai 10mila euro annui, con un fabbisogno famigliare tra l’altro quantificato il 13.233 euro, proprietario di una vecchia automobile e di nessun bene immobile e che la «situazione debitoria non era stata da lui voluta ma, anzi, aveva utilizzato sempre la massima diligenza nell’assunzione di tutti i debiti pendenti». L’avvocato Tursi commenta che «il debitore potrà finalmente iniziare una nuova vita e riscattarsi da questa brutta situazione vissuta».
La newsletter del Corriere del Mezzogiorno – Puglia
Se vuoi restare aggiornato sulle notizie della Puglia iscriviti gratis alla newsletter del Corriere del Mezzogiorno. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?
Clicca qui