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Visto che sono molti cittadini sono in attesa del Bonus 200 euro nel 2023, in questo approfondimento spieghiamo nel dettaglio quali sono i Bonus 200 euro rimasti e chi ne ha diritto (scopri le ultime notizie sul bonus 150 euro e poi leggi su Telegram tutte le news sui pagamenti dell’Inps. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp e nel gruppo Facebook. Seguici anche su su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Nel corso del 2022 sono stati introdotti diversi Bonus ai cittadini in difficoltà e ai lavoratori in generale, a causa dell’inflazione che ha colpito il nostro Paese, aumentando il costo della vita. Tra questi, più di un Bonus ha il valore di 200 euro e per questo è facile fare confusione.

Per esempio, uno dei più comuni è senza dubbio il Bonus una tantum del Decreto Aiuti. Per questo motivo, nei prossimi paragrafi facciamo chiarezza sui Bonus 200 euro nel 2023 rimasti e sui rispettivi destinatari.

Indice

Bonus 200 euro nel 2023: per chi?

Quando si parla di Bonus 200 euro nel 2023 si fa riferimento a diversi tipi di bonus erogati dallo Stato. Alcuni di questi spettavano in automatico nel 2022, altri invece sono stati richiesti con apposita domanda.

In ogni caso, è bene chiarire che al momento non c’è un nuovo Bonus 200 euro nel 2023 da richiedere, ma si tratta principalmente di arretrati o comunque agevolazioni per cui è scaduto il termine per fare domanda.

Per evitare di fare confusione, quindi, in questo articolo ci concentriamo soprattutto su due tipi di Bonus 200 euro nel 2023:

  • il Bonus benzina, introdotto l’anno scorso e rinnovato anche quest’anno per i dipendenti del settore privato;
  • il Bonus 200 euro introdotto dal Decreto Aiuti e richiesto da alcuni beneficiari entro il 30 aprile 2023.

Leggi quali sono tutti i bonus regionali sul trasporto pubblico nel 2022, come richiedere il bonus nazionale da 60 euro per il Tpl e quali sono le agevolazioni per i trasporti con la legge 104.

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Bonus 200 euro nel 2023: Bonus benzina

Il Bonus benzina è un’agevolazione fiscale concessa dai datori di lavoro privati ai dipendenti e consiste in buoni benzina di importo variabile, fino a un massimo di 200 euro.

Introdotto nel 2022, questo Bonus è stato rinnovato anche nel 2023 nell’art. 1 del Decreto legge n. 5/2023 (anche noto come Decreto Carburanti). All’interno del decreto si specifica che il valore di buoni carburante non concorre alla formazione del reddito del lavoratore che riceve il bonus.

Ma come funziona questo Bonus?

A differenza del Bonus 200 euro del Decreto Aiuti, questo Bonus benzina non corrisponde a un contributo economico erogato ai lavoratori su un conto bancario, ma consiste in un’esenzione fiscale corrisposta sotto forma di buoni. Tuttavia, rispetto all’anno scorso, l’esenzione avviene solo sul piano fiscale e non anche sul piano contributivo.

Il limite è posto sempre a 200 euro ed è applicabile ai lavoratori dipendenti del settore privato dai propri datori di lavoro. Ciò significa che non deve essere richiesto, ma viene erogato d’ufficio dal datore di lavoro.

Leggi tutti i dettagli sul bonus 150 euro: quando arriva il contributo economico e quali sono i requisiti reddituali. Scopri anche quando spetta ai lavoratori, ai pensionati, agli invalidi e disabili e ai percettori di Reddito di cittadinanza.

Bonus 200 euro nel 2023: in foto, una banconota da 200 euro.

Bonus 200 euro nel 2023: Bonus del Decreto Aiuti

Nel paragrafo precedente abbiamo spiegato che uno dei Bonus 200 euro nel 2023 è il Bonus benzina, un’agevolazione fiscale rinnovata anche quest’anno che consiste in un diversi buoni da erogare ai lavoratori dipendenti privati. Il contributo può arrivare a un massimo di 200 euro e viene corrisposto sotto forma di esenzione fiscale dal datore di lavoro.

Adesso invece passiamo a un altro Bonus 200 euro, di cui si è parlato molto nel corso del 2022 e di cui ancora si parla. Si tratta dell’indennità una tantum inserita nel Decreto Aiuti esattamente un anno fa per contrastare l’inflazione e il caro vita.

Il Bonus 200 euro è destinato tutti i cittadini, principalmente lavoratori e pensionati, con un reddito riferito al 2021 non superiore a 35.000 euro. Una parte dei beneficiari ha ricevuto il contributo una tantum in automatico (per esempio titolari di pensione, dipendenti pubblici e privati e percettori di Rdc). Un’altra parte invece ha dovuto presentare un’apposita domanda.

Nel corso dei mesi, la platea di destinatari è stata estesa ulteriormente, includendo anche i lavoratori autonomi con Partita IVA, che hanno potuto richiedere il Bonus 200 euro e il successivo Bonus 150 euro solo a settembre 2022.

Anche se è passato praticamente un anno dall’introduzione dell’indennità da 200 euro, ci sono ancora alcuni cittadini che ancora non l’hanno ricevuta.

Tra questi, emergono per esempio i nuclei percettori di Reddito di cittadinanza che hanno diritto sia al Bonus 200 euro sia al Bonus 150 euro sulla Carta Rdc. Il motivo si deve ai controlli rafforzati dell’INPS sulle famiglie che ricevono il Rdc, per evitare doppi pagamenti.

A tale proposito, ricordiamo che il Bonus 200 euro nel 2023 spetta ai percettori di Reddito di cittadinanza solo se questi non lo hanno già ricevuto in precedente, oppure se nel nucleo familiare non ci sono componenti che ne hanno diritto ad altro titolo o ancora se hanno ricevuto regolarmente la mensilità del Rdc a luglio 2022 (per il Bonus 200 euro) e a novembre 2022 (per il Bonus 150 euro).

Infine, una categoria di cittadini che si è aggiunta solo da pochi mesi per ricevere il Bonus 200 euro nel 2023 è rappresentata dai lavoratori autonomi e liberi professionisti senza Partita Iva. Si tratta di una platea di circa 80mila persone, che comprende anche 30mila specializzandi in Medicina e Chirurgia.

In particolare, in seguito a una modifica del decreto ministeriale rivolto ai lavoratori autonomi con Partita Iva, il Governo ha stabilito che anche questi 80mila cittadini aveva diritto all’indennità una tantum. Di conseguenza, con la circolare INPS 30/2023, anche queste persone hanno potuto fare domanda per ricevere i 200 euro.

Nello specifico, entro e non oltre il 30 aprile 2023 potevano presentare la richiesta del Bonus 200 euro i cittadini in possesso di questi requisiti:

  • avere percepito un reddito complessivo non superiore a 35.000 euro nel periodo d’imposta 2021 per il bonus 200 euro, o non superiore a 20.000 euro per quello da 150 euro;
  • essere già iscritti alla gestione autonoma con posizione attiva alla data del 18 maggio 2022, data di entrata in vigore del decreto Aiuti;
  • attività lavorativa avviata al 18 maggio 2022
  • avere effettuato entro il 18 maggio 2022, per il periodo di competenza dal 1° gennaio 2020 e con scadenze di versamento entro il 18 maggio 2022, almeno un versamento contributivo, totale o parziale, alla gestione di iscrizione per la quale è richiesta l’indennità;
  • non essere titolare di trattamenti pensionistici diretti alla data del 18 maggio 2022;
  • non aver percepito l’indennità una tantum ad altro titolo.

Visto che le domande si sono chiuse solo a fine aprile, è possibile che questa categoria di destinatari riceva il Bonus 200 euro nel 2023 a maggio o a giugno.

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