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La notizia secondo la quale in legge di Bilancio sarebbe presente una misura che consentirebbe all’Agenzia delle entrate di accedere direttamente ai conti correnti degli italiani per recuperare le imposte non pagate è totalmente priva di fondamento. Secondo quanto si apprende da Palazzo Chigi, la legge di Bilancio si limita a prevedere la possibilità di utilizzo di strumenti informatici per efficientare strumenti già esistenti utilizzati per il recupero d’importi relativi a cartelle esattoriali per le quali il contribuente non ha presentato ricorso e non ha ottenuto una sospensione giudiziale. Il governo, dopo le critiche della Lega, ci tiene a precisare che in tema di fisco garantirà sempre il pieno rispetto dei diritti del contribuente e della sua privacy, in un rapporto paritetico tra Stato e cittadino.

La notizia trapela poco dopo che da Napoli intorno alle 20 del 25 ottobre il vice-premier Matteo Salvini ha dichiarato «che non ci saranno incursioni sui conti corrente, diversamente da quello che si legge. La cosa certa è che ci saranno 14 miliardi in più nelle buste paga di 14 milioni di lavoratori».
Dalla Lega arrivano però critiche sull’ipotesi dei nuovi pignoramenti.
«Non sono a favore di mettere le mani nei conti correnti della gente
, ma vediamo cosa ci sarà scritto nella manovra. Non penso si vada in quella direzione». Così il vicesegretario della Lega, Andrea Crippa, sull’ipotesi in legge di bilancio di una misura per consentire al fisco di accedere direttamente ai conti correnti per verificare la disponibilità. Dice: «C’è il testo della legge di bilancio? No, ci sono voci che si rincorrono, vediamo il testo. Secondo me andare a fare i prelievi forzosi nei conti correnti non è nei nostri valori e nei nostri principi. Salvini parla di pace fiscale».E sulle pensioni aggiunge: «L’obiettivo è il superamento della legge Fornero, poi ci si arriva per step, ma uno step bisogna farlo e quindi già in questa legge di bilancio bisogna che il centrodestra faccia vedere che sulle pensioni si interviene nella direzione che ha detto in campagna elettorale».

La polemica sulle bozze della Manovra

Sulle bozze della Manovra intanto non si placano le discussioni. Tanto che in una nota il ministero dell’Economia è arrivato a scrivere: «Le indiscrezioni giornalistiche sulla legge di stabilità pubblicate in questi giorni su diversi temi di grande interesse (ad esempio pensioni, tasse, presunti prelievi da conti correnti e altro) sono frutto di bozze non definitive, non diffuse da Mef e dunque da ritenersi non attendibili».

La questione dei pignoramenti

Sulla questione del pignoramento dei conti correnti, va detto, una norma esiste già. La novità è che la manovra punta a introdurre una procedura più veloce, dando la possibilità all’Agenzia delle Entrate-Riscossione di verificare direttamente le disponibilità dei depositi in banca. Il tutto per migliorare il raggiungimento degli obiettivi di lotta all’evasione già espressi nella delega fiscale.

Come funziona oggi

Oggi il pignoramento arriva dopo un serie di passaggi in cui l’agente della riscossione, verificato il mancato pagamento di una tassa, chiede al contribuente di sanare la propria posizione. L’invio della cartella e dei successivi solleciti si ha se il cittadino non risponde con il pagamento a nessuna delle richieste. A distanza di un anno dalla cartella, il pignoramento è preceduto anche dall’avviso di intimazione. Da quel momento il contribuente che ha il debito con il fisco ha 5 giorni di tempo per effettuare il versamento, con la possibilità di chiedere la rateizzazione delle somme dovute. Se il contribuente evade anche in questi casi, l’agente della Riscossione oggi può già vedere se e dove il cittadino ha dei conti correnti e si rivolge alla banca o alle banche, in caso di più conti aperti. Gli istituti hanno 60 giorni di tempo per rispondere. Il pignoramento esclude l’ultimo stipendio che resta come limite per assicurare le necessità del debitore. Quello che la Riscossione non può vedere, ma potrà in futuro, è quanto è depositato nei c/c, verificando quindi se esistono le somme per mettersi in regola con il fisco. Una volta entrata in vigore la manovra, dal primo gennaio 2024 se la versione in bozza verrà confermata, l’agente (avvisando ovviamente la banca ed entro 30 giorni anche il debitore) potrà andare a colpo sicuro e «senza indugio», come recita la norma, a prelevare l’intera somma dovuta là dove ce ne è disponibilità. Il meccanismo verrà reso così più centrato e immediato.

 

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