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La Legge di Bilancio 2023 ha offerto ai contribuenti una serie di misure per consentire loto di sanare posizioni debitorie con il Fisco. La tregua fiscale ha previsto ben 12 misure diversi di cui, sicuramente, la misura regina è stata la rottamazione delle cartelle esattoriali, ovvero quella che ha permesso l’adesione di un maggior numero di contribuenti e ad un maggior ventaglio di debiti.

Ma la stessa rottamazione, oltre ad offrire ingenti sconti sul debito da pagare, visto che permetteva di saldare solo il debito iniziale senza l’aggiunta di interessi, sanzioni e aggio, presentava numerosi vantaggi che non sempre erano conosciuti dal cittadino che sceglieva di utilizzarla.

Ormai la data ultima per poter aderire alla definizione agevolata delle cartelle esattoriali (rottamazione) è passata, visto che era fissata al 30 giugno. Ma possiamo sicuramente parlare di quello che hanno guadagnato coloro che hanno aderito alla rottamazione entro i termini di presentazione della domanda.

Perché ci sono anche tanti vantaggi secondari, di cui non sempre si tiene conto, ma non sono di secondaria importanza, come andremo a vedere di seguito.

Abbiamo parlato in un precedente articolo, ad esempio, della cancellazione del fermo amministrativo del veicolo già con il pagamento della prima rata. E della possibilità di sospendere lo stesso anche prima del pagamento della prima rata combinando due diversi benefici.

Ma la rottamazione delle cartelle, e questo è bene ricordarlo, già con la semplice domanda di adesione, impedisce la prosecuzione delle eventuali procedure esecutive già avviate. Cerchiamo di capire cosa significa in ambito pignoramento.

La rottamazione sospende il pignoramento

Per chi ha un pignoramento presso terzi in atto è bene sapere che con la sola presentazione dell’istanza di adesione alla definizione agevolata lo ha sospeso. Con il pagamento della prima rata il 31 ottobre 2023, invece, il pignoramento viene definitivamente estinto.

Questo perché in base a quanto previsto dalla Legge di Bilancio 2023 solo la presentazione della domanda di adesione alla rottamazione va ad impedire la prosecuzione delle eventuali procedure esecutive già in corso (salvo nel caso che si sia già tenuto il primo incanto dell’asta con esito positivo).

Quando il pignoramento si cancella definitivamente?

Come precisato, poi, con l’Interpello dell’Agenzia delle Entrate 128 del 2020, la presentazione dell’istanza di adesione sospende le procedure di pignoramento presso terzi che, quindi, anche se avviate non possono proseguire.

Poi con il pagamento della prima o unica rata della rottamazione (il 31 ottobre 2023) che va a definire l’adesione alla rottamazione stessa, il pignoramento si estingue totalmente. Le somme dovute a terzi, precedentemente vincolate dal pignoramento, quindi, a questo punto si svincolano e rientrano pienamente nella disponibilità del possessore.

Pro e contro della rottamazione vanno soppesati

E’ pur vero che la rottamazione delle cartelle esattoriali non ha solo lati positivi e che molto spesso le prime due rate, troppo pesanti, possono scoraggiare dal proseguire dopo la presentazione dell’istanza di adesione.

Ma la vera convenienza del beneficio andrebbe valutata a tutto tondo, considerando anche quelli che sono i vantaggi «accessori» che derivano dall’adesione e non solo per lo sconto che il beneficio offre, che in alcuni casi è anche molto elevato.

Rottamazione 2023, come evitare i rischi di decadenza

 

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