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Dal pomeriggio di oggi, 11 maggio, terminato il periodo di sola consultazione delle dichiarazioni dei redditi 2023 confezionate dall’Amministrazione finanziaria, si entra nel vivo con l’attivazione delle funzioni web che consentono di accettare il modello 730 così com’è, oppure di modificarlo e inviarlo, e di modificare e inviare, ma non accettare, Redditi Pf.
I modelli sono disponibili in visione dallo scorso 2 maggio nell’area autenticata “Accedi alla tua precompilata” raggiungibile dal box “Servizi” della homepage del sito dell’Agenzia delle entrate. Oltre un miliardo di dati relativi a spese sanitarie, 99 milioni di premi assicurativi, 73 milioni di certificazioni uniche di lavoratori dipendenti e autonomi, 11 milioni di bonifici per ristrutturazioni, 8,5 milioni di dati relativi agli interessi passivi sui mutui e 6,5 milioni relativi a spese scolastiche. Il paniere di informazioni pre-caricate dall’Agenzia supera quest’anno 1,3 miliardi. New entry 2023, tra le altre, le spese per canoni di locazione e quelle di intermediazione per l’acquisto di immobili adibiti a “prima casa”. Tutte informazioni che si aggiungono a quelle già presenti negli anni scorsi, come ad esempio i contributi previdenziali e assistenziali, quelli versati per i lavoratori domestici, le spese universitarie e per gli asili nido.

Preleva la guida ufficiale alla dichiarazione precompilata 2023

L’accesso alla precompilata è possibile tramite Spid, Carta di identità elettronica (Cie) e Carta nazionale dei servizi (Cns). E, per casi residuali autorizzati, con le credenziali Fisconline o Entratel, rilasciate dell’Agenzia, e il pin “dispositivo” rilasciato dall’Inps.

Per presentare il 730 c’è tempo fino al 2 ottobre 2023 (poiché il 30 settembre e il 1° ottobre sono sabato e domenica), quasi due mesi in più per Redditi, che deve essere trasmesso entro il 30 novembre 2023.

Primo step, la verifica dei dati – Ma passiamo all’azione spiegando i passi da compiere prima di arrivare all’invio definitivo della dichiarazione relativa ai redditi 2022. Innanzitutto, va chiarito che i modelli proposti dall’Agenzia non sono a scatola chiusa. Dalla homepage della sezione, attraverso la funzione “Visualizza i dati”, è possibile consultare le informazioni prese in considerazione dal Fisco, trasmesse da terzi o ricavabili dalle dichiarazioni degli anni precedenti. Sono disponibili anche i dati conosciuti ma non utilizzati perché incongruenti o incompleti. Il contribuente, messo al corrente del motivo dello scarto, può inserire il dato corretto.
Per quanto riguarda le spese sanitarie, oltre agli importi totali, fogli informativi distinti riportano separatamente le spese (detraibili o non detraibili) sostenute per sè stessi e per i familiari a carico. Sono detraibili, ricordiamo, soltanto gli importi versati con strumenti di pagamento tracciabili. Fanno eccezione i medicinali e i dispositivi medici e le prestazioni rese da strutture pubbliche e private accreditate al Servizio sanitario nazionale, detraibili anche se pagati in contanti.

Poi, la scelta del modello – Il secondo passo è individuare, sempre dalla homepage, il modello da utilizzare: le opzioni sono 730 e (nei casi consentiti) Redditi Pf. La scelta è del contribuente, anche se, rispondendo a semplici domande, le Entrate indirizzano verso il modello più adatto alla situazione specifica.
Da questo momento la precompilata va analizzata quadro per quadro, iniziando dal frontespizio. Ogni eventuale correzione o integrazione deve essere confermata con un click su “salva” prima di passare alla schermata successiva.

Sempre più completasempre meno le integrazioni necessarie – Aumentano i dati trasmessi da terzi ai fini della precompilata. Quest’anno hanno sconfinato il miliardo e 300 milioni, +8% rispetto al 2022.
Nel pacchetto precaricato, i modelli 2023, oltre agli oneri e alle spese presenti negli anni scorsi, fanno spazio anche:

  • alle spese per corsi statali post diploma di Alta formazione e specializzazione artistica e musicale e relativi rimborsi
  • ai canoni di locazione per alloggi adibiti ad abitazione principale e per quelli sostenuti dagli studenti fuori sede
  • alle spese di intermediazione immobiliare per l’acquisto dell’abitazione principale
  • al credito d’imposta a favore delle persone fisiche che svolgono attività fisica adattata (Afa)
  • al credito d’imposta per l’acquisto e l’installazione di depuratori d’acqua e la riduzione del consumo di plastica.

I contribuenti troveranno già compilati, inoltre, i campi relativi gli oneri detraibili sostenuti e riconosciuti dal sostituto, riportati nella Certificazione unica e quelli ricavati dalla dichiarazione dello scorso anno che danno diritto a una detrazione da ripartire in più rate annuali, come le spese per le ristrutturazioni edilizie o il risparmio energetico.

Abilitazione a terzi – Una volta entrati nell’area autenticata, l’utente può accedere al proprio modello oppure, se abilitato, operare per conto di altri soggetti in qualità di persona di fiducia, tutore, amministratore di sostegno, curatore speciale o genitore. È, inoltre, possibile accedere e presentare la dichiarazione per una persona deceduta in qualità di erede.
Nel caso in cui si agisca su delega di terzi, occorre selezionare il tasto “Cambia utenza” del box “Dichiarazione precompilata per conto di un’altra persona”. Se invece si agisce per un defunto, l’erede non deve cambiare utenza, una volta raggiunto il servizio, deve selezionare l’opzione “Accedi alla dichiarazione in qualità di erede”.
Per gli anni successivi alla prima autorizzazione, l’istanza per il rinnovo dell’abilitazione da parte del tutore, amministratore di sostegno e curatore speciale può essere inviata all’ufficio anche con una semplice e-mail fornendo gli estremi della precedente istanza o allegando il provvedimento già depositato in ufficio, e la copia del documento di identità del delegato.
Il genitore con figlio ancora minorenne, che ha presentato in nome e per conto dello stesso figlio la dichiarazione precompilata nel 2022, attraverso lo specifico servizio web, è autorizzato all’accesso anche per quest’anno.
Per quanto riguarda gli eredi, infine, dal 2023, è possibile ottenere l’abilitazione dichiarando la propria condizione di erede, direttamente online, dalla funzione “Autorizzazioni soggetti terzi”, disponibile nell’area riservata del sito dell’Agenzia. L’erede autorizzato lo scorso anno è abilitato anche per quest’anno.

“Persona di fiducia” abilitata con una semplice videochiamata – Quest’anno ci sono importanti novità per il contribuente che non se la sente di gestire in autonomia la propria dichiarazione precompilata e preferisce affidarsi a una (e unica) sua “persona di fiducia”. Il modello di richiesta può essere presentato dall’interessato:

  • attraverso una specifica funzionalità web, presente nella sezione “Profilo utente/Autorizzazione soggetti terzi”
  • con il servizio di “videochiamata”, disponibile nella pagina “Prenota un appuntamento”
  • in allegato a un messaggio di Posta elettronica certificata
  • in formato cartaceo a un qualunque ufficio dell’Agenzia.

Se l’interessato non è nelle condizioni di agire direttamente, il modello è presentato, a determinate condizioni, dalla persona di fiducia.
L’istanza può specificare la data di scadenza dell’abilitazione, che, in ogni caso, non supera il 31 dicembre del secondo anno successivo al conferimento.

Compila e invia – Terminati i ritocchi e dopo un’ulteriore attenta verifica, il modello 2023 è pronto. Il tasto “Calcola, stampa e invia” consente di stampare la versione definitiva della dichiarazione, ma non è ancora l’ora di inviarla. È indispensabili, infatti, esercitare le scelte relative alla destinazione dell’8, del 5 e del 2 per mille dell’Irpef. A questo punto, non manca più nulla, il modello può essere presentato.
La sezione “Ricevute” aggiorna l’utente, step by step, dello stato della sua dichiarazione. Può avere certezza, da subito, che il documento è stato ricevuto e che la ricevuta è in attesa di elaborazione, a seguire, appena completata l’elaborazione, la ricevuta è disponibile. Se l’operazione non è andata a buon fine, il sistema comunica che il documento è stato scartato segnalando le criticità.

Rimborsi e pagamenti – Dipendenti e pensionati riceveranno i rimborsi emersi dal 730 direttamente dai datori di lavoro e dagli enti pensionistici, con il pagamento degli stipendi e delle pensioni erogati. Stesse modalità per le trattenute Irpef relative a debiti con il fisco, anch’esse saranno operate direttamente dai sostituti d’imposta.
I contribuenti senza sostituto d’imposta riceveranno il rimborso direttamente dall’Agenzia. Il beneficiario, se ha comunicato l’Iban, troverà la somma accreditata sul proprio conto corrente.
Nel caso in cui il credito sia del Fisco, il debito può essere versato dal contribuente tramite la stessa applicazione online utilizzata per la presentazione della dichiarazione, che consente di indicare l’Iban del conto corrente su cui effettuare l’addebito.

Dichiarazione sbagliata: è tutto da rifare, o basta correggere o integrare – Il 730 già presentato può essere annullato dal 17 maggio, per una sola volta, fino al 20 giugno, e ripresentato. Entro la stessa data è possibile annullare (sempre una sola volta) anche il modello 730 + Redditi correttivo già inviato con o senza F24.
E da quest’anno, con doppia scadenza, può essere annullato anche il modello Redditi Pf: entro il 26 giugno, se predisposto anche un modello F24 tramite l’applicativo della dichiarazione precompilata web (automaticamente viene rimosso anche il modello F24), entro il 27 settembre se non è stato predisposto alcun F24.
Trascorsi tali termini, la dichiarazione incompleta o con errori, può essere rettificata, dal 17 maggio, tramite il modello Redditi aggiuntivo o correttivo da inviare entro il 30 novembre 2023, superata tale data la situazione è sanabile soltanto con Redditi integrativo.
Nel dettaglio, in caso di 730 precompilato, occorre presentare anche “Redditi aggiuntivo” se il modello non prevede alcuni dei redditi percepiti dal contribuente, come quelli a tassazione separata e a imposta sostitutiva, plusvalenze finanziarie o investimenti e attività finanziarie detenuti all’estero (quadri RM, RS, RT ed RW).
In caso di errori, è utilizzabile, invece, “Redditi correttivo”. Il modello è predisposto dall’Agenzia con i dati contenuti nell’ultima dichiarazione presentata, che possono essere corretti e/o integrati per trasmettere la nuova dichiarazione. Se da quest’ultima emerge un maggior credito fiscale la somma può essere richiesta a rimborso, se invece dall’aggiornamento del calcolo risulta un credito inferiore o un maggior debito, è necessario effettuare contestualmente il versamento dell’imposta maggiorata degli interessi e della sanzione ridotta prevista dal ravvedimento operoso.
Può essere necessario, inoltre, presentare il modello “Redditi integrativo tipo 2”. Accade quando le Entrate comunicano che il sostituto d’imposta indicato dall’interessato ha inoltrato un avviso di diniego all’effettuazione del conguaglio fiscale. Eventualità possibile in presenza di un nuovo datore di lavoro o di perdita del lavoro, dopo la presentazione della dichiarazione dei redditi. Il contribuente deve allora presentare Redditi integrativo di tipo 2 per indicare il nuovo sostituto d’imposta o nessun sostituto. Se poi l’aggiornamento non riguarda soltanto il sostituto, ma altri dati del modello già inviato devono essere completati o corretti, è indispensabile presentare Redditi aggiuntivo/correttivo oppure integrativo.

Ultimi perfezionamenti – Prima di chiudere con la dichiarazione 2023, va dato uno sguardo al menu laterale della homepage. Da qui si accede alla pagina informativa che contiene la sintesi sull’utilizzo delle imposte versate dal contribuente nello scorso anno. Dallo stesso menu è possibile inserire i contatti tramite i quali si desidera ricevere le comunicazioni dell’Agenzia (Sms, e-mail, Pec), indicare l’Iban per gli accrediti dei rimborsi e gli addebiti delle somme dovute, avere informazioni sui soggetti terzi (intermediari e Caf) che hanno effettuato l’accesso alla dichiarazione precompilata dell’interessato.

È un’opportunità e non un obbligo – La dichiarazione dei redditi precompilata ha segnato una tappa decisiva sul cammino della semplificazione fiscale e dei rapporti tra Fisco e cittadino, ma il contribuente non è obbligato a utilizzarla, può presentare la sua dichiarazione con le modalità ordinarie.
Tuttavia è utile ricordare che oltre ai dati già caricati e ai calcoli già fatti la dichiarazione precompilata presenta dei vantaggi anche sul fronte di controlli. L’Agenzia effettuerà verifiche soltanto se le modifiche al modello incidono sulla determinazione del reddito o dell’imposta e, a differenza di quanto avveniva nel passato, saranno esaminati unicamente i dati variati.
Per completezza è utile sapere che possono usufruire dell’applicazione “La tua dichiarazione precompilata” anche i cittadini per i quali il Fisco non ha predisposto alcun modello perché, ad esempio, non dispone di alcun dato che li riguardi a eccezione di quelli anagrafici, che l’interessato troverà, infatti, precaricati. L’utente, selezionando il tasto “Procedi” potrà scegliere il modello e compilare e presentare la sua dichiarazione tramite l’applicativo web.

Il calendario della dichiarazione dei redditi 2023 – Di seguito il riepilogo delle principali date da ricordare:

  • 2 maggio
    • accesso alla dichiarazione precompilata 2023
  • 11 maggio
    • è possibile accettare, modificare e inviare il 730 precompilato
    • è possibile modificare e inviare il modello Redditi precompilato
    • al via la compilazione assistita per gli oneri detraibili e deducibili da indicare nel quadro E
  • 17 maggio
    • invio Redditi aggiuntivo del 730 presentando il frontespizio e i quadri RM, RS, RT e RW
    • invio Redditi correttivo per correggere e sostituire il 730 o il modello Redditi già inviato
    • annullamento 730 e Redditi Pf già inviati e presentazione di una nuova dichiarazione tramite l’applicazione web. L’annullamento del 730 si può fare solo una volta: fino al 20 giugno
  • 20 giugno
    • ultimo giorno per annullare il 730 già inviato
    • ultimo giorno per annullare il 730 + Redditi correttivi già inviato con o senza F24.
  • 26 giugno
    • ultimo giorno per annullare il modello Redditi (e i modelli Rpf correttivi ad esso collegati) già inviato con modello F24
  • 27 settembre
    • ultimo giorno utile per annullare il modello Redditi (e i modelli RPF correttivi ad esso collegati) inviato senza modello F24
  • 2 ottobre
    • ultimo giorno per presentare il 730 precompilato
  • 25 ottobre
    • ultimo giorno per presentare, al Caf o professionista abilitato, il 730 integrativo, possibile solo se l’integrazione comporta un maggiore credito, un minor debito o un’imposta invariata
  • 10 novembre
    • ultimo giorno per presentare il 730 correttivo di tipo 2
  • 30 novembre
    • ultimo giorno per la presentazione del modello Redditi precompilato e per inviare Redditi correttivo del 730
    • ultimo giorno per presentare Redditi aggiuntivo del 730 (frontespizio e i quadri RM, RS, RT e RW)
  • 28 febbraio 2024
    • ultimo giorno per la presentazione del modello Redditi precompilato “tardivo” (entro 90 giorni dalla scadenza) e per scaricare il modello Redditi Pf online 2023.

 

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