Il valore di perizia è di poco inferiore ai 4 milioni, la base da cui partirà l’asta è di 3 milioni e 137mila euro. Sul tavolo l’albergo a tre stelle di Santa Caterina, a Sarzana, edificato nel 2006, attualmente locato ad azienda commerciale esercente attività alberghiera. L’immobile, pignorato, è stato messo all’asta dal tribunale della Spezia. Tre piani, settanta camere per 140 posti letto complessivi, sottotetto dove trovano collocazione le camere del personale, ha una superficie commerciale complessiva di circa 2.500 metri quadrati. Nel lotto, informa l’avviso di messa all’asta, sono comprese la passerella che collega la struttura alberghiera al centro benessere, la centrale termica, una porzione di spogliatoi esterni e una parte di aree esterne, sia davanti, sia dietro. Sono invece escluse dalla vendita, perché di proprietà di terzi e non pignorate, le porzioni in cui sono ubicati le sale congressi, il ristorante, le suite, il centro benessere, la maggior parte del piazzale destinato a parcheggio, la maggior parte del giardino retrostante nonché la piscina scoperta. La perizia relativa all’asta tratta anche dell’ipotetico fatturato dell’albergo, considerando (dato statistico della Regione Liguria) un coefficiente di riempimento medio delle camere del 42 per cento, un costo medio di 60 euro a letto e 330 giorni di attività annuale. Il verdetto? Un milione e 153mila euro all’anno.
Si diceva, in apertura: valore di mercato dell’immobile, da perizia, di quasi 4 milioni, precisamente 3 milioni e 922mila euro. Ma base d’asta più leggera di quasi 800mila. Il geometra incaricato di far tutte le valutazioni del caso ha infatti tenuto conto di una serie di fattori che possono incidere sull’appetibilità dell’immobile. Tra queste l’eventuale coinvolgimento, nel contenzioso con il Comune di Sarzana per il mancato completamento delle opere di urbanizzazione che, nell’ambito di una convenzione edilizia, avrebbero dovute essere ultimate dalla società esecutata e da un’altra, dichiarata fallita dal tribunale di Roma. Attualmente il contenzioso vede in ballo un ricorso. Ad ogni modo, spiega la perizia, il soggetto attuatore (che comprende la società esecutata) risulta obbligato, in solido con l’altra società, nei confronti della pubblica amministrazione, per opere non eseguite, per una somma di quasi 525mila euro. Altro dato: il compendio pignorato è oggetto di contratto di affitto di azienda della durata di dieci anni stipulato nel settembre 2015 ed opponibile alla procedura. Quando si terrà l’asta? Apertura delle buste fissata alla mattina dell’8 aprile, tempo per farsi avanti fino alle 12.00 del giorno precedente, presentando le offerte in via tradizionale, presso lo studio dell’avvocato Perioli, o in via telematica, seguendo la proceduta illustrata sul sito del Palazzo di giustizia.
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