I dati dell’Agenzia delle entrate confermano il congelamento del mattone nel corso del 2023, che conclude così l’esperienza della fortissima ripartenza post-pandemia e paga il rapidissimo rincaro del costo dei mutui, trainato dai rialzi dei tassi della Bce.
Il settore residenziale ha chiuso l’anno con quasi 710 mila abitazioni compravendute, con una riduzione complessiva di quasi il 10% rispetto al 2022: i numeri emergono dall’Osservatorio del mercato immobiliare, in cui si sottolinea che il mercato delle abitazioni in Italia ha mostrato tassi tendenziali negativi in tutti i trimestri del 2023, ma nel quarto, con poco più di 200 mila abitazioni compravendute, il calo si è fermato al 3,3% (contro il drastico ridimensionamento di oltre il 10% nel terzo trimestre).
Dal rapporto si vede chiaramente che il caro tassi frena la richiesta di mutui al punto che nel quarto trimestre dello scorso anno la quota di abitazioni acquistate ricorrendo a un prestito è scesa abbondantemente sotto il 40% (al 37%), per la prima volta dal 2021.
Si legge nel documento, “il tasso medio di interesse, stabilito alla sottoscrizione dell’atto di mutuo, raggiunge il 4,51%, di nuovo in aumento dopo la lieve diminuzione registrata nel trimestre precedente. Il capitale di debito, sempre riferito a quanto contratto dalle persone fisiche per acquistare abitazioni, ammonta a circa 9,3 miliardi di euro, circa 2,3 miliardi di euro in meno dell’omologo trimestre del 2022″.
Restando al calo di compravendite, la diminuzione del quarto trimestre ancorché più lieve se paragonata con quelle dei trimestri precedenti, rimane diffusa in tutte le aree del paese. L’unica eccezione sono le Isole dove, in particolare per i capoluoghi, il tasso tendenziale annuo degli scambi è positivo. Il taglio dimensionale più scambiato, riguardando quasi un terzo delle compravendite, rimane quello delle abitazioni con superficie tra 50 e 85 m2. Gli acquisti delle persone fisiche hanno riguardato 191 mila unità.
Gli acquisti di abitazioni di nuova costruzione rappresentano poco più del 9% del totale, quota ancora in crescita nel quarto trimestre 2023. Nelle grandi città, i tassi tendenziali, seppure tutti negativi anche in quest’ultimo trimestre dell’anno, rallentano la caduta. Roma e Firenze mostrano i cali maggiori, rispettivamente dell’11% e dell’8%.
Infine, esaminando i dati delle locazioni residenziali, nel quarto trimestre del 2023 sono state prese in affitto poco più di 240 mila abitazioni, totalizzando 890 mila abitazioni locate nel 2023. Anche in quest’ultimo trimestre il numero di abitazioni locate è in diminuzione (-4,6%) rispetto allo stesso periodo del 2022. Il calo coinvolge tutti i segmenti di mercato esaminati, con le locazioni ordinarie di lungo periodo che si confermano il segmento in maggiore sofferenza, con un tasso di variazione tendenziale pari al -7,6%.
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