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Il finanziamento elettorale a Maurizio Croce alle comunali 2022 è proseguito anche dopo la sconfitta del candidato sindaco di centrodestra. L’inchiesta di procura di Messina e Guardia di Finanza accolta dal Gip Arianna Raffa sulla corruzione nella gestione dell’appalto del torrente Bisconte Cataratti (oggi sono previsti per tutti gli interrogatori di garanzia) riguarda non solo i mesi precedenti ma anche quelli successivi al giugno di due anni fa quando Croce entrò in Consiglio comunale come miglior candidato sindaco perdente. La coalizione ci mise del tempo allora per decidere di far ricadere su Croce la candidatura principale e non mancarono le polemiche politiche (in particolare con la Lega di Nino Germanà che andò poi a sostenere Federico Basile di Sicilia Vera) sulla scelta e sui ritardi legati all’indicazione dell’ex assessore regionale. 

Croce “abbandonato” dopo la sconfitta elettorale

Secondo l’inchiesta, tornando ai contorni giudiziari, Croce aveva maturato per l’impegno elettorale del 2022 debiti con i propri fornitori e quindi il finanziamento elettorale degli imprenditori Capizzi era proseguito anche successivamente all’insediamento della nuova giunta e del Consiglio dove Croce trovava posto tra i 32 eletti non brillando fino all’anno in corso per partecipazione portando i colleghi ad approvare l’iter di decadenza a causa delle numerose assenze ingiustificate. 

“Sul punto ha innanzitutto riferito lo stesso imprenditore (Capizzi) specificando che le richieste sarebbero pervenute dal Vazzana che avrebbe lamentato che dopo la sconfitta elettorale tutti avessero abbandonato Croce determinando l’insorgere di un’asserita situazione debitoria: “Abbiamo tanti altri debiti che già stanno provvedendo a fare bonifici, ci restano fuori 30.000,00 euro, al che io gli dico: “Vabbè, vi aiuto io” e faccio fare questi bonifici sempre da Spitaleri che ne fa uno da 3000, uno da 6900, uno da 100, uno da 15000 e 5000 euro li fa nuovamente”. 

Gli inquirenti sostengono che a conferma delle dichiarazioni di Capizzi è stato accertato che sul conto elettorale di Croce erano confluite ulteriori somme di denaro per un totale di 30.025 euro. I versamenti – secondo le verifiche dell’accusa – provenivano  da Tommaso Davide Spitaleri. Dopo le elezioni è emerso che l’ultimo accredito sul conto corrente del mandatario viene registrato in data 15 giugno 2022; fino all’11 agosto 2022 si registrano uscite per pagamenti vari e a quella data il conto corrente presentava un saldo pari a 420,08 euro. Alla data dell’otto settembre 2022 i debiti verso i fornitori, fatturati e non, erano di quasi 60mila euro. 

Croce si trova agli arresti domiciliari. L’ufficio di presidenza del Consiglio comunale attende invece nuovi documenti dopo la ricezione della mail pec in cui l’ex Soggetto attuatore per il dissesto idrogeologico si era dimesso da consigliere comunale e dunque per adesso – su decisione della prefettura – è in corso la sospensione dalle funzioni dell’esponente politico.  

I retroscena dell’inchiesta

Oltre a Croce, agli arresti, c’è anche l’ex direttore generale dell’Arpa Francesco Carmelo Vazzana (difeso dall’avvocato Nunzio Rosso) l’ex capo dell’Arpa coinvolto anche come gestore di fatto – secondo gli inquirenti – del negozio di abbigliamento Salotto di Messina mentre sospeso per un anno a esercitare attività d’impresa è l’imprenditore Giuseppe Capizzi di Bronte, diventato sindaco di Maletto nel 2023, che con il Consorzio stabile progettisti e costruttori si era aggiudicato i lavori per la riqualificazione del torrente Bisconte-Cataratti. 

Tra gli indagati figurano il geometra di Barcellona Pozzo di Gotto Antonino Cortese, funzionario del dipartimento di Protezione civile di Palazzo Zanca, della geometra milanese ma residente a Messina Rossella Venuti, responsabile dell’Area Tecnica I – Patto per il Sud nell’ambito dell’Ufficio del Commissario di Governo contro il dissesto idrogeologico nella Regione Siciliana, l’imprenditore messinese Rosario Arcovito di Messina, i brontesi Emanuele Capizzi e Davide Tommaso Spitaleri, Giovanni Pino di Messina e due persone giuridiche: Consorzio stabile progettisti e costruttori ed Scs Costruzioni edili gestito di fatto da Giuseppe Capizzi.

L’inchiesta è seguita dai sostituti della Dda Liliana Todaro e Antonio Carchietti. Dall’avvocato Fabrizio Biondo che assiste Croce nessuna dichiarazione in merito alle accuse mosse all’indagato. 

 

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