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Trema il mondo dei supermercati: sequestrati circa 13 milioni a cinque imprenditori e tre commercialisti del collegio sindacale.
In seguito a un’articolata attività investigativa diretta dalla Procura di Napoli Nord, è stato eseguito un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca. La misura cautelare emessa da Gip ed eseguita dalla Guardia di Finanza è partita dall’ipotesi di accusa di bancarotta fraudolenta, documentale e distrattiva.
L’indagine ha portato alla luce una sistematica violazione di obblighi fiscali per 6.209.125,90 euro e la sottrazione di beni per 6.971.322,68 euro.
Tra gli indagati, in particolare, sono stati individuati due fratelli che avrebbero svolto il ruolo di registi del raggiro, avvalendosi di complici tra ex dipendenti. Secondo gli inquirenti i due, affiancati dai fidi collaboratori, gestivano in maniera spregiudicata tre attività commerciali, omettendo imposte, trasferendo la merce tra le loro attività e creando società ad hoc nelle quali attuavano trasferimenti dei beni delle vecchie aziende «nell’assoluta inerzia del collegio sindacale», come sottolinea il comunicato sottoscritto dal procuratore Maria Antonietta Troncone.
Questo modus operandi avrebbe causato l’accumulo di un passivo fallimentare di 26.447.051,31 euro, comprensivo di debito verso l’erario pari a 12.964.447,58 euro. La scoperta è il frutto di un filone investigativo più esteso condotto dalla Procura di Napoli Nord e volta all’identificazione di gravi episodi di bancarotta e riciclaggio a opera di imprenditori. Proprio per questo il presidente del Tribunale di Napoli Nord e il Procuratore hanno firmato un protocollo volto all’informazione e alla diffusione del nuovo codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza.
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