Due tori neri su sfondo bianco, un aratro rosso e un menhir del Neolitico. Ma secondo Red Bull quel logo è troppo simile al loro (che, per chi non lo ricordasse, raffigura due tori in procinto di combattere). E a farne le spese è un giovane produttore vinicolo sardo, che si è visto recapitare una pec che intimava il ritiro dal mercato di oltre 2mila litri di vino.
Mattia Muggittu, 23 anni, è il proprietario della cantina Muggittu Boeli, che si trova a Mamoiada (Nuoro). A settembre, quando la domanda del suo marchio è stata pubblicata nel bollettino nazionale, ha ricevuto la richiesta da parte di Red Bull di non utilizzare quel logo perché «confondibile».
Il disegno utilizzato da Muggittu, però, non si ispira a quello applicato sugli energy drink, ma ha a che fare con la storia del luogo in cui produce. Si tratta infatti di un omaggio alla tradizione vitivinicola di Mamoiada: i buoi vengono ancora oggi usati per arare, mentre la vigna sorge vicino alla Stele di Boeli, menhir risalente a circa 3.500 anni fa, sul quale sono disegnati i cerchi che ritroviamo sull’etichetta.
Una spiegazione che però non ha convinto l’azienda austriaca, che a dicembre ha presentato domanda di opposizione alla registrazione del marchio. Ora, come dichiarato all’Ansa da Mauro Intagliata, difensore di Muggittu, «fino a metà marzo abbiamo tempo per la conciliazione tra le parti e noi ce la metteremo tutta, dopodiché sarà l’ufficio brevetti ad avviare la procedura e a decidere sulla querelle».
Il produttore sardo è stato comunque travolto da messaggi di vicinanza, persino dall’Austria: «La solidarietà mi sta risollevando da un periodo davvero buio legato a questa diffida – racconta all’Ansa – ho ricevuto centinaia di messaggi di conterranei che mi dicono che questa è la battaglia di tutta la Sardegna contro il colosso mondiale, e i messaggi dagli austriaci che mi hanno sorpreso piacevolmente. Sono anche stato contattato da un giornalista di Kronen Zeitung a cui spiegherò che i buoi sono il simbolo della nostra tradizione vignaiola, ai quali ho aggiunto la Stele di Boeli».
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