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ROMA. Fari accesi venerdì mattina alle 9.30 in Consiglio dei Ministri sul cosiddetto “salva-casa” lanciato dal vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini. Il progetto di legge punta a sanare tutte le difformità di tipo formale che non corrispondo alla planimetria dell’immobile: dal muro spostato al soppalco o alla veranda. Ma anche la finestra che è di 30 centimetri più in basso o più in alto rispetto al disegno originario. Con questo dl si potrebbero sanare anche le varianti in corso d’opera che non erano state disciplinate prima del 1977. Ecco i punti principali del disegno di legge:

Eliminazione della “Doppia Conformità”

Attualmente, per sanare una costruzione irregolare, è necessario che l’immobile sia conforme sia alle norme vigenti al momento della sua costruzione sia a quelle attuali. La proposta di Salvini intende eliminare questo doppio requisito, permettendo la sanatoria se l’immobile rispetta almeno una delle due normative . E’ il caso di piccole opere murarie, di tramezzi fino ad arrivare ai soppalchi interni. Si tratta di difformità che potevano essere sanate all’epoca di realizzazione dell’intervento.

Semplificazione delle norme edilizie

Il piano prevede di ampliare le tolleranze costruttive, ovvero quelle difformità di lieve entità che non costituiscono violazione edilizia. Inoltre, mira a semplificare il processo di regolarizzazione per gli edifici più vecchi, costruiti in periodi in cui i regolamenti erano meno dettagliati .

Regolarizzazione delle difformità interne

La norma consentirebbe di regolarizzare le modifiche interne non dichiarate o registrate, come variazioni nella disposizione degli spazi interni, a condizione che non ledano interessi di terzi e non riguardino immobili situati in zone sismiche o archeologiche.

Impatto sul mercato immobiliare

Questa sanatoria è vista come uno strumento per sbloccare il mercato immobiliare, permettendo ai proprietari di vendere o acquistare immobili senza le complicazioni dovute a piccole irregolarità edilizie

Sanzioni fiscali più leggere

Il decreto legislativo ridisegna le sanzioni per le infrazioni mettendo fine alle maxi-multe che potevano raggiungere il 240% dell’importo dovuto. D’ora in poi, ai contribuenti sarà richiesto un massimo del 120% delle somme dovute al Fisco in caso di dichiarazione fiscale omessa o infedele. Il governo ritiene che la riduzione delle sanzioni sia necessaria per allineare le multe nazionali agli standard europei. Inoltre, a poco più di due settimane dalle elezioni, questa mossa potrebbe essere vista come un tentativo di guadagnare consensi tra l’elettorato.

Lavori consentiti

  • Modifiche interne non strutturali: ovvero redistribuzione degli spazi interni, come la modifica della disposizione di stanze e pareti divisorie, a condizione che non coinvolgano strutture portanti .
  • Correzione di errori di rappresentazione: errori nei progetti originali che non corrispondono alle mappe catastali attuali possono essere sanati senza necessità di ripristinare la conformità originale .
  • Variazioni di utilizzo degli spazi interni: cambiamenti nell’uso di spazi interni, ad esempio da ripostiglio a bagno o viceversa, purché non compromettano la sicurezza dell’edificio .
  • Lieve scostamento nelle misure: difformità minori nelle misure di altezza, distacchi, cubatura e superficie coperta entro il 2% delle misure previste nel titolo abilitativo. Questi scostamenti sono considerati tollerabili e non richiedono interventi correttivi .
  • Installazioni minori: regolarizzazione di piccole opere o installazioni come verande, tettoie leggere o pergolati, se non incidono sulla volumetria complessiva e non necessitano di permessi specifici .

Lavori non consentiti

  • Modifiche strutturali significative: interventi che modificano la struttura portante dell’edificio, come la demolizione e ricostruzione di muri portanti, non sono sanabili senza un progetto adeguato e le necessarie autorizzazioni.
  • Interventi in Zone Sismiche: modifiche in aree ad alto rischio sismico che non rispettano le normative sismiche vigenti non possono essere sanate con questa legge .
  • Immobili in aree archeologiche: lavori effettuati su immobili situati in zone di interesse archeologico richiedono autorizzazioni specifiche e non rientrano nella sanatoria proposta .
  • Interventi che ledono gli interessi di terzi: qualsiasi modifica che compromette gli interessi di terzi, come la riduzione di spazi comuni o invasione di proprietà adiacenti, non è consentita.

Tempistiche

Dopo le perplessità sul decreto agricoltura voluto dal ministro Francesco Lollobrigida, ora il Quirinale sposta la sua attenzione su una serie di provvedimenti che il governo potrebbe varare nei prossimi Consigli dei ministri, gli ultimi prima delle attese elezioni europee di giugno. Il prossimo Cdm è previsto venerdì prossimo 24 maggio e in quella data dovrebbe approdare il decreto “salva-casa” – da molti chiamato “mini-condono” – sponsorizzato da Matteo Salvini. E’ uno dei provvedimenti sui quali l’interlocuzione tra palazzo Chigi e il Quirinale è in corso. Quelli in arrivo sono per lo più decreti legge e la lente del Colle sembra puntare anche sull’effettiva necessità di varare norme con lo strumento d’urgenza, oltre che naturalmente sui contenuti che ancora non sono stati pubblicamente chiariti. Oggi è venuta la conferma che sono già in corso “interlocuzioni” tra i tecnici di palazzo Chigi e Quirinale sulle bozze dei decreti legge che sono in preparazione dal governo. Nessuno scontro, ma al Quirinale confermano che, come sempre, c’è «doverosamente una costante attenzione alle effettive ragioni di urgenza che sono alla base dei decreti». All’orizzonte infatti, oltre al “mini-condono”, si intravedono altri provvedimenti: ad esempio uno per ridurre i tempi delle liste di attesa nella Sanità anche se non sembra vicinissimo perché è aperto un confronto con le Regioni. Tra gli altri provvedimenti in gestazione a Palazzo Chigi c’è quello fortemente voluto dal ministro per lo Sport, Andrea Abodi, per istituire l’Agenzia per lo sport professionistico. Un testo che gli enti di governo dello Sport, dalla Figc al Coni, guardano con diffidenza e che potrebbe essere accorpato ad un altro decreto.

 

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