Il progetto di far nascere un inceneritore di rifiuti a Cavaglià non si ferma. Ieri scadeva il termine dato dalla Provincia ad A2A, che vuole costruire l’impianto, per consegnare le integrazioni al progetto richieste nell’agosto 2023.
L’iter dell’operazione va avanti ormai da anni, e ha visto impegnati Comuni e associazioni contrari alla realizzazione del termovalorizzatore. A2A ha comunque dimostrato il suo interesse a procedere, non solo acquistando una buona parte dell’ex impianto Zincocelere per la realizzazione dell’inceneritore, ma presentando le integrazioni richieste dalla Provincia, l’ente che dovrà poi approvare o bocciare la richiesta. «A2A Ambiente ha depositato la documentazione integrativa relativa al progetto del termovalorizzatore di Cavaglià – spiega una nota dell’ufficio stampa di A2A -. Le richieste di chiarimenti e integrazioni espresse dalla conferenza dei servizi e pervenute dagli stakeholder tra cui la Provincia di Biella, il Comune di Cavaglià e la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio sono state colte con estrema attenzione e sono state occasione per evidenziare come l’infrastruttura sia in grado di coniugare l’efficienza energetica con la tutela dell’ambiente. Il progetto è caratterizzato dalla volontà di minimizzare gli impatti ambientali e dal forte impegno a restituire valore al territorio, non solo attraverso il piano di compensazioni ambientali proposto, ma anche con azioni per la cittadinanza. L’impiego di tecnologie all’avanguardia permetterà di garantire ampiamente il rispetto di limiti emissivi stringenti, con conseguente riduzione al minimo delle emissioni in atmosfera, contribuendo ad un significativo calo di quelle climalteranti».
Oltre a fornire i chiarimenti tecnici richiesti, A2A sottolinea molto l’importanza delle opere di «compensazione» previste dal progetto, tra cui rientrano la realizzazione di una collina artificiale, la riqualificazione di un impianto già esistente (con conseguente riduzione del consumo di suolo) ed investimenti sul sito archeologico del Chioso sul territorio di Cavaglià. Ma in ballo ci sono anche soldi: «Il piano di compensazioni prevede di restituire al territorio il beneficio della produzione di energia generata dall’impianto, rendendo disponibile ai cittadini di Cavaglià e Santhià un contributo annuo per sostenere gli oneri per i consumi elettrici». In pratica, la società garantirà «dall’avvio dell’impianto, un contributo per il pagamento delle bollette fino a 200 euro l’anno per ogni nucleo per i successivi vent’anni». Un bonus consistente, che secondo A2A rappresenta «un esempio tangibile che dimostra la responsabilità e l’attenzione del Gruppo verso il territorio, con un progetto sostenibile che avrà ricadute positive sull’ambiente, sull’economia locale e sulla cittadinanza».
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