Il Consiglio Generale di Ance Sicilia, presieduto da Santo Cutrone, si è recentemente riunito a Palermo per discutere nuove strategie associative. Questo incontro ha visto la partecipazione del vicepresidente nazionale Domenico De Bartolomeo e si è concentrato sul rafforzamento della rappresentanza del sistema Ance presso le istituzioni per risolvere questioni cruciali nel settore delle costruzioni.
Dopo il successo della campagna sul caro-materiali, l’Ance Sicilia ha rivolto la propria attenzione a una serie di temi rilevanti, tra cui:
Il Codice dei contratti pubblici, che necessita di ulteriori correttivi per migliorare la concorrenza negli appalti e la revisione dei prezzi;
Il recepimento del decreto legge “Salva casa” in Sicilia;
La nuova legge urbanistica regionale.
Uno dei principali argomenti trattati è stata la scarsa concorrenza negli appalti pubblici. L’Ance Sicilia ha lanciato un “allarme trasparenza”, evidenziando che, per opere di valore compreso tra 1 milione e 5,538 milioni di euro, le stazioni appaltanti ricorrono sempre più frequentemente alla “procedura negoziata”, una modalità che limita la partecipazione aperta del mercato. Dati alla mano, nel primo semestre del 2024, il 76,77% degli appalti in questa fascia di valore è stato assegnato con procedura negoziata, che implica l’invito di un numero ristretto di imprese selezionate da un elenco, escludendo la possibilità di una libera partecipazione e di un controllo trasparente sui criteri di selezione.
In risposta a questa situazione, l’Ance Sicilia ha inviato una nota ufficiale all’assessore regionale alle Infrastrutture, Alessandro Aricò, chiedendo di raccomandare l’uso preferenziale della “procedura aperta” per gli appalti pubblici, garantendo così maggiore trasparenza e partecipazione da parte di tutte le imprese interessate. Aricò ha accolto positivamente la proposta e ha confermato che sarà valutata in un prossimo incontro con Ance Sicilia.
Inoltre, Ance Sicilia ha sollecitato una maggiore rotazione tra i tre metodi di calcolo della soglia di anomalia per l’esclusione automatica delle offerte con il criterio del prezzo più basso, al fine di prevenire comportamenti anti-concorrenziali.
I dati mostrano che, nel primo semestre del 2024, solo il 23,23% delle opere con valore compreso tra 1 milione e 5,538 milioni di euro sono state assegnate tramite “procedura aperta”, mentre il restante 76,77% ha seguito la “procedura negoziata”.
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