La Banca europea per gli investimenti (Bei) ha sottoscritto un finanziamento da 400 mln di euro con la società che gestisce la rete elettrica nazionale in alta tensione (Terna). Si tratta di risorse utili a mettere a terra, entro il 2026, progetti per rinnovare e sostituire le infrastrutture esistenti con le più moderne soluzioni in termini di sostenibilità ambientale, contribuendo al contempo a incrementare il livello di resilienza della rete contro futuri eventi climatici estremi.
«Investire nell’ammodernamento delle reti elettriche è essenziale per rispondere alla crescente domanda di energia, favorire l’integrazione delle nuove fonti rinnovabili e adeguarsi alla trasformazione digitale», commenta la vicepresidente della Bei, Gelsomina Vigliotti.
Il prestito in oggetto, al pari dei precedenti finanziamenti Bei, ha una durata pari a circa 22 anni dalla data di erogazione e prevede l’erogazione di una sola tranche a tasso fisso; si tratta di un prestito caratterizzato da una durata più lunga e da costi più competitivi rispetto ai finanziamenti di mercato, nato nell’ambito di una collaborazione utile a raggiungere gli obiettivi di RePowerEu e per promuovere la transizione e la sicurezza energetica in Europa.
«La progressiva elettrificazione dei consumi e l’aumento della domanda globale, la crescente penetrazione delle fonti rinnovabili nel mix energetico e, soprattutto, i sempre più frequenti eventi climatici avversi sono fattori che rendono cruciale per Terna – spiega l’ad e dg della società, Giuseppina Di Foggia – continuare a investire negli oltre 75.000 km di rete elettrica che l’azienda gestisce in tutto il Paese e nella realizzazione di nuove dorsali elettriche e collegamenti sottomarini. Accogliamo quindi con soddisfazione il rinnovato sostegno della Bei, già al nostro fianco a supporto della transizione energetica del Paese anche per un’altra infrastruttura strategica: il Tyrrhenian Link, il più importante progetto al mondo di trasmissione di energia elettrica sotto il mare».
Si tratta di un approccio coerente con quello suggerito dall’Agenzia internazionale dell’energia (Iea) per sostenere la transizione ecologica. Nel suo recente rapporto Renewables 2024 – Analysis and forecast, la Iea sottolinea infatti che a livello globale è necessario costruire e modernizzare 25 milioni di chilometri di reti elettriche e raggiungere 1.500 GW di capacità di stoccaggio entro il 2030, in modo da permettere un’efficace penetrazione delle rinnovabili nel mix energetico.
Del resto anche considerando i costi di sistema, stima sempre la Iea, le rinnovabili restano l’opzione più economica per produrre elettricità – rispetto sia ai combustibili fossili sia al nucleare – entro il 2030 come al 2050.
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