La giunta comunale di Venezia questa mattina ha approvato e presentato alla stampa il nuovo regolamento sugli affitti brevi. Si tratta di un provvedimento atteso da quando, nel luglio 2022, il parlamento all’unanimità – votando l’emendamento Pellicani – ha dato a Venezia la possibilità di regolare il fenomeno degli affitti turistici, caso unico per una città italiana.
La delibera, che arriva un mese dopo che l’opposizione ha presentato un suo regolamento – che prevede uno stop di due anni a nuove aperture – ricalca di fatto quando aveva anticipato il sindaco Luigi Brugnaro ad aprile, e contiene un tipo di regolamento unico al mondo, tra quelli adottati dalle varie città che stanno affrontando il tema del conflitto tra affittanze turistiche e residenziali. «Sperimentale» lo ha definito il sindaco.
In breve, si tratta di un regolamento facoltativo, che prevede che il locatore turistico possa scegliere di aderirvi o meno. Nel caso in cui aderisca, il locatore si impegna a offrire una serie di servizi, cioè: avere a disposizione un numero di telefono attivo h24 per emergenze, accogliere in presenza il turista, fornire informazioni sul comportamento da tenere in città, fornire i sacchetti per la raccolta differenziata e affiggere all’interno della locazione il vademecum con le informazioni essenziali creato da “EnjoyRespectVenice”. Se il locatore aderisce, potrà affittare ai turisti 365 giorni l’anno, senza limiti.
Qualora il locatore invece decida di non aderire al regolamento (quindi non fornire quei servizi, ad esempio perché l’accoglienza al turista avviene con un lucchetto automatico) potrà affittare l’appartamento ai turisti per un massimo di 120 giorni l’anno, che dovranno essere comunicati preventivamente agli uffici.
Un regolamento – valido solo nella città storica, terraferma e isole escluse – volto quindi non a limitare le affittanze turistiche, ma a migliorare l’offerta anche a tutela dei turisti stessi, che lascia in ogni caso possibilità ai proprietari di scegliere l’opzione preferita (dal momento in cui il regolamento entra in vigore, ci sarà un tempo di 120 giorni, nel 2026, per scegliere se aderire o meno). La delibera ora passerà in consiglio comunale.
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