Dopo le perquisizioni di ieri da parte dei carabinieri nel suo ufficio e nella sua abitazione, ha deciso di dimettersi dalla carica di presidente della Provincia di Caserta e di sindaco di Pignataro Maggiore Giorgio Magliocca, indagato per corruzione dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere.
Nella stessa inchiesta risultano iscritte nel registro degli indagati anche altre nove persone, tra cui il dirigente del settore viabilità della Provincia di Caserta Gerardo Palmieri, la dipendente Clara Di Patria, il responsabile dell’ufficio tecnico del comune di Pignataro Maggiore Marcello Baldo, e diversi imprenditori.
Per la Procura Magliocca si sarebbe speso per far avere affidamenti diretti ai due imprenditori edili Cosimo Rosato e Gianpaolo Benedetti (entrambi indagati) ottenendo in cambio la sponsorizzazione per diverse decine di migliaia di euro della squadra di calcio dilettantistica, l’Asd Vitulazio, in cui militava il figlio.
Presidente voleva immunità, Gip dice no
Pensava di godere dell’immunità penale in quanto membro del Comitato Europeo delle Regioni, l’assemblea dei rappresentanti regionali e locali dell’Unione europea, il presidente della Provincia di Caserta Giorgio Magliocca, indagato per corruzione e oggi dimessosi, tanto che in una conversazione telefonica di circa un anno fa ascoltata dagli inquirenti, sapendo già di essere indagato dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere – era stato informato dell’inchiesta dal cugino di un finanziere in servizio proprio alla Procura – introduce apposta il tema dell’immunità. E’ l’interlocutore a informare Magliocca di aver recuperato il Regolamento interno del Comitato Europeo delle Regioni, da cui si evince, secondo Magliocca, che la sua immunità è assimilabile a quella di un parlamentare europeo, un’immunità “potenziata” addirittura rispetto a quella di un parlamentare nazionale. Dopo averne ascoltato le parole, l’ufficio inquirente guidato dal Procuratore Pierpaolo Bruni si pone effettivamente il problema dell’immunità di Magliocca, e fa richiesta al Gip circa la validità della prosecuzione dell’attività di intercettazione; il giudice per le indagini preliminari conclude però con provvedimento motivato del 30 novembre 2023 che Magliocca non gode di quest’immunità e autorizza quindi la Procura a proseguire con le intercettazioni. Magliocca dunque sapeva da tempo, già prima delle perquisizioni effettuare ieri, dell’indagine a suo carico; lo aveva informato ad ottobre 2023 l’imprenditore indagato Mattia Parente, il cui cugino Giuseppe è un finanziere in servizio all’ufficio intercettazioni della Procura di Santa Maria Capua Vetere, e conosceva dunque dell’inchiesta sul presidente della Provincia. I due, con Magliocca, sono indagati per rivelazione di segreto d’ufficio. Mattia Parente ha ricevuto in cambio – è l’ipotesi d’accusa – tra il 2018 e il 2020 da Magliocca, in qualità di sindaco di Pignataro, diversi affidamenti, dalla fornitura di fiori ad Ognissanti alla pulizia degli uffici comunali e del cimitero. Determinante per l’indagine anche il contributo del sindaco di Vitulazio Antonio Scialdone, nel cui ufficio Magliocca si presenta subito dopo aver appreso dai Parente dell’inchiesta a suo carico. Scialdone avverte i carabinieri, e annuncia che la sera avrebbe rivisto Magliocca a casa sua. Il dialogo tra i due sarà quindi intercettato, e nella circostanza Magliocca confessa di aver saputo da “fonte qualificatissima” dell’indagine, e da ciò emerge, secondo la Procura, la prova della fuga di notizie.
Appalti e tangenti: “così presidente favoriva team del figlio”
Pur di favorire il figlio nella sua carriera di calciatore dilettante, non ha esitato a richiedere ad imprenditori edili sponsorizzazioni e contributi economici verso squadre in cui il giovane militava, dando loro in cambio appalti per la manutenzione di strade e scuola. E’ quanto contestato dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere al presidente della Provincia di Caserta Giorgio Magliocca, cui ieri i carabinieri del Comando Provinciale di Caserta – Reparto Territoriale di Aversa – hanno perquisito gli uffici presso la sede dell’ente provinciale nell’area Saint Gobain di Caserta e l’abitazione di Pignataro Maggiore, comune in cui Magliocca risiede e di cui è sindaco dal 2016. Per i sostituti Gerardina Cozzolino e Giacomo Urbano, coordinati dal Procuratore di Santa Maria Capua Vetere Pierpaolo Bruni, Magliocca sarebbe intervenuto a favore del figlio sia nella stagione 2022-2023, in cui il ragazzo militava nella squadra juniores del Gladiator 1924 (team sammaritano), che in quella successiva, la 2023-2024, in cui il figlio si era trasferito nel campionato di Promozione al Vitulazio. “Il Gladiator juniores sostanzialmente l’ho finanziata io, con tutta una serie di sponsorizzazioni” dice Magliocca intercettato mentre parla con Luigi De Lucia, presidente dell’Asd Vitulazio, indagato con il figlio Alfonso, che è cassiere del team. Nella stagione 2022-2023 i carabinieri avrebbero accertato una sponsorizzazione di 30mila al Gladiator da parte di imprenditori non identificati, mentre per la stagione successiva Magliocca avrebbe fatto intervenire gli imprenditori Rosato e Benedetti (indagati): il primo avrebbe sborsato a favore del Vitulazio una somma di 40mila euro, pagando poi anche l’ingaggio come allenatore di Alfonso Valente (indagato), che in precedenza era al Gladiator come il figlio di Magliocca, e che dunque il presidente della Provincia ha fatto in modo che passasse nella nuova squadra del figlio affinchè continuasse a favorirlo; Rosato ha anche assunto Valente – i due sono cugini – in un sua azienda, e in cambio ha avuto in affidamento tra gli ultimi mesi del 2023 ed inizio 2024 lavori pubblici per circa 300mila euro, in particolare dalla Provincia la manutenzione da 113mila euro della strada San Leucio-Castel Morrone e il rifacimento per un importo di 87mila euro del tetto del Convitto di Piedimonte Matese, dal Comune di Pignataro l’appalto da 130mila euro per la riqualificazione delle strade comunali. Il costruttore di Quarto (Napoli) Benedetti ha invece dato 12mila a titolo di sponsorizzazione al Vitulazio ricevendo l’appalto da quasi 72mila euro per lavori antincendio all’istituto superiore Bachelet di Santa Maria a Vico. Rilevante la figura di Valente, allenatore ma anche intermediario, visto che sarebbe stato lui, secondo gli inquirenti, ad indicare a Magliocca l’imprenditore, ovvero il cugino Rosato, cui chiedere i soldi per la squadra, dandogli in cambio ovviamente dei lavori.
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