MONTALTO – Il Comitato contro il fotovoltaico selvaggio di Montalto e Pescia Romana accoglie con interesse la recente firma del protocollo d’intesa tra la Regione Lazio e il Gestore dei Servizi Energetici (Gse), che segna un passo importante verso la transizione energetica, vedendo nella Regione Lazio l’interlocutore principale per la tutela del territorio.
Sul fronte del Comune, invece, il comitato chiede uno sportello pubblico e trasparente per la ricerca del lavoro nel settore del fotovoltaico.
LA REGIONE INTERLOCUTORE PRIMARIO «La Regione si dimostra un interlocutore aperto e sensibile alle esigenze territoriali, promuovendo iniziative di efficientamento energetico, mobilità sostenibile e integrazione delle fonti rinnovabili», spiega il comitato.
«Questa collaborazione con Gse – aggiunge – potrebbe rappresentare una svolta nella gestione delle nostre istanze, specialmente per quanto riguarda la tutela dei terreni agricoli e paesaggistici che sono minacciati dalla diffusione indiscriminata degli impianti fotovoltaici». Già in passato, la Regione Lazio ha deliberato lo stop agli impianti nella Tuscia, una zona ormai tristemente riconosciuta come la “capitale del fotovoltaico”, con Montalto di Castro al centro di questa controversa espansione. «Tuttavia, come comitato, continueremo a portare avanti le nostre preoccupazioni e richieste affinché si ponga maggiore attenzione alla sostenibilità territoriale e alla salvaguardia del paesaggio».
«Porteremo alla Regione Lazio le nostre istanze – conclude il comitato – chiedendo maggiore coinvolgimento della comunità locale, soprattutto attraverso progetti che promuovano l’autoconsumo energetico e l’efficientamento degli edifici, oltre all’integrazione delle auto elettriche. Ci auguriamo che questi progetti possano essere realizzati nel pieno rispetto dell’ambiente e del nostro patrimonio agricolo».
UNO SPORTELLO PUBBLICO PER IL LAVORO NEL SETTORE Sul fronte comunale il comitato chiede uno sportello pubblico e trasparente per la ricerca del lavoro nel fotovoltaico.
«Pur conducendo una battaglia importante contro il fenomeno del fotovoltaico selvaggio nel nostro territorio – dicono dal comitato – siamo consapevoli, abbiamo aperto e stiamo avendo un dialogo con le ditte e soprattutto gli operai ed impiegati del nostro paese in questo indotto. Reputiamo che l’eventuale ricerca di lavoro nel settore vada gestito a livello pubblico e trasparente, essendo questa l’attività di maggior offerta occupazionale. Perché il lavoro non sia un favore, ma un diritto; perché ci sia un rapporto più diretto con le aziende che non passi da nessuna singola persona, reputiamo che il Comune debba farsi promotore di uno sportello apposito, anche questo è includere la società civile. Perché in un momento di crisi economica così feroce il lavoro spesso viene vissuto come un obbligo al clientelismo. Invece noi che chiediamo diritti e reclamandoli, li chiediamo non solo per l’ambiente, ma anche per il lavoro». «Siamo convinti che il punto di incontro fra domanda ed offerta, soprattutto nel settore del fotovoltaico, debba essere di gestione pubblica – spiega il comitato – L’apertura di uno sportello con personale tecnico al di sopra di ogni partito, può di fatto aiutare chiunque a ricercare lavoro senza dover per forza avere per riferimento la politica a fare da mediatrice. Ribadiamo che il lavoro è un diritto e non un favore».
«A parte lo sportello pubblico – aggiunge ancora il comitato – avanziamo un’altra proposta: che il Comune nelle concessioni già accordate e nel gestire la permanenza di queste ditte nel nostro territorio, si imponga perché i residenti impiegati nel settore possano essere non solo stabilizzati uscendo dalla precarietà, ma vengano concessi loro bonus salariali e corsi di aggiornamento che riguardino anche il loro nucleo familiare. Se una ditta è spagnola ad esempio, nell’ottica di restituire qualcosa alla popolazione, si può fare promotrice di corsi di dopo lavoro su l’insegnamento della lingua ai figli dei dipendenti o ai dipendenti stessi, nonché di soggiorni all’estero e borse di studio per i figli più meritevoli nel percorso scolastico dei dipendenti. Non sono pratiche nuove, ma già adottate nel corso degli anni da aziende pubbliche e private».
«Se un giornale come Il Sole 24 Ore definisce Montalto come la capitale del fotovoltaico, continueremo la nostra battaglia per contrastare l’emergenza, tenendo però sempre mente che per quello che già c’è questo comitato non può che avere rispetto per i lavoratori e si farà promotore di tutta questa serie di interventi sopra proposti, che rientrano nella logica di inclusione della società civile. Sportello pubblico comunale trasparente per incrociare domanda ed offerta ed una serie di incentivi alla popolazione civile da parte delle aziende. A tal proposito ci stiamo già interfacciando con i vertici di qualcuna di loro. Stabilità lavorativa per i residenti, obbligo di formazione e avanzamento di carriera, bonus e benefits per famiglie».
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