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cresce l’attesa sul futuro dell’IRPEF legato al concordato #finsubito prestito immediato


Il calendario della Manovra 2025 e quello del concordato preventivo biennale si intrecciano e sono protagonisti della settimana dal 21 al 27 ottobre: in ballo c’è il futuro dell’IRPEF

Sulla scena delle notizie che arrivano dal mondo del Fisco e del Lavoro nella settimana dal 21 al 27 ottobre, la Manovra 2025, tra conferme e soprese, e il concordato preventivo biennale, con la scadenza imminente, sono protagonisti assoluti in una storia che si intreccia e ha come esito il futuro dell’IRPEF.

Il finale è da scrivere e gli strumenti a disposizione per farlo si avranno solo a partire dalle prossime settimane.

Manovra 2025 e concordato preventivo biennale si intrecciano

Alle richieste di alcune sigle sindacali dei commercialisti, che nella Sala Stampa della Camera il 23 ottobre hanno voluto accendere i riflettori sulle ragioni alla base della richiesta di concedere più tempo a contribuenti e addetti ai lavori per valutare l’adesione al concordato preventivo biennale, Maurizio Leo ha ribadito la sua posizione contraria.

Pur essendo “ben consapevole delle difficoltà”, legate anche alle recentissime modifiche all’impianto di regole, la proroga risulta “impossibile non per cattiva volontà nostra, non perché non vogliamo farlo, ma per difficoltà oggettive legate alla Legge di Bilancio, ha sottolineato il viceministro all’Economia e alle Finanze evidenziando il collegamento tra i due calendari.

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Nel frattempo, infatti, il Governo trasmetteva al Parlamento il testo della prossima Manovra con la conferma dell’IRPEF a tre aliquote tra le misure d’apertura e l’intenzione di inserire, in corso d’opera, qualche correzione per appiattire ulteriormente la tassazione.

A tracciare questa prospettiva è il DL Fiscale n. 155/2024 che da un lato introdotto le ultime modifiche al quadro di regole previste per chi aderisce al concordato e dall’altro ha messo nero su bianco la revisione delle aliquote IRPEF come priorità di utilizzo delle eventuali risorse che deriveranno dal Patto tra Fisco e partite IVA.

Passa, quindi, in secondo piano l’intervento sulla flat tax, l’estensione del regime forfettario fino a 100.000 euro, novità menzionata dallo stesso Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, come “una delle cose che si potrebbero fare se il concordato va particolarmente bene”.


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Concordato verso la scadenza, Manovra 2025 con l’IRPEF a tre aliquote alla Camera

Ma in ballo, secondo le sigle di commercialisti che richiedono la proroga del concordato e alcuni esponenti dell’opposizione, c’è anche il rischio opposto: ovvero quello di un flop o addirittura di ottenere minori entrate dal patto tra Fisco e partite IVA.

Prevedendo un meccanismo di congelamento delle imposte da pagare per due anni, il concordato preventivo è appetibile per coloro che sanno già di raggiungere redditi più alti. E in questa ottica le casse dello Stato perderebbero invece di guadagnare.

Mentre la discussione si fa sempre più accesa e il MEF tira dritto sulla sua tabella di marcia, la scadenza del 31 ottobre si avvicina e resta la data ultima per decidere se aderire o meno e la Manovra con l’IRPEF, per ora a tre aliquote, arriva alla Camera.

Oltre l’IRPEF, le principali novità della Manovra 2025

Oltre alla conferma delle regole di calcolo per l’imposta sul reddito delle persone fisiche, sono diverse le novità annunciate per il 2025 con il Disegno di Legge di Bilancio.

Fisco Le novità in arrivo:

  • taglio del cuneo fiscale e contributivo con una nuova impostazione destinata anche a chi ha retribuzioni fino a 40.000 euro;
  • conferma delle tre aliquote IRPEF;
  • tagli delle detrazioni fiscali per redditi oltre i 75.000 euro con quoziente familiare;
  • tassazione delle criptovalute dal 26 al 42 per cento;
  • estensione dell’imposta sui servizi digitali a tutte le imprese che ne derivano ricavi
Fisco e Lavoro Le misure previste:

  • detassazione per i premi di produttività al 5 per cento anche nel periodo 2025-2027;
  • proroga triennale anche per la maxi deduzione per le nuove assunzioni;
  • conferma triennale anche per la soglia di esenzione dei fringe benefit per lavoratrici e lavoratori dipendenti che attualmente è fissata a 1.000 euro e a 2.000 euro in caso di figli a carico con l’estensione a 5.000 euro per assunti che trasferiscono la residenza oltre i 100 chilometri
Bonus casa Diverse novità in arrivo per i bonus casa:

  • ecobonus e bonus ristrutturazioni al 50 per cento per le prime case, per le altre al 36 per cento (dal 2026 scenderanno al 30 per cento);
  • viene prorogato nella sua versione attuale il bonus mobili;
  • per il Superbonus in cantiere due novità:
    • fruizione in dieci anni anche per le spese sostenute nel 2023;
    • detrazione al 65 per cento dal 1° gennaio 2025 solo per chi ha già iniziato i lavori.
Famiglie Il pacchetto di misure prevede:

  • tre mesi di congedo parentale indennizzato all’80 per cento;
  • conferma della carta dedicata a te, ma con meno risorse;
  • carta per i nuovi nati, bonus bebè, di 1.000 euro con ISEE fino a 40.000 euro;
  • esclusione dell’assegno unico per il bonus nido e accesso al rimborso spese per le rette in misura piena più semplice;
  • conferma delle agevolazioni sui mutui per la prima casa si applicheranno fino al 31 dicembre del 2027 e delle regole specifiche per le famiglie numerose.
Altre novità per lavoratori e imprese Tra le altre misure:

  • risorse per il rinnovo dei contratti pubblici per il 2025-2027;
  • stop a pensioni e stipendi per i dipendenti pubblici con debiti nei confronti della PA per oltre 5.000;
  • bonus mamme confermato ed esteso alle autonome, ma con requisiti più restrittivi;
  • rifinanziamento dei bonus assunzioni per giovani, donne, ZES;
  • rifinanziamento Nuova Sabatini
Pensioni Sul fronte delle pensioni:

  • conferma per Quota 103, Opzione Donna e Ape Sociale;
  • Rivalutazione piena e pensioni minime;
  • Più incentivi per chi resta al lavoro;
  • Rafforzamento della previdenza complementare.

Tra tagli alle detrazioni, trasversali o verticali come nel caso dei bonus casa, aumenti, come nel caso delle criptovalute, o nuovi ingressi nella platea di soggetti obbligati, è il caso delle imprese che ottengono ricavi dai servizi digitali, la discussione è accesa anche al di là del perimetro dell’IRPEF e del concordato preventivo biennale.

Il mese di novembre sarà decisivo per avere un quadro più chiaro del panorama che si delineerà nel mondo del Fisco e del Lavoro: oltre ad avere i risultati del concordato preventivo biennale, si avvierà la discussione in Parlamento sulla Manovra, che poterà a modifiche sul testo, e dall’UE arriverà il parere sul pacchetto di misure previsto.

L’appuntamento per seguire i prossimi sviluppi, come sempre, è sulle pagine di Informazione Fiscale per gli aggiornamenti e gli approfondimenti quotidiani e settimanali su tutte le novità che arrivano dal mondo del Fisco e del Lavoro.

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