Non solo il Comune di Giugliano, anche a Marano gli inquirenti sospettano corruzione e turbativa d’asta nell’ambito dell’inchiesta sul servizio di smaltimento dei rifiuti. Notificati numerosi avvisi di garanzia a diversi soggetti tra cui l’ex Sindaco di Marano Rodolfo Visconti, il suo ex Vice Sindaco Paolo D’Alterio, due sorveglianti dell’ufficio igiene dell’Ente, Mimmo Abbatiello, Vittorio Iorio, attuale referente del settore, Giovanni Paragliola, Peppe Davino e Michele Del Prete.
Le indagini sono coordinate dalla Procura di Napoli Nord Tribunale di Napoli Nord e riguarda diversi capi di imputazione, tra cui truffa, associazione a delinquere, corruzione, turbativa d’asta.
Per i fatti di Marano, per cui sono indagati 37 soggetti, sono stati chiesti i domiciliari nei confronti di Domenico Abbatiello (impiegato comune di Marano, sorveglianza speciale settore rifiuti), Vittorio Iorio (dipendente comune Marano settore igiene urbana), Giuseppe Magno, Giovanni Paragliola, Giuseppe Spacone e Raffaele Schettino.
Nello specifico a Marano viene contestata la presenza di un’ associazione a delinquere finalizzata alla turbativa d’asta, corruzione, concussione, truffa danni della pubblica amministrazione, falso materiale e il falso ideologico in atto pubblico. In particolare le indagini riguardano il regolare svolgimento delle procedure istruite e gestite dal Comune di Marano con riferimento all’affidamento dei vari servizi aventi ad oggetto la raccolta dei rifiuti, alterando il procedimento di scelta del contraente.
Accertata anche la presunta falsificazione dei formulari da parte di alcuni dei soggetti indagati, registrando un quantitativo di rifiuti maggiore rispetto al quantitativo realmente conferito – e dall’altra a veri e propri conferimenti di rifiuti “fantasma”, e cioè mai avvenuti, inducendo l’Amministrazione Comunale di Marano in errore, obbligandola a contabilizzare e liquidare i compensi alla ditta affidataria.
Secondo i magistrati i dipendenti e imprenditori concludevano numerose procedure di affidamento nel settore dei rifiuti, alterando e turbando, il regolate svolgimento delle procedure, anche attraverso il Mepa, avvalendosi di “faccendieri mediatori”, quali Magno Giuseppe e Spacone Giuseppe.
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