Lei è una di quelle che ce l’ha fatta a realizzare il suo personale sogno. Elodie, ex bambina di periferia, passata dal quartiere romano di Quartaccio al centro del palcoscenico, ha accompagnato sul red carpet del Festival di Roma i protagonisti del documentario “Fuori dai margini”, che racconta le vite di bambine, bambini e adolescenti nelle aree svantaggiate di tutta Italia. Il documentario è prodotto da Save the Children in occasione della celebrazione dei 10 anni dall’avvio dei Punti Luce, spazi dove si combatte la povertà educativa – che coinvolge troppi ragazzi nel Paese – offrendo opportunità formative per bambini e adolescenti. Un’emergenza che colpisce in pieno la Sardegna dove il tasso di dispersione scolastica è allarmante e un giovane su quattro tra i 15 e i 29 anni non studia e non lavora. E non a caso tra i 26 punti luce aperti in 15 regioni italiane, frequentati da 55 mila bambini, ce n’è uno nell’Isola quello di Sassari nel rione di Latte Dolce, dove Save the Children ha trovato terreno fertile per la sua iniziativa.
Il documentario “Fuori dai margini”, già disponibile in streaming su Discovery+ e da novembre in onda sul Nove, spazia tra 4 storie principali, quelle di Nicole, Samuel, Natasha e Alim che frequentano i Punti Luce di Roma, Napoli e Torino. Attraverso le esperienze quotidiane delle ragazze e dei ragazzi, l’Organizzazione ripercorre i 10 anni di impegno, ma con lo sguardo rivolto al futuro e l’annuncio di un nuovo Punto Luce che sorgerà presto a Milano. Elodie è madrina di Save the children da aprile di quest’anno. “Essere qui per me oggi è una grande emozione – ha spiegato al Festival di Roma – perché le storie di Nicole, Samuel, Natasha, Alim, Alessandro e di tutti i bambini che hanno frequentato i Punti Luce di Save the Children rappresentano anche la mia storia. Questi ragazzi ci possono insegnare molto grazie alla consapevolezza che ha chi ha trovato un’occasione per il proprio futuro e ha saputo coglierla. Basta una piccola opportunità, a volte anche una sola persona che ti dia fiducia per uscire dai margini e per andare incontro alla vita”.
LATTE DOLCE
Il Punto luce sassarese è stato aperto nel 2015, all’interno di un edificio assegnato dal Comune in via Martin Luther King in un rione periferico e spesso complicato. Ha seguito 728 bambini e ragazzi con servizio di sostegno scolastico, laboratori musica e teatrali e corsi sportivi in collaborazione con l’Uisp. Povertà educativa, strettamente correlata alla povertà materiale, non vuol dire solo dispersione e insuccesso scolastico ma esclusione da tutti gli altri processi educativi ed attività extrascolastiche. Secondo l’Atlante dell’Infanzia curato da Save the Children nell’Isola il 70% dei minori in età scolare non va a teatro, poco più di uno su due non visita i musei e il 22% non pratica alcuno sport. Latte Dolce è uno dei tre quartieri italiani (gli altri sono Chiaiano a Napoli e Marghera a Venezia) scelti nel 2022 come progetto pilota da Futuro Prossimo di Save The Children, progetto selezionato dall’impresa sociale “Con i bambini” che ha visto un finanziamento per il quadriennio di quasi tre milioni e il coinvolgimento di una vasta comunità. Perché ci vuole sempre un villaggio per crescere un bambino.
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