PESARO Vitri: «Baiocchi si occupi innanzitutto della sua Commissione Sanità e degli affidi diretti di Atim». Cosi La consigliera regionale (Pd) al collega Baiocchi di FdI intervenuto sui contributi alla cultura del comune di Pesaro.
«Gli affidi diretti di Atim continuano a nascondere un flusso di denaro incontrollato che esce dalle Marche e arriva fino a Roma, Milano e a tanti amici degli amici anche nella nostra Regione». E spiega: «80mila euro per una sede deserta, 366mila euro alla Cor di Roma per una mostra, 102 mila euro alla eMMeventi di Bergamo per “La Vendemmia 2024”, 185mila euro a tre società romane, di cui due con lo stesso civico e stesso amministratore, oltre all’addendum di 300mila euro all’ex ct della nazionale Roberto Mancini. Questi sono solamente alcuni numeri che spiegano lo sperpero di denaro pubblico ad opera di Atim».
«Atim voluta dal presidente»
L’Atim delle Marche – prosegue Vitri «è stata voluta fortemente dal presidente, nonché assessore al Turismo, Francesco Acquaroli ed è già costata ai marchigiani 8,6 milioni, di cui 186mila vanno nelle tasche del direttore generale. Nella replica alla conferenza stampa sul “carrozzone Atim”, organizzata dal nostro gruppo consiliare, Acquaroli si vantava dei risultati ottenuti sul turismo, ma preferisce ignorare il traino fondamentale di Pesaro Capitale Italiana della Cultura 2024, che ha raggiunto l’obbiettivo del Pil legato al turismo culturale che passa dall’8% al 15%. Il percorso è stato però ostacolato sia dalla Regione, che ha dato il minimo promesso quando era in gara anche Ascoli, sia da Atim, che non ha dato un solo euro. Sarà perchè Capitale è un’amministrazione di centrosinistra? Eppure le risorse c’erano visto che Atim ha dato 100mila euro a Sky per la trasmissione di calciomercato a Fano e l’assessore al Turismo Acquaroli altri 100mila, sempre a Sky, per la festa TavulliaVale . Non siamo i soli ad avere dubbi sull’attività di Atim fin dal giorno in cui è stata creata. Basta dare un’occhiata al giudizio di parificazione del Rendiconto generale 2023 della Corte dei Conti, presentato lo scorso 26 settembre.
La Corte dei Conti
“Assai problematica, sotto vari punti di vista, è apparsa la gestione di Atim, oltre a mostrare profili di inefficienza, fanno emergere il mancato rispetto di basilari principi contabili in tema di programmazione e rendicontazione e denotano una condotta dell’Amministrazione regionale elusiva dei principi di veridicità, attendibilità, correttezza e comprensibilità del bilancio». E più avanti: “Il convulso e disorganico sviluppo delle relazioni giuridiche e finanziarie tra Atim e Regione nel corso del 2023 fa emergere un deficit di programmazione ed uno scollamento della dinamica operativa dell’Agenzia dalle finalità del bilancio regionale, tenuto conto che i rapporti tra i due enti si sono tradotti in un coacervo inestricabile di direttive ed indirizzi, spesso difficilmente inquadrabili in un lineare ed idoneo contesto programmatorio, normativo ed amministrativo; ciò rende anche la copertura di alcuni degli interventi da attuare incerta e non definita, priva di quella chiarezza finanziaria minima richiesta in riferimento all’art. 81 della Costituzione insuscettibile di essere correttamente correlata alla dimensione finanziaria degli oneri derivanti dalle politiche regionali in tema di turismo”.
«Mi chiedo con quale coraggio il consigliere Nicola Baiocchi continui a parlare delle vicende pesaresi, mentre si continuano a sprecare risorse in una Regione in cui oltre il 9% dei cittadini è costretto a rinunciare alle cure a causa delle politiche disastrose della Giunta regionale».
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