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Anche Madrid vara un piano anti-Airbnb per salvare il centro storico #finsubito richiedi mutuo fino 100%


Ridurre gli alloggi turistici ed evitare che il centro storico di Madrid diventi una gigantesca casa-vacanze. Il piano anti-Airbnb del comune della capitale spagnola verrà presentato ufficialmente tra due settimane, ma sono emerse le prime anticipazioni. L’obiettivo del “Piano speciale di protezione del territorio residenziale”, punta a regolamentare gli alloggi ad uso turistico, esplosi negli ultimi anni nella capitale spagnola, generando al contempo un vertiginoso aumento degli affitti.

Dall’altro lato, un numero maggiore di strutture private potranno essere trasformate in alloggi residenziali, purché destinate ad affitti di lungo periodo. Le misure per arginare l’incremento degli affitti turistici tramite piattaforme online sono ormai all’ordine del giorno in numerose capitali e città turistiche europee. Alla base ci sono le proteste dei cittadini, esausti di vedere le loro città totalmente stravolte per far fronte alle esigenze dei turisti, e che al contempo vedono il prezzo delle case per i residenti salire alle stelle.

La stretta su Airbnb nel centro di Madrid

L’annuncio è arrivato il 29 ottobre durante la sessione plenaria municipale, scrive El País. Il sindaco José Luis Martínez Almeida, del Partito popolare spagnolo, ha assicurato che il suo partito si sta preoccupando “di proteggere i madrileni e di generare politiche abitative” in una città in cui un appartamento in affitto su quattro nel centro è destinato ai turisti. Nel corso del suo intervento, il primo cittadino ha illustrato i punti più importanti del piano.

La misura principale consiste nel divieto di appartamenti turistici dispersi in comunità di proprietari nel centro storico. Allo stesso modo, per la prima volta il cambio di destinazione d’uso degli edifici da strutture private (ad esempio un centro culturale privato) a residenziali consentirà di generare alloggi a prezzi accessibili e/o coliving. 

Secondo le stime del Consiglio Comunale la misura potrebbe essere applicata a 210 immobili. Il piano prevede anche di aumentare l’edificabilità degli edifici, attualmente ad uso diverso da quello residenziale, per trasformarli in immobili residenziali. Sarà vietata invece la trasformazione di locali commerciali in abitazioni ad uso turistico nei principali poli commerciali “per preservare l’identità dei quartieri e delle piccole e medie imprese”.

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Pochissimi affitti legali per turisti nella capitale spagnola

A maggio il Consiglio comunale ha reso pubblico l’elenco e l’ubicazione delle case ad uso turistico dotate di licenza urbanistica per “offrire maggiori garanzie e sicurezza agli utenti”. Su questa mappa risultavano oltre mille affitti legali, che rappresentano solo il 7,47% dei 13.502 appartamenti per vacanze che operano in città in base alle stime del Comune. Secondo la piattaforma Inside Airbnb sarebbero in realtà oltre 24mila. La maggioranza delle case-vacanze sono situate nel Centro, distretti di Tetuán e Arganzuela. 

Dai controlli sui pagamenti con carta alla stretta sugli Airbnb: così il Governo cerca risorse per la manovra

Il comune madrileno ha anche lanciato un inasprimento delle sanzioni e il rafforzamento degli ispettori dopo che ad aprile, aveva promosso una moratoria sulla concessione delle licenze. Il nuovo sistema sanzionatorio prevede una prima sanzione fissa di 30mila euro, il secondo importo arriva a 60mila se l’attività irregolare continua, fino a raggiungere i 100mila euro se persiste. Il governo spagnolo ha inoltre annunciato nei mesi scorsi che anticiperà al 2025 l’obbligo imposto dalla normativa europea di realizzare un registro unico degli appartamenti pubblicizzati sulle piattaforme digitali per gli affitti di durata inferiore ad un anno.



 



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