“Martedì presenteremo una proposta nella legge di assestamento che interviene sulle famiglie povere, con uno stanziamento di 30 milioni di euro per le famiglie che non superano l’Isee di 5 mila euro. Vorrei chiarire che non è reddito di cittadinanza ma reddito di povertà. Che è cosa diversa. Questo reddito di povertà guarda al sociale”. E’ l’annuncio fatto dal presidente della Regione siciliana Renato Schifani, che ha così di fatto concluso la kermesse di Forza Italia che si è svolta a Santa Flavia.
Tajani loda Schifani alla convention di Forza Italia: “Sta facendo benissimo, sarà ricandidato”
Una convention in cui Schifani ha rivendicato il “modello Sicilia”, che ha portato al successo delle elezioni europee, e ha incassato la “riconferma” da parte di Tajani, che ha annunciato che l’attuale governatore sarà ricandidato anche alle prossime regionali “perché sta facendo benissimo”.
Schifani ieri ha affrontato altri temi cruciali come quello relativo ai termovalorizzatori. “Soltanto con la realizzazione dei termovalorizzatori riusciremo a risolvere il problema dei rifiuti in Sicilia – ha detto nel corso della convention -. Senza questa scelta coraggiosa non sarà possibile. Abbiamo questa norma e dobbiamo utilizzarla perché ci vi parla ha il diritto di risolvere il problema rifiuti”
Impossibile in questo contesto non parlare di Berlusconi. Schifani, nel corso del suo intervento si è anche commosso più volte ricordando l’ex premieri. “Dobbiamo ereditare la tenacia di Silvio Berlusconi, la tenacia di un uomo che pur di salvaguarda la propria innocenza davanti al mondo intero, ha rinunciato a ottenere la conversione della condanna penale con una grazia, prevista dalla Costituzione. Io venni chiamato dal Quirinale, non ero più Presidente del Senato ma avevo buoni rapporti con il Quirinale e mi fu detto che vi era la possibilità di convertire la condanna in sanzione pecuniaria. Io fui latore di quel messaggio. Lui mi disse ‘No, io sono un uomo innocente, preferisco scontare la mia pena’. Questo era Silvio Berlusconi. Io sono rimasto senza parole”.
Il governatore ha proseguito, affrontando altri temi. “Gli ultimi dati Svimez dicono che la Sicilia sta crescendo più delle altre regioni. E questo è dovuto a un’azione di governo liberale ed espansiva, che si affida a misure che guardano al sacrificio di chi investe. Le agenzie di rating ci promuovono, entrate fiscali e investimenti aumentano e il Pil cresce. Tutto ciò è frutto di una politica che guarda al sostegno alle imprese, facendogli pagare meno interessi e dando lavoro ai privati. Quando mi sono insediato c’era alla guida della commissione per le autorizzazioni c’era il leader dei Verdi. Lo abbiamo sostituito con la nomina di una figura di alto profilo come Armao”, dice Schifani. Che poi ringrazia l’ex assessore all’Economia Marco Falcone, oggi eurodeputato: “Falcone ci ha dato una grande mano come assessore al Bilancio, mi dispiace che non possa essere qui con noi. Abbiamo attuato interventi a fondo perduto a favore di chi voleva fare impresa e in due anni non abbiamo mai creato precariato, ma lo abbiamo tolto”.
Poi sulle alleanze. “Dagli alleati ho avuto sempre forte e leale sostegno, necessario per garantire la governabilita’ in una regione complicata. Dobbiamo discutere, confrontarci nella nostra coalizione. Questo vale anche per i sindaci civici. Dobbiamo lavorare quotidianamente, non possiamo distrarci. Con Raffaele Lombardo, ad esempio, ci siamo recentemente confrontati per quattro ore e siamo usciti più amici e alleati di prima. Così deve essere con il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla. Nessuna polemica con lui, è serio e concreto, è un amico, ma deve entrare nella logica che se fa parte di una squadra, è necessario discutere e confrontarsi”.
Ancora su Lagalla: “Quando l’amico Raffaele Lombardo chiese una riunione di maggioranza, alcune settimane fa, ci siamo riuniti e abbiamo parlato per 5 ore. E’ stata una bellissima riunione, non ho ben compreso il motivo per cui quando i segretari regionali dei partiti gli hanno chiesto un incontro per discutere di quello che succedeva, non abbia dato corso. Ci sono delle regole di convivenza, non scritte, ma che fanno parte di un bon ton al quale certamente non si sottrarrà più”.
Schifani ha concluso: “Il progetto a cui abbiamo lavorato in Sicilia è quello di una grande area moderata. Un progetto che ha dato i suoi frutti e che ci ha portati al 23% alle europee. Abbiamo avviato un percorso di federazione con Raffaele Lombardo e uno a livello nazionale con Lupi e Saverio Romano che ha consentito ad entrambi di federarsi con Totò Cuffaro e quindi farlo partecipare come federato e votare per Forza Italia. Insomma, il progetto si è articolato e ha trovato una dimensione logica nell’aggregazione di un’area che si riconosce nei valori del popolarismo europeo. Bisogna continuare ad aprirsi, individuiamo nuovi spazi. Da un lato il fallimento del progetto dei Cinque Stelle, dall’altro lato il fallimento del Terzo Polo e poi un partito come Forza Italia che seppure gradualmente è andato sempre in crescita. Questo significa che Antonio Tajani e e la classe dirigente individuano quei temi e argomenti per dare sicurezza agli italiani che si fidano”.
Le reazioni
Non si fanno attendere le reazioni dall’opposizione. “Toh, Schifani scopre che in Sicilia parecchie famiglie sono in grandissima difficoltà? – ironizza il referente regionale del M5S Nuccio Di Paola – Meglio tardi che mai. Quella che il presidente ha annunciato è comunque una misura spot, in perfetto stile Schifani, che dà qualcosina solo una tantum e ad una piccolissima platea di famiglie, private di ogni risorsa dopo l’azzeramento del reddito di cittadinanza da parte del governo Meloni e dopo che nemmeno le misere misure sostitutive partorite da Roma sono partite in Sicilia. Se Schifani vuole fare veramente qualcosa di concreto per le famiglie, ci metta dai cento milioni in su. I soldi, quando vuole, li trova sempre. Queste misure – continua Di Paola – confermano che il reddito di cittadinanza era indispensabile. Andava rimodulato, certamente, ma la sua cancellazione è stata dettata solo da bassi interessi elettorali, a scapito della serenità di migliaia di famiglie che ora non sanno come sbarcare il lunario. Persino il partito di Schifani ha partorito un ddl per resuscitare il reddito di cittadinanza, certificandone l’importanza. Le critiche del presidente a questo strumento sono pertanto fuori luogo oltre che vergognose”.
(Fonte: Adnkronos)
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