Il 30 ottobre arrivano in visita al cantiere sperimentale del progetto Nuraghe a Is Perdas, Gergei, tre giornalisti di testate prestigiose targate UK.
Si tratta di The Independent (circolazione carta stampata 2.5 milioni, online 21.4 milioni), The Times- Sezione “Travel” (circolazione carta stampata 797K, online 620K) in linea con il target del viaggiatore culturale che sceglie l’Italia come meta turistica, e Travel Bulletin, che ha un target rivolto ai soli tour operator e agenti di viaggio (circolazione carta stampata 5100, online 14K), provenienti dal mercato britannico con un ampio target culturale.
Quella di Gergei è la terza e ultima tappa del viaggio stampa nel Sud Sardegna, nel Sarcidano, incentrato sulla scoperta della cultura nuragica e della sua massima espressione architettonica, e sulla conoscenza delle tradizioni popolari legate alla riscoperta dei sapori antichi.
Partito il 28 ottobre da Cagliari, il tour delle testate britanniche, frutto di una collaborazione tra pubblico e privato tra i Sindaci del Gal Barbagia di Seulo e l’associazione degli imprenditori di Gergei, proseguirà tra i Comuni di Orroli, Nurri, Isili, Serri e infine Gergei, toccando anche le varie tappe di alcuni importanti siti archeologici e culturali, tra i quali “Su Nuraxi” a Barumini e il Polo Museale Casa Zapata, il Nuraghe Is Paras a Isili, e il Marate (Museo per l’Arte del Rame e del Tessuto).
La tappa di mercoledì a Gergei prende il via la mattina alle 8:30 a Is Perdas Agriturismo, dove l’associazione Perdas Novas presenterà ai giornalisti britannici il progetto Nuraghe, a cui seguirà subito dopo la visita al cantiere di archeologia sperimentale dove sono in corso attualmente le prove di costruzione della parte sommitale del nuraghe. Il tour proseguirà poi nella stessa giornata con la visita al Santuario Nuragico di Santa Vittoria, al Nuraghe Arrubiu di Orroli e ad alcune aziende storiche di Nurri legate alla tradizione agroalimentare, quali il mulino che si occupa della macinazione di grano duro coltivato in Sardegna e dei suoi sfarinati, e della produzione di olio.
Il Progetto Nuraghe Perdas Novas ha incontrato un grande interesse dalla stampa britannica, così come il grande patrimonio archeologico della civiltà nuragica. Non solo per la realizzazione, mai vista prima, del nuovo nuraghe, ma anche come un link fondamentale tra la cultura nuragica e le generazioni future, attraverso l’utilizzo delle più moderne tecniche di apprendimento ed engagement. Oltre all’impresa ciclopica della costruzione ex novo di un Nuraghe trilobato nell’agro di Gergei con tecniche di archeologia sperimentale, accompagnata e sostenuta da un team prestigioso di ingegneri, architetti, archeologi, storici, filosofi, ricercatori e studiosi, il progetto Nuraghe prevede infatti anche la creazione di un gemello digitale attraverso cui poter raccontare e registrare tutte le fasi della sua costruzione nella versione virtuale, per andare quindi nel Metaverso. Attraverso l’uso della tecnologia si potrà quindi indagare allo stesso tempo tutto il contesto storico, culturale, architettonico e archeologico che vi ruota intorno, di cui non abbiamo tracce scritte, con una impostazione sia fortemente scientifica che didattica, ma anche con una forte valenza turistica, informativa e promozionale, perché significa raccontare e scoprire un mondo (quello nuragico) e le sue magie.
Un’iniziativa importante nata dieci anni fa tra le pietre millenarie di Is Perdas, spinta dall’urgenza dei fratelli Claudio e Simone Ollanu con Perdas Novas di intraprendere una serie di azioni volte alla conservazione, alla valorizzazione e alla promozione dell’eredità culturale e contribuire al rilancio del patrimonio architettonico e monumentale sardo di epoca preistorica e protostorica, caratterizzato proprio dalle architetture antiche degli oltre 8.000 nuraghi.
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