L’Antitrust ha avviato un’istruttoria nei confronti di Crédit Agricole riguardo alla promozione dei mutui. In particolare, l’Autorità evidenzia che il “Mutuo Crédit Agricole Greenback” viene pubblicizzato con simulazioni di costo che non includono nel Taeg l’intero costo della polizza a protezione del credito, necessaria per accedere allo sconto promozionale sul tasso d’interesse. Inoltre, il prodotto è promosso anche attraverso siti di comparazione di mutui, senza fornire informazioni adeguate sulle condizioni specifiche dell’offerta.
Le simulazioni online e i costi
L’Antitrust ha così accolto l’esposto presentato lo scorso maggio dal Codacons e ha aperto una istruttoria nei confronti di Crédit Agricole per la promozione dei mutui. Secondo l’Antitrust, come indicato nella nota, Crédit Agricole indicherebbe un Taeg nelle simulazioni di mutuo online, disponibili sia sul proprio sito che su siti di comparazione, che non include il costo della polizza a protezione del credito (Cpi), necessaria per beneficiare di uno sconto promozionale sul tasso d’interesse per l’intera durata del finanziamento. La banca riporterebbe invece il costo della polizza Cpi solo per i primi dodici mesi dalla stipula del mutuo.
Inoltre, alcuni siti di comparazione che presentano questa offerta, pur mostrando simulazioni di mutuo con i vantaggi della promozione, non evidenziano adeguatamente le condizioni richieste per usufruirne, come la stipula della polizza Cpi per ottenere lo sconto sul tasso d’interesse o l’acquisto di un immobile con classe energetica A o B, che consente di azzerare le commissioni di istruttoria, le spese di incasso rata e le spese di gestione della pratica. Infine, nelle pagine di simulazione del mutuo, non si informa i consumatori che lo sconto promozionale applicato al tasso d’interesse può variare a seconda del canale (online, filiale o altri intermediari) attraverso cui viene richiesta l’offerta a Crédit Agricole.
Il precedente nel 2022
Non è la prima volta che l’Antitrust mette nel mirino Crédit Agricole. Più di due anni fa, a febbraio 2022, l’Autorità aveva inflitto una sanzione di 1 milione di euro all’istituto di credito per aver limitato la libertà di scelta dei consumatori riguardo alla tipologia di bonifico online da utilizzare, condizionandoli a optare per il bonifico istantaneo, che risultava più costoso rispetto a quello ordinario.
Nella nota dell’Antitrust si specifica che: “il cliente che intendeva eseguire un bonifico attraverso l’app Crédit Agricole Italia, nella versione precedente a quella rilasciata l’11 ottobre 2021, leggeva – accanto all’opzione del bonifico istantaneo ‘Arriva subito’ – la scritta ‘Suggerito’. Inoltre, anche dopo la scelta del bonifico ordinario, al consumatore veniva riproposta la soluzione più onerosa del bonifico istantaneo con una casella in evidenza che conteneva la scritta ‘Procedi con istantaneo’”.
Esultano le associazioni dei consumatori
Esulta quindi il Codacons, l’associazione che per prima aveva fatto luce su questa promozione. “Da un monitoraggio compiuto dall’associazione sui siti specializzati in comparazione mutui sembrerebbe emergere come la Crédit Agricole figuri al primo posto quale banca che presenta sul mercato un mutuo con un Taeg più basso – spiega il Codacons nella nota – Tuttavia nel momento in cui l’utente andrebbe a richiedere il mutuo verrebbe invitato a sottoscrivere una polizza al fine di proteggere il finanziamento e comparirebbe la dicitura “gli spread saranno aumentati di 0,50% nel caso di mancato abbinamento di polizza facoltativa Cpi Caci Vita”. Tali pratiche sono da considerarsi scorrette”.
“Grave dare un Taeg falsato. Se l’ipotesi dell’Antitrust si confermasse vera, sarebbe un fatto deplorevole, considerato che le famiglie sarebbero state indotte a sottoscrivere un mutuo per poi trovarsi costi maggiorati rispetto a quanto atteso. Il Taeg, infatti, è fondamentale per poter confrontare i costi dei mutui e la loro convenienza – afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori – Un mutuo impegna finanziariamente una famiglia per 25 anni, gravando pesantemente sul loro bilancio. E’ chiaro che in caso di condanna andrebbero risarcite per il danno subito” conclude Dona.
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