“Women Shape the Future” è il premio indetto con un hackathon da Philip Morris che ha coinvolto le studentesse dell’area STEM delle Università delle Regioni di Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna, invitate a proporre soluzioni all’avanguardia in tre settori cruciali: energia sostenibile, tutela delle risorse idriche e sistemi logistici innovativi. Finalità dichiarata promuovere cultura STEM e trovare idee innovative nel campo della sostenibilità ambientale, rivolte alle studentesse.
Come sede della premiazione è stata scelta Città della Scienza, a Napoli.
“Le vincitrici hanno dimostrato un’eccezionale creatività e dedizione nel risolvere le sfide proposte. Premiarle è un riconoscimento al loro impegno e un investimento sul futuro del nostro Paese. L’auspicio è che sempre più ragazze e ragazzi si affaccino con curiosità al mondo delle discipline STEM” ha sottolineato Michele Samoggia, direttore delle Relazioni esterne di Philip Morris Italia.
All’evento, tra gli altri, l’assessore della Regione Campania alla Ricerca, innovazione e start-up Valeria Fascione (intervista nel video); l’assessore alle Politiche Giovanili e al Lavoro del Comune di Napoli Chiara Marciani, il Prof. Giorgio Ventre, ordinario di Sistemi per l’Elaborazione dell’Informazione presso l’Università di Napoli Federico II e direttore scientifico della Apple Academy di Napoli; Riccardo Villari, Presidente Fondazione Idis – Città della Scienza; Simonetta Giordani, Segretario Generale Associazione Civita; Ludovico Solima, ordinario di Economia e Gestione delle Imprese Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”; Annarita Patriarca, deputato; Gianluca Tittarelli, director People & Culture Philip Morris Manufacturing & Technology Bologna; Guido Damini, divulgatore culturale e autore per OnePodcast di “Cenni storici per fare lo splendido” e “Le Caporetto degli altri”.
“I giovani meritano spazio”
“I giovani meritano spazi per far crescere il loro potenziale – sottolinea Giorgio Ventre – Viviamo in un Paese in cui le aziende spesso restano ancorate a vecchi schemi, limitando il potenziale creativo delle nuove generazioni. Progetti come ‘Women Shape The Future’ mandano un segnale chiaro e importante: le studentesse e i giovani del Sud, in particolare, possono e devono essere protagonisti nel plasmare il futuro tecnologico e industriale del Paese.
Le discipline STEM rappresentano le fondamenta del futuro, non solo formano le nuove generazioni di scienziati, ingegneri e innovatori, ma sono anche il cuore pulsante di trasformazioni che investiranno ogni aspetto della nostra vita.
Iniziative come quella che presentiamo oggi, sviluppate in collaborazione con le imprese, offrono una formazione che unisce teoria e pratica, preparando i nostri ragazzi ad affrontare il mercato senza dover necessariamente emigrare. L’integrazione tra università e aziende è fondamentale per dare ai giovani le competenze ibride e l’esperienza di cui hanno bisogno per eccellere nel nostro Paese e, al tempo stesso, per sostenere lo sviluppo del Mezzogiorno”.
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