Avellino.  

Dolce Vita, domani mattina i magistrati della Sesta Sezione Penale della Corte di Cassazione,  dovranno decidere sul ricorso presentato dalla Procura di Avellino contro il mancato sequestro nei confronti di un network che ha pubblicizzato un grande evento in città nel febbraio del 2024. Nel mirino degli inquirenti era  finito il doppio affidamento al gruppo imprenditoriale di Rds per un importo di circa 290mila euro complessivi che – per aggirare la normativa del divieto dell’affidamento diretto – sarebbe stato frazionato in due tranche. Appalto suddiviso in due lotti ed affidato a due società diverse (Rds e Rds Advertising), ma entrambe – ad avviso degli inquirenti – riconducibili al network nazionale Radio Dimensione Suono. Nel registro degli indagati sono finiti il dirigente comunale per l’affidamento e l’agente pubblicitario. L’appalto era stato affidato per pubblicizzare l’evento Eurochocolate svoltosi i primi di febbraio lungo Corso Vittorio Emanuele.  La procura aveva chiesto il sequestro nei confronti di Rds, ma era stato rigettato dal gip. Decisione confermata anche dai giudici del tribunale del Riesame di Avellino, sezione reale.

La seconda prova per l’inchiesta Dolce Vita riguarda una delle misure interdittive emesse lo scorso 10 luglio nella seconda ordinanza per l’ex sindaco Gianluca Festa e ad alcuni imprenditori per presunti fatti corruttivi. Udienza fissata per il prossimo 25 novembre davanti ai giudici del Tribunale del Riesame di Napoli. Si tratta di un “appello” al Riesame presentato dalla difesa di uno degli imprenditori  raggiunto dalla misura interdittiva e indagato in concorso in uno degli episodi contestati in concorso con l’ ex sindaco Festa di corruzione per l’esercizio della funzione.