Il maxi processo contro la banda del narcotraffico di Modena, gestita dai tre fratelli Scarantino, originari a Scandiano, si è concluso con la richiesta totale a 115 anni di carcere: li ha chiesti il pubblico ministero Giuseppe Amara nei confronti di 13 imputati (10 dei quali sono cittadini italiani).
L’accusa è di associazione a delinquere finalizzata alla gestione del traffico di droga sulla piazza di Modena e della provincia, in un periodo che va dal 2015 al 2022, quando l’organizzazione è stata completamente smantellata.
L’indagine partì nel 2021, in seguito ad una lunga attività investigativa, che portò alla scoperta di una rete ramificata per la gestione del narcotraffico in città, fino ad avere in mano – da parte degli inquirenti – gli elementi necessari per provvedere alle ordinanze di custodia cautelare e allo smantellamento del giro di droga (soprattutto cocaina) proveniente, in particolare dall’Albania.
Il blitz decisivo avvenne nel febbraio del 2022, da parte di Polizia e Carabinieri, sequestrando oltre 400 kg di droga e individuando i componenti della banda.
Si trattava di una vera e propria organizzazione criminale che disponeva di molti uomini, che fornivano supporto materiale e logistico, oltre che di corrieri, magazzinieri e prestanomi, contando su armi, vetture, denaro cash, telefoni cellulari criptati e innumerevoli utenze.
Il pubblico ministero ha chiesto una condanna particolarmente pesante per i tre fratelli Scarantino, accusati di essere le menti dell’organizzazione: per Gabriele Scarantino è stata richiesta la condanna a vent’anni, 18 anni per il fratello Cristian e 8 anni e dieci mesi per l’altro fratello Andrea.
Gabriele Scarantino, 31 anni, il vero leader della banda, però, risulta tuttora latitante dopo essere fuggito dagli arresti domiciliari.
I tre fratelli sono i nipoti di Vincenzo Scarantino, che dichiarò di aver partecipato alla strage di via Amelio a Palermo, nel 1992, dove perse la vita Paolo Borsellino, salvo poi ritrattare.
Da segnalare che il processo si è svolto con rito abbreviato, che in caso di condanna consente di avere lo sconto di un terzo della pena.
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