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LE ASSISE
Il messaggio della presidente del Consiglio Meloni: «L’Italia è tornata a correre, il merito è delle imprese e della loro capacità di innovare». Beretta, appello per il D’Annunzio: «Fare sistema con Orio». Sanga (Sacbo): «Insufficiente capacità degli scali lombardi a fronte dell’aumento dei passeggeri»
Ricuperati e Beretta sul palco dell’assemblea generale di Confindustria Brescia e Bergamo (Only Crew)
Confindustria Brescia e Bergamo: l’assemblea generale 2024
L’esito del voto americano – con la vittoria di Donald Trump -, la manovra finanziaria presentata dal Governo, il ruolo dell’Europa nello scacchiere mondiale. Tre temi d’attualità sullo sfondo dell’assemblea congiunta di Confindustria Brescia e Bergamo in programma oggi, 7 novembre, al Logistic Park dello scalo di Orio al Serio (Bergamo).
La platea dell’assemblea di Confindustria (Only Crew)
Il titolo delle assise, «Persone, innovazione, connessioni. Il Dna della Piattaforma manifatturiera d’Europa», ripercorre anche l’ultimo anno di iniziative realizzate insieme dalle due territoriali, che proseguono la collaborazione dopo che nel 2023 le due città sono state Capitale italiana della cultura. Confindustria Bergamo e Brescia, a livello aggregato, vantano più di 2.500 imprese associate, con 150mila dipendenti: l’obiettivo della «Piattaforma manifatturiera d’Europa» è di dialogare con istituzioni e enti dei territori e a livello nazionale, per riaffermare la centralità delle due province e proporre azioni comuni per rendere sempre più strategico il manifatturiero bresciano-bergamasco.
Il messaggio di Giorgia Meloni
L’assemblea si è aperta con il messaggio della presidente del Consiglio Giorgia Meloni: «L’Italia è tornata a correre e il merito di questo successo non è nostro, ma delle imprese e della loro capacità di innovare. Il Governo ha fatto la sua parte cercando di favorire chi produce ricchezza e occupazione – un estratto del messaggio -. Non adotteremo provvedimenti, come in passato, più utili a creare consenso che a costruire una crescita duratura. La nuova manovra prevede misure strutturali a sostegno dei lavoratori e delle imprese: tagliamo il cuneo fiscale ampliandone i benefici; confermiamo la super deduzione del 120% del costo del lavoro; rifinanziamo la nuova Sabatini; stanziamo 1,6 miliardi per il credito imposta per chi realizza investimenti nella Zes unica del Mezzogiorno e confermiamo la detassazione di premi di produttività e fringe benefit», alcune delle misure citate da Meloni che ha invitato gli industriali a «remare tutti insieme» per la crescita e lo sviluppo del Paese.
Aeroporto: prove d’intesa Brescia – Bergamo
«Stante i blocchi che si stanno delineando nel mondo – ha detto la presidente di Confindustria Bergamo Giovanna Ricuperati ringraziando i presenti – abbiamo il dovere di difendere i luoghi, come la nostra associazione, nelle quali le libertà si possono esprimere».
«Anche a Brescia c’è una realtà come questa di Orio al Serio, l’aeroporto D’Annunzio, che potrebbe portare sviluppo», ha sottolineato nei saluti il presidente bresciano Franco Gussalli Beretta, in risposta al discorso del presidente di Sacbo Giovanni Sanga. Sanga aveva ricordato l’insufficiente capacità aeroportuale lombarda a fronte della crescita dei passeggeri e quindi il dovere di mettere da parte il passato e ragionare congiuntamente. «Non è completamente nelle nostre mani, ma se diventasse uno dei punti di contatto tra Brescia e Bergamo potrebbe essere importante. Sacbo è concentrata sui passeggeri, noi abbiamo un punto forte come courier e trasporto merci, facendo sinergia potremmo lanciare un sistema davvero significativo».
L’intervento di Mosconi
Il professore di economia industriale all’Università di Parma Franco Mosconi, che ha coordinato un gruppo di lavoro ad hoc conducendo un’ampia ricerca sui territori di Brescia e di Bergamo, ha ricordato che le due province insieme rappresentano due dei principali «territori manifatturieri» d’Europa nei quali sia l’occupazione sia il valore aggiunto della manifattura raggiungono ben il 25% del totale. Dopo l’esperienza di BgBs Capitale della Cultura, per Mosconi, la piattaforma industriale «esiste nella realtà: nei dati strutturali e nei comportamenti d’impresa, con i due pilastri (bergamasco e bresciano) che condividono molte caratteristiche comuni e, al tempo stesso, presentano ciascuno i propri tratti distintivi. Sia sulle prime, che sui secondi occorre costruire i prossimi passaggi». È giunto, probabilmente, il momento – per Mosconi – di conferire a questa piattaforma «una qualche architettura – un framework istituzionale – di riferimento, capace di far sentire le imprese e le loro Associazioni parte di un unico disegno, di un unico territorio, estendendo così la piattaforma alle decisioni di policy e, di conseguenza, al campo “istituzionale” (istituzioni per la ricerca, l’innovazione, la formazione).
Dal mismatch al declino demografico
Quali prospettive, dunque, per le imprese bresciano – bergamasche? Secondo Beretta «la centralità delle persone è il primo asset delle imprese, Brescia e Bergamo in questo sono dei campioni. Ma per tramutare questa grande forza in qualcosa di ancora più positivo dobbiamo parlare oggi anche di competenze». Il problema, almeno in quest’area, «non è tanto la disoccupazione (sotto al 2%), ma il mismatch, la difficoltà nel reperimento delle figure».
Secondo poi, preoccupa il declino demografico: «oggi abbiamo tra i due territori 1,5 milioni di lavoratori, ma nel 2043 si stima che i lavoratori saranno 100mila in meno. Dobbiamo aiutare in questo senso i giovani a far crescere le famiglie: a Brescia, per esempio, abbiamo esempi virtuosi di asili nido aziendali e d’obbligo. Quanto all’immigrazione, dobbiamo trovare un nuovo modus operandi per attrarre le persone nelle nostre aziende, selezionando e regolamentando gli ingressi e collaborando in questo senso anche con le istituzioni». Potenziare, ancora, la formazione, in loco ma non solo. «Oggi tra università e Its, con cui dovremmo fare ancora più sistema, formiamo 100mila persone – ha affermato Beretta -, avremmo bisogno di 170mila persone: la formazione deve diventare l’investimento driver per tutti noi concentrandoci anche sulla formazione continua con i cosiddetti upskilling e reskilling»
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