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È tempo di Lecco-Virtus Verona. Terzo match nel giro di pochi giorni per la nuova gestione Volpe, alla ricerca di continuità dopo essersi fermata al secondo incrocio contro il Vicenza nonostante una buona prestazione. In arrivo una compagine che, al solito, si presenterà con il vestito per i lavori pesanti e non farà sconti: sei risultati utili consecutivi, quattro vittorie e serie di due pareggi ancora aperta, anche zero vittorie nella storia per i blucelesti all’interno di un confronto giovane.
Verso Lecco-Virtus Verona, l’intervista prepartita di mister Gennaro Volpe
Mister, ostacolo non semplice e voi dovete costruire una serie positiva:
«Noi abbiamo tracciato una strada ed è quella che vogliamo percorrere, non possiamo accontentarci ma dobbiamo incrementare con i punti e dando continuità: bisogna fare qualcosina in più, per vincere le partite bisogna migliorare tante cose, soprattutto negli ultimi 25 metri. Mi aspetto un passo in avanti nei singoli, troviamo una squadra frizzante, fastidiosa e pericolosa: in ogni partita ci sono delle insidie, dobbiamo essere attenti. In questi giorni ho visto le risposte giuste».
Vi servirà ancora freschezza:
«Gli allenamenti sono stati pochi, dopo Vicenza ho dato la giornata libera ai ragazzi perché a volte il recupero mentale è più importante. Al ritrovo la squadra è andata a mille: questa squadra ha bisogno di staccare la spina, siamo tornati alle 2 di notte e il recupero vale quanto l’allenamento. Non siamo nelle condizioni d’incidere più di tanto, non abbiamo fatto una settimana pulita: i concetti sono pochi, chiari e forti. Abbiamo tracciato una strada, dobbiamo avere l’atteggiamento giusto perché è imprescindibile e dovremo trascinare la nostra gente. Sono felice di aver visto tanti tifosi a Vicenza: ci hanno dato un segnale, la Curva che c’è qui è qualcosa che ci deve dare e non togliere».
Come mai gli attaccanti segnano poco?
«Questione di caratteristiche. Sta a me metterli nelle condizioni di poter incidere di più, poi ci devono mettere del loro soprattutto negli ultimi metri. Possono crescere, hanno margini per fare meglio: ci sono momenti in cui le cose non girano, dobbiamo essere bravi a toccare le corde giuste. Tutti ci aspettiamo di più».
Infortunati e indisponibili:
«Dispiace aver perso Gunduz, ha finito praticamente la stagione. Gli altri sono a disposizione».
Sipos o Zuberek?
«La mia scelta non è chiarissima, molto dipende dall’avversario e dalla partita. Le caratteristiche sono simili, ma Zuberek ha più profondità mentre Sipos è un generoso che fa un grande lavoro spalle alla porta ma deve migliorare con la palla tra i piedi. Abbiamo analizzato questi aspetti: Zuberek deve trovare continuità soprattutto negli allenamenti perché prima l’ha fatto poco».
Il gruppo in cerchio a Vicenza è una tua idea o…
«L’ho raccolto dalla pancia del gruppo, è una cosa voluta da Ionita e alla quale ci siamo tutti allineati: simbolo di unione e coesione, oltre che di ripartenza perché vogliamo entrare da protagonisti in questo campionato. Le chiacchiere stanno a zero, non sono qui a fare promesse e siamo obbligati a fare i fatti giorno dopo giorno, partita dopo partita. Anche domani ci aspettiamo di fare bene e lavoriamo per questo».
Squadra che perde…
«Stanno facendo buone risposte, ma è vero che gli altri dietro stanno spingendo e io ho qualche dubbio: stasera mi chiarirò meglio le idee. Scaramanzia? I tabù sono fatti per essere rotti, non guardo precedenti e statistiche: bisogna entrare in campo e dare il meglio, al momento non mi piace guardare la classifica e lo farò quando saremo in una posizione migliore. A Vicenza abbiamo recuperato 8 palloni nella metà campo avversaria, ma non ha portato a quello che volevamo: l’input dev’essere quello di una squadra aggressiva, ci manca l’ultimo step. Perdere deve lasciarci la giusta rabbia addosso».
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