Il governo Meloni, sebbene abbia promesso un cambiamento nel sistema pensionistico, sembra lontano dall’eliminare la legge Fornero, approvata nel 2011 per assicurare la sostenibilità finanziaria delle pensioni in Italia. Solo il Ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, ha apertamente sostenuto una revisione della legge, mentre il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha sempre evitato di promettere l’impossibile.
La stessa Elsa Fornero ha confermato a Money.it che una revisione completa sarà possibile solo quando l’Italia avrà completato il passaggio dal sistema pensionistico retributivo a quello contributivo. Un sistema interamente contributivo, infatti, permetterà un maggiore equilibrio tra i contributi versati e le pensioni erogate, rendendo più sostenibile l’eventuale anticipo del pensionamento.
L’Esperimento di Quota 103 e il crollo delle domande nel 2024
Quota 103, misura introdotta dal governo Meloni come opzione di flessibilità per il pensionamento, ha raccolto un discreto interesse nel 2023. Più di 20.000 lavoratori hanno scelto di anticipare la pensione sfruttando questa misura che permette di ritirarsi a 62 anni con 41 anni di contributi. Tuttavia, il quadro è cambiato drasticamente nel 2024: appena 1.400 persone hanno fatto domanda, secondo i dati forniti dal presidente dell’INPS, Gabriele Fava.
La differenza è causata dall’introduzione del calcolo interamente contributivo per chi opta per Quota 103, penalizzando gli assegni pensionistici. Questa modifica rende Quota 103 meno appetibile, dimostrando che, senza modifiche strutturali al sistema contributivo, le misure alternative alla legge Fornero risultano spesso insoddisfacenti.
Il contesto e le difficoltà economiche per abolire la Legge Fornero
Per comprendere le difficoltà nel superare la riforma Fornero, bisogna guardare al contesto economico in cui è nata. La riforma è stata una risposta alla crisi economica e all’aumento dello spread, che nel dicembre 2011 raggiunse i 528 punti. Il sistema pensionistico italiano rischiava di collassare e, per assicurare la sostenibilità delle pensioni, il governo Monti approvò la legge Fornero.
Nonostante le condizioni economiche attuali siano meno critiche, il nostro sistema previdenziale non è ancora sostenibile. Eliminare la legge Fornero oggi significherebbe aumentare i costi pensionistici, aggravando il già precario equilibrio economico dello Stato. Le proposte alternative, come Quota 100 e Quota 103, hanno dimostrato di non essere soluzioni efficaci.
Quando e come sarà possibile superare la Legge Fornero?
La stessa Elsa Fornero ha dichiarato che una riforma sarà possibile solo quando il sistema contributivo sarà completamente operativo. Attualmente, chi va in pensione beneficia ancora in parte del calcolo retributivo, ritenuto vantaggioso. Il passaggio completo al sistema contributivo, previsto per il 2045, permetterà l’adozione di misure di flessibilità come il pensionamento anticipato.
Tuttavia, chi andrà in pensione dovrà contare esclusivamente sui contributi versati, accettando una pensione inferiore per ogni anno di anticipo. Questo meccanismo renderà più sostenibile l’anticipo pensionistico e aiuterà a bilanciare il costo delle pensioni senza gravare sulle casse dello Stato.
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