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Aumenta il reddito delle famiglie aretine. Saldo positivo delle imprese: traino settore agricolo, giù le costruzioni. Dazi: preoccupano le minacce di Trump #finsubito prestito immediato – richiedi informazioni –


Le previsioni sull’andamento dell’economia provinciale sulla base dei dati di Prometeia elaborati dalla Camera di Commercio di Arezzo-Siena e la nati-mortalità delle imprese in provincia di Arezzo nel terzo trimestre 2024

Grazie al rapporto di collaborazione che Camera di Commercio ha instaurato da alcuni anni con Prometeia, una delle più importanti società europee di consulenza e ricerca economica, è possibile elaborare alcune stime sul consuntivo economico 2024 (i cui dati reali definitivi saranno disponibili il prossimo anno) e delle previsioni per il 2025 relativamente ai principali indicatori economici della provincia.

“Nonostante il contesto geopolitico gravato da incertezze e instabilità, – sottolinea il Presidente Massimo Guasconi – l’economia mondiale aveva chiuso il 2023 con una crescita maggiore delle attese, dimostrando di essere stata estremamente resiliente agli shock degli ultimi anni, dalla pandemia all’inflazione fino ai recenti conflitti. Un risultato che ha impattato positivamente sulle prospettive per il 2024, che finora ha visto proseguire la tendenza al ribasso dell’inflazione. Nel mese di ottobre l’OCSE ha pubblicato le stime aggiornate del PIL mondiale, stimato in crescita stabile a +3,2% sia nel 2024 che nel 2025. Sullo sfondo dello scenario internazionale permangono comunque notevoli rischi: il persistere delle tensioni geopolitiche e commerciali potrebbe compromettere ulteriormente gli investimenti e generare un incremento dei prezzi delle importazioni. La crescita potrebbe subire un rallentamento più brusco del previsto a fronte del raffreddamento dei mercati del lavoro e gli scostamenti dall’atteso andamento regolare della disinflazione potrebbero provocare perturbazioni nei mercati finanziari. Inoltre l’elezione di Trump e le sue minacce di nuovi dazi potrebbe causare ulteriori difficoltà per il commercio internazionale e conseguentemente per l’economia mondiale. Tra le evenienze positive il graduale calo dei prezzi dei prodotti energetici potrebbe contrastare, a livello mondiale, l’inflazione e sostenere i consumi. Venendo al livello nazionale rispetto ad una crescita del PIL che l’OCSE aveva stimato dello 0,8% nel 2024 e dell’1,1% nel 2025 sono giunte le stime del FMI che ipotizzano invece una crescita dello 0.7% nel 2024 e dello 0,8% nel 2025. Per la provincia di Arezzo, le stime di Prometeia prevedono che il valore aggiunto si attesti a circa 11 miliardi di euro nel 2024, in crescita dello 0,8% in termini reali. Per il 2025 è attesa una conferma del risultato di quest’anno, con un analogo incremento del +0,8%.”

Analizzando i singoli settori – prosegue Massimo Guasconi – per l’agricoltura, che rappresenta il 3,6% del valore aggiunto provinciale, si prospetta una brillante crescita del 10,1% nel 2024 che dovrebbe trovare conferma anche nelle stime per il 2025 (+4,1%). Per le costruzioni (5,1% del v.a. totale), al contrario, si profilano risultati piuttosto deludenti: la sostanziale riduzione degli incentivi fiscali dovrebbe determinare una flessione del valore aggiunto di -5,1% nel 2024 e dell’8,3% nel 2025. I servizi (59,7% del v.a. totale), chiudono il 2024 con una crescita dell’1,4% che continuerà sullo stesso livello anche nel 2025 (+1,4%). Il 2024, infine, dovrebbe essere un anno di sostanziale stabilità per l’industria (31,6% del v.a. complessivo): il valore aggiunto subisce infatti una minima flessione dello 0,1%. Nel 2025 si dovrebbe verificare però una ripresa caratterizzata da una crescita del valore aggiunto dell’1%. Uno sviluppo confortante per il nostro manifatturiero rispetto all’andamento nazionale che ha fatto registrare in ottobre il ventesimo mese consecutivo di flessione della produzione”.

Valore aggiunto reale – Var. % annuale per settori

“L’elaborazione dei dati Prometeia – spiega il Segretario Generale dell’Ente camerale Marco Randellini – ci permette anche di prevedere un plausibile andamento del reddito disponibile delle famiglie aretine: il 2024 evidenzia un incremento del 4,2% che dovrebbe trovare conferma, anche se su livelli leggermente più bassi, nel corso del 2025 (+2,5%).La spesa per consumi finali delle famiglie, dopo la forte crescita registrata nel 2023 (+7%), anche grazie alle rilevanti spinte inflazionistiche, nel 2024, pur rimanendo in area positiva, rallenta di molto il passo (+1,4%). Migliori le previsioni per il 2025 (+2,5%). Sul fronte del lavoro si prevede una crescita degli occupati del 3,3% nel 2024 che dovrebbe poi rallentare al +0,8% nel 2025. A tale tendenza dell’occupazione corrisponde un andamento simile ma meno brillante del volume di lavoro prestato misurato dalle unità di lavoro (ULA): per il 2024 si prevede una crescita dell’1,6% che dovrebbe scendere poi a +0,6% nel 2025.”

“Dati certi sono invece quelli relativi all’andamento demografico delle imprese iscritte al nostro Registro Imprese. – prosegue Marco Randellini – Per quanto concerne le imprese nel terzo trimestre 2024 si sono registrate 363 iscrizioni di nuove imprese e 290 cancellazioni non d’ufficio. Il saldo iscrizioni-cessazioni si attesta quindi a +73 imprese che, seppur positivo, si colloca sul livello più basso fra i corrispondenti trimestri degli anni post pandemici.

Il numero complessivo delle imprese che hanno sede in provincia di Arezzo nel terzo trimestre 2024 è pari a 35.308 unità, in flessione dello 0.8% rispetto al corrispondente dato del 2023. Le unità locali in provincia di Arezzo sono 43.721, in diminuzione dello 0,33 rispetto al 2023.Sui dati complessivi incidono ovviamente anche le cancellazioni d’ufficio.

Per quanto concerne le sedi d’impresa. diminuisce dell’1.8% il numero delle aziende agricole (-118 unità) così come le attività manifatturiere, che presentano un calo del 1,9% in percentuale e di -94 imprese in valore assoluto. All’interno del comparto manifatturiero le principali specializzazioni sono quasi tutte caratterizzate dal segno negativo (eccetto la fabbricazione di prodotti chimici e quella di apparecchi elettrici ed elettronici): rispetto allo stesso periodo del 2023 le imprese del comparto orafo diminuiscono di 10 unità in valore assoluto e dello 0,8% in percentuale. Anche il comparto della moda accusa nel complesso una flessione del 5.5% in termini relativi e di 49 imprese in termini assoluti. Ancora in crescita il comparto delle costruzioni (+0,8%), che continua ancora a beneficiare della spinta degli incentivi che, però, cominciano ad essere meno incisivi e lo saranno ancor di meno a partire dal prossimo anno. Infine positivo il dato sul fronte occupazionale: gli addetti operanti nelle sedi d’ impresa aretine si attestano, nel terzo trimestre 2024, a 117.574 unità, in aumento dello 0,1% mentre nelle unità locali gli occupati sono 125.690. Un segnale importante che speriamo possa essere confermato anche per i prossimi trimestri.”

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