Riprendendo la seduta sospesa il 30 ottobre per permettere l’approfondimento chiesto dal Collegio dei revisori, il Comitato di gestione dell’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno centrosettentrionale ha approvato all’unanimità il bilancio di previsione 2025 dell’ente (e la terza nota di variazione al bilancio 2024), che -ha spiegato una nota dell’ente – “presenta un avanzo di oltre 2,5 milioni di euro”.
A monte della predisposizione del nuovo bilancio, l’Adsp s’è attivata nei giorni scorsi sul fronte delle proprie entrate.
Il primo intervento ha riguardato l’aggiornamento dei diritti di porto, che ha preso le mosse dalla procedura dell’estate 2023 e dall’avvio – la gara resta aperta, dopo il fallito tentativo di diversi operatori (agenti e imprese di trasporto) di stopparla per via giudiziale, e il servizio è in proroga alla Sap – della procedura per l’aggiudicazione del servizio di navettamento dei passeggeri.
Per coprire i costi di questo servizio, l’ente s’era già mosso nel 2023. I documenti di aggiornamento pubblicati in questi giorni rivelano che l’aumento di 1,02 euro a crocierista applicato nel 2024 al previgente diritto di porto (pari a 1,69 euro) ha generato un sovrappiù di entrate (anche perché la quota afferente ai servizi di security è stata “sospesa” per il secondo semestre), ma “le maggiori entrate (…) accertate alla data del 31.12.2024 verranno destinate in incremento del fondo vincolato nella situazione amministrativa da rilevare in fase di Rendiconto Generale 2024 e finalizzato al miglioramento dell’infrastruttura portuale e dei servizi offerti ai passeggeri crocieristi nell’area di Largo della Pace”.
Rideterminata la aliquota riferita al servizio di security in euro 0,254 (rispetto a euro 0,46 di cui al Decreto 262/2023), il cuore del provvedimento sta però nella rimodulazione dell’incremento (da aggiungersi ai 1,69 euro/crocierista originari) per il 2025, valutato in 1,92 euro, a ripartire i costi dei servizi portuali secondo la tabella che riproduciamo di seguito:
In totale, se sarà rispettata la previsione di traffico, il nuovo diritto di porto a 3,61 euro garantirà un’entrata per l’ente di quasi 12,4 milioni di euro.
Anche la movimentazione di merci diverrà però più costosa per gli operatori portuali civitavecchiesi. E anche in questo caso la procedura d’aumento rimanda al 2023 e alla necessità di coprire la lievitazione dei costi dell’all’intervento di “prolungamento della banchina 13 II lotto”, cioè l’allungamento dell’antemurale, arrivati a 106 milioni di euro, coperti per 45 milioni di euro da un prestito della Banca europea degli investimenti.
Il provvedimento è stato bocciato dall’organismo di partenariato la scorsa estate e rimandato, ma ora l’Adsp, spiegando che “la mancata copertura finanziaria dell’intervento”, coperto anche da finanziamento del Fondo complementare al Pnrr “comporterebbe la perdita del finanziamento stesso e la restituzione delle somme già incassate da questa Adsp” ha deciso di forzare, imponendo l’aumento della sovrattassa sulle merci (ro-ro esclusi) a partire da gennaio.
Stante la previsione di traffico di 2,94 milioni di tonnellate movimentate a Civitavecchia, si prevede un aumento di 1,113 euro a tonnellata della sovrattassa (che oggi vale circa 0,7 euro/tonnellata), leggermente inferiore a quello prospettato a luglio.
Ipotizzato inoltre un ulteriore aumento di 0,037 euro/tonnellata mirato a coprire il mutuo contratto con Cassa depositi e prestiti da quasi 11 milioni per il potenziamento dell’ultimo miglio ferroviario (coperto in larga parte da un finanziamento regionale di 700mila euro annui fino al 2041). Anche in questo caso l’importo incrementale sarebbe leggermente più basso di quello inizialmente prospettato, ma, in ogni caso, per il momento l’Adsp s’è limitata ad avviare un’istruttoria.
A proposito del bilancio, “si tratta di numeri in equilibrio strutturale – ha detto il presidente dell’AdSP Pino Musolino – che rappresentano il risultato di un lavoro partito fin dall’inizio del mandato, quando venne ereditata una situazione di profonda crisi economico-finanziaria. Per di più, il raggiungimento di tali obiettivi arriva in un momento di grande incertezza del quadro complessivo socio-economico internazionale e alla vigilia della chiusura della centrale Enel, che avrà risvolti rilevanti anche per l’AdSP. Nonostante queste incognite, i nuovi record assoluti di traffici come le crociere e la diversificazione in atto sulle merci, hanno consentito di approvare un bilancio di previsione assolutamente soddisfacente, anche in un’ottica molto prudenziale e di buona amministrazione ma pur sempre di risanamento dei conti dell’Ente, auspicando il mantenimento dei trend di crescita in atto”.
Con un post su Linkedin sempre Musolino ha pubblicato quello che è a tutti gli effetti un messaggio di fine mandato: “Con l’approvazione unanime del bilancio di previsione 2025 ottenuta dal comitato ieri si chiude, almeno relativamente al primo mandato mi auguro, il quadriennio da Presidente della Adsp MTCS. Un bilancio e una approvazione dal grande valore sostanziale ma anche simbolico: al mio arrivo la Adsp presentava oltre 11 milioni di disavanzo e un porto sull’orlo del default finanziario, oggi presentiamo conti in ordine, un piccolo avanzo finanziario e oltre 300 milioni di euro di opere e cantieri aperti e in costruzione. Sono stati anni difficili, duri, tutt’altro che scontati, ma anche anni nei quali abbiamo potuto creare tanto, gettando le basi per un futuro che sembra nettamente migliore di quello immaginabile 4 anni fa”.
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