Sarà il fascino dei borghi antichi, l’incanto dei tramonti sui trabocchi, la maestosità del Gran Sasso e la cultura antica che si disvela in necropoli e musei, ma l’Abruzzo fa braccia nel cuore dei turisti. Il dato recente, fornito dagli uffici statistici della Regione Abruzzo, riferito a settembre scorso, indica un incremento tendenziale del 3% delle presenze. Meno del 9% registrato a fine 2023, rispetto al 2022, ma comunque in crescita, come indice di gradimento di destinazione e numero di arrivi. Per il futuro si dovrà fare di più: a Firenze è stato sottoscritto il Patto del turismo tra Governo e Regione Abruzzo per rilanciare «un settore vitale per l’economia» e migliorare l’attrattività e la promozione del territorio. Punta di diamante sarà la montagna, negli ultimi anni in forte crescita.
L’ABRUZZO PIACE
Il dato provvisorio in possesso della Regione ( il definitivo arriverà a fine mese) indica un incremento tendenziale del 3%, come rilevato dal sottosegretario con delega al Turismo, Daniele D’Amario, «gli uffici statistici stanno elaborando gli ultimi dati di settembre: su quelli in nostro possesso si registra un +3% che valuto un buon risultato, seppure lontano dal +9% dell’anno scorso. Va considerato, tuttavia, che il 2023 è stato un anno particolarmente propizio per il turismo nazionale e regionale. I dati provvisori fotografano «un Abruzzo in salute che ha saputo far fronte a diverse emergenze», ha evidenziato D’Amario, «la politica di destagionalizzazione del prodotto turistico che abbiamo avviato sta portando frutti. Ne avremo riscontro nel report annuale». In attesa di conoscere la performance su base annuale dell’Abruzzo turistico, nel 2024, Confesercenti – Assoturismo Abruzzo ha analizzato i numeri forniti dall’Istat, che mettono a confronto il 2023 e il 2022. Gli arrivi, nel 2023, nelle strutture alberghiere ed extralberghiere abruzzesi sono stati un milione 745.373; le presenze 6milioni 804.820. A conti fatti, si è registrato un aumento del 9% degli arrivi rispetto al 2022 e del 6,5% delle presenze. Il turismo, come comparto, è cresciuto complessivamente del 16,1%presenze nelle strutture ricettive è L’Aquila a spiccare, con un tasso di crescita del 21,5%. Seguono Pescara con il 16,8% e Chieti con 11,1%. In negativo la provincia di Teramo, che ha fatto registrare una flessione del 3,1%.
PATTO PER IL TURISMO
Il Patto del turismo tra le Regioni, rappresentate dal coordinatore della commissione Turismo della Conferenza delle Regioni, Daniele D’Amario, e il ministro del Turismo, Daniela Santanché, è stato siglato a Firenze. Getta le basi per migliorare la competitività delle imprese turistiche e offrire maggiori servizi. Punta, inoltre, a rendere stabile quel «circuito attrattivo», che incrementa in modo costante le presenze. «Il Patto», sottolinea D’Amario, «evidenzia e rilancia dieci concetti fondamentali: centralità, accessibilità, formazione, sostenibilità, intelligenza artificiale, pianificazione e sviluppo, qualità, governance, accelerazione dei processi e unicità: punti che mirano a migliorare la competitività del Paese nel contesto turistico nazionale ed internazionale, promuovendo un turismo di qualità che sia fonte di crescita economica per tutte le comunità coinvolte». D’Amario ha preso parte al forum nella doppia veste di coordinatore della Commissione Turismo della Conferenza delle Regioni e di assessore al Turismo della Regione Abruzzo.
MONTAGNA AL CENTRO
Proprio per l’Abruzzo ha partecipato alla tavola rotonda “La montagna come destinazione di un turismo sostenibile e destagionalizzato”, l’occasione per affrontare i tanti temi che offre il turismo della montagna, negli ultimi anni in forte crescita. «In Abruzzo», ha detto D’Amario, «la montagna rappresenta un valore aggiunto. I numeri degli ultimi anni ci dicono che il turismo verso la natura, il turismo sportivo e outdoor, fuori dalle altissime stagioni è in costante crescita. Non un caso se l’Abruzzo ha fondato gran parte della politica di marketing su questi temi. Su questo terreno stiamo costruendo quel difficile processo di destagionalizzazione delle presenze turistiche, che rappresenta la vera chiave di volta per la crescita di tutto il settore». Per D’Amario «non va dimenticato che, per la montagna, non va perso quanto finora conservato per sostenere la competitività del turismo: dobbiamo supportare interventi di ottimizzazione, riqualificazione, ammodernamento e riconversione delle infrastrutture, portare avanti politiche contro lo spopolamento, sostenere e favorire aggregazioni sul prodotto turistico montano. Non è un percorso agevole», ha concluso, «ma è un processo ineludibile dal quale non ci si può chiamare fuori».
Ed è un turismo esperenziale, tra montagna e mare, archi e i borghi, gastronomia e artigianato, quello presentato alla Ttg di Rimini, con offerte e pacchetti che puntano a far conoscere l’Abruzzo e a valorizzarne le peculiarità. Anche in vista del Giubileo e dell’Aquila Capitale Italiana della Cultura 2026.
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