Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#adessonews
Affitto Immobili
Agevolazioni - Finanziamenti
Aste Abruzzo
Aste Basilicata
Aste Calabria
Aste Campania
Aste Emilia Romagna
Aste Friuli Venezia Giulia
Aste Italia
Aste Lazio
Aste Liguria
Aste Lombardia
Aste Marche
Aste Molise
Aste Piemonte
Aste Puglia
Aste Sardegna
Aste Sicilia
Aste Toscana
Aste Trentino Alto Adige
Aste Umbria
Aste Valle d'Aosta
Aste Veneto
Auto - Moto
bed & breakfast
Immobili
le fatture andranno saldate in un mese. Entro marzo 2025 dovranno mettersi tutti in regola #finsubito prestito immediato


Un giro di vite. L’ennesimo, per provare a fare in modo che tutte le amministrazioni pubbliche, da quelle centrali fino agli enti locali, paghino entro il termine dei 30 giorni le fatture ricevute dai propri fornitori. Sulla questione è intervenuta, ancora una volta, la Ragioneria generale dello Stato con una sua circolare. Il documento spiega che anche laddove l’impresa fornitrice di beni o servizi emetta autonomamente una fattura elettronica con espressa indicazione di una scadenza superiore a 30 giorni, l’amministrazione, ai fini del pagamento della fattura, dovrà ricondurre la scadenza al termine di 30 giorni». Insomma, qualunque sia la data di “scadenza” indicata, l’amministrazione sarà comunque obbligata a pagare entro i 30 giorni previsti dalle direttive europee. Sui tempi di pagamento del resto, non tutte le amministrazioni si sono messe in pari. Le cose, come dimostra un rapporto di Rep, il Centro di Ricerca sugli Enti pubblici, una società di Fondazione Etica, stanno migliorando. Su 109 Comuni capoluogo di provincia, ce ne sono una settantina che ormai pagano addirittura in anticipo. Ma restano 28 Comuni nei quali si registrano tempi di ritardo, talvolta elevati, come il record dei 143 giorni (in pratica 5 mesi) che un’impresa deve attendere il pagamento di una fattura. Le cose vanno male anche a Chieti (61,9 giorni di ritardo), Agrigento (53,5 giorni) o Isernia (53 giorni). Mentre vanno assai bene in comuni come Grosseto, Pordenone o Padova, dove si paga con oltre 21 giorni di anticipo sulla scadenza della fattura. A Roma invece, c’è ancora un ritardo di sette giorni, mentre comun come Venzia pagano in anticipo di 18 giorni. Ma torniamo alla circolare della Ragioneria. Perché, ci si potrebbe domandare, un’impresa dovrebbe chiedere di sua spontanea volontà a un’amministrazione pubblica un tempo di pagamento superiore a quello previsto dalla legge? Qualche mese fa, la stessa Ragioneraia aveva inviato un lettera a tutti i Comuni a rischio ritardo nei pagamenti, concentrandosi proprio su quelli che nei contratti con i fornitori inseriscono tempistiche di pagamento superiori al limite di 30 giorni. 

IL FRONTE

Su questo fronte c’è il sospetto che alcune amministrazioni usino questo escamotage per registrare una tempistica migliore e per ridurre lo stock di spesa corrente, spesso a danno delle imprese più piccole. In un recente report elaborato dall’Ance, l’associazione dei costruttori, si spiega che «il 62 per cento delle imprese segnala che le amministrazioni chiedono di ritardare l’invio delle fatture e il 53 per cento l’emissione dei SAL, mentre al 30 per cento delle imprese, in sede di contratto, le Pubbliche Amministrazioni chiedono tempi di pagamento superiori ai 30 giorni e al 18 per cento delle imprese la rinuncia agli interessi di mora». Tutte pratiche alle quali il ministero dell’Economia sta da tempo cercando di porre fine. Anche perché al rispetto dei tempi di pagamento da parte delle Pubbliche amministrazioni, è legato il raggiungimento di uno degli obiettivi del Pnrr, il Piano Nazionale di ripresa e resilienza, per il prossimo anno. Entro il primo trimestre del 2025 le amministrazioni pubbliche dovranno ridurre a zero giorni il tempo medio ponderato di ritardo nei pagamenti per le fatture ricevute nel 2024. Un risultato che poi dovrà essere replicato anche nel 2026 per le fatture ricevute nel 2025. Un meccanismo deciso dall’Europa per evitare che una volta raggiunto l’obiettivo, le amministrazioni possano riprendere con le vecchie cattive abitudini dei pagamenti in ritardo. Basterà tutto questo ad arrivare ai «ritardi zero» richiesti dal Pnrr? Non ci vorrà molto per saperlo. Il tempo stringe. Non solo quello dei pagamenti della Pubblica amministrazione, anche quello concesso all’Italia per adeguarsi alle norme. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Consulenza fiscale

Consulenza del lavoro





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Prestito personale

Delibera veloce

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link 

Informativa sui diritti di autore

La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni:  la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.

Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?

Clicca qui

 

 

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Informativa sui diritti di autore

La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni:  la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.

Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?

Clicca qui

 

 

 

Mutuo asta 100%

Assistenza consulenza acquisto in asta

Carta di credito con fido

Procedura celere

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui

La rete #dessonews è un aggregatore di news e replica gli articoli senza fini di lucro ma con finalità di critica, discussione od insegnamento,

come previsto dall’art. 70 legge sul diritto d’autore e art. 41 della costituzione Italiana. Al termine di ciascun articolo è indicata la provenienza dell’articolo.

Il presente sito contiene link ad altri siti Internet, che non sono sotto il controllo di #adessonews; la pubblicazione dei suddetti link sul presente sito non comporta l’approvazione o l’avallo da parte di #adessonews dei relativi siti e dei loro contenuti; né implica alcuna forma di garanzia da parte di quest’ultima.

L’utente, quindi, riconosce che #adessonews non è responsabile, a titolo meramente esemplificativo, della veridicità, correttezza, completezza, del rispetto dei diritti di proprietà intellettuale e/o industriale, della legalità e/o di alcun altro aspetto dei suddetti siti Internet, né risponde della loro eventuale contrarietà all’ordine pubblico, al buon costume e/o comunque alla morale. #adessonews, pertanto, non si assume alcuna responsabilità per i link ad altri siti Internet e/o per i contenuti presenti sul sito e/o nei suddetti siti.

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui