La Cassazione conferma: un anno e otto mesi e divieto di contatto con minori. Il legale: pene accessorie sospese fino al percorso di recupero
I fatti erano accaduti nel 2019. La vittima, 14enne all’epoca dei fatti, era un allievo di una scuola di danza del Modenese e lui, il maestro, un uomo di 39 anni, era stato condannato in appello, a ottobre dello scorso anno, a un anno e 8 mesi con l’accusa di violenza sessuale su minore. Poi la pronuncia della Cassazione, il mese scorso, che ha confermato la condanna. Secondo quanto era stato ricostruito in fase processuale, quella sera di cinque anni fa, il maestro dopo una lezione di danza gli aveva fatto bere birra e vodka per poi abusare di lui.
Gli alcolici e gli abbracci
Fatti gravissimi che erano emersi pian piano, grazie alla madre del minore che per mesi aveva cercato di ricostruire cosa fosse accaduto quella sera, quando suo figlio venne trovato in strada completamente ubriaco. Come riporta Il Resto del Carlino, il maestro era però stato assolto in primo grado, per poi essere condannato in appello e in Cassazione. Come si legge nella sentenza di appello, il maestro quella sera lo aveva più volte palpeggiato, approfittando del suo stato d’ebbrezza. «Gli aveva fatto bere alcolici che aveva con sé, e con la scusa che non si reggeva in piedi lo abbracciava. Poi la raccomandazione di non dire niente a nessuno».
La madre della vittima: «Quell’uomo lavora ancora»
L’uomo ha sempre sostenuto invece che le accuse del ragazzo erano un’invenzione per giustificare nei confronti della madre il suo stato di ebbrezza. Anzi, fu il ragazzino a fargli delle avances quella sera, che «lui garbatamente respinse». L’imputato, dopo il ricorso respinto dalla Cassazione, è stato condannato anche alle pene accessorie dell’interdizione da qualsiasi ufficio e al divieto di contatto con i minori. Nonostante questo, come denuncia la madre, l’uomo continua a lavorare. Sul suo profilo Facebook infatti sono diversi gli eventi pubblicizzati, legati sia al mondo della danza che alle associazioni di volontariato, molti dei quali rivolti proprio ai bambini. È incredibile che questa persona non sia mai stata fermata, lavora a contatto con le scuole, come se non fosse mai stato condannato», ha detto la madre della vittima a Il Resto del Carlino.
Il legale dell’imputato sottolinea che le pene accessorie sono sospese fino a che l’uomo non effettuerà il corso di recupero, e per questo ha ancora un anno di tempo.
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