Il primo Vis-Ascoli di campionato si giocò il 5 marzo 1939, nella neonata serie C, sul neutro del Dorico di Ancona e finì 1-1, a segno Gnocchi per i pesaresi. Il Benelli era stato squalificato per le intemperanze dopo Vis-Terni 1-2, con la squadra pesarese pesantemente penalizzata dall’arbitro (un’espulsione dopo pochi minuti, un rigore negato, vi ricorda qualcosa?). L’ultimo si è giocato 23 anni fa, in C1, di nuovo 1-1 (Fontana per i bianconeri, il difensore Pellegrini nel finale per i biancorossi). Il pari è il risultato più ricorrente nel derby fra nord e sud delle Marche: è uscito 14 volte su 30 sfide di campionato totali, con 9 vittorie a 7 per gli ascolani. Al Benelli bilancio pari: 4 vittorie a testa e 7 pareggi.
L’ultimo successo biancorosso, in un recupero di fine anno dopo una gara sospesa per neve (allora succedeva), reca un 3-1 grandi firme: doppietta di Ceccolini e Di Virgilio per Pesaro, un rigore di Carletto Mazzone sull’altra sponda. L’ultimo blitz ascolano a Pesaro è del ’61: doppietta di Finotto dopo l’iniziale vantaggio di Comizzi).
Le cugine si sono assiduamente frequentate negli anni Trenta e Quaranta, si sono ritrovate nei Cinquanta in Promozione regionale, hanno poi dato vita alla magnifica epopea dei Sessanta, nella riformata C a tre gironi. Dopodiché il Picchio ha preso il volo per dare avvio all’era dorata di Costantino Rozzi.
Ci si è rivisti all’inizio del nuovo secolo e del quinquennio Bruscoli (doppio pari per la Vis di Arrigoni, un pari e una sconfitta di misura l’anno successivo per quella di Sala prima e Dal Fiume poi). Venerdì sera la nuova edizione, con un inedito assoluto: la Vis che doppia il Picchio in classifica: 22 punti contro 11, 7° posto contro 17°. In fatto di blasone non c’è storia fra le due società, visto che i bianconeri hanno trascorso quasi metà della loro tra serie A e B. Due cose invece le accomunano: la data di nascita (1898) e l’amicizia fra i tifosi, cementata da un gemellaggio durato a lungo.
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