La procedura con cui lo Stato ha collocato il 15% del capitale azionario del Monte dei Paschi ha suscitato scalpore nel mondo della finanza, ma fa scattare una sorta di allarme per il presidente della Provincia di Siena, Agnese Carletti, che intende mettere le cose in chiaro. “Con la collocazione sul mercato – commenta – di una nuova tranche di azioni della banca da parte del Mef, registriamo la definitiva accelerazione rispetto all’uscita dello Stato dal capitale. Di fronte a uno scenario in cui il Governo è passato all’incasso, e che potrebbe configurare cambiamenti in termini di assetti e strategie future, come ente territoriale di riferimento, chiediamo la massima chiarezza rispetto al futuro di Mps e un’interlocuzione puntuale con gli enti locali. Nel lungo percorso che ha portato alla ristrutturazione di Rocca Salimbeni, il radicamento, la tutela dei dipendenti e la salvaguardia del marchio e dell’identità sono sempre state le priorità espresse dal territorio. Priorità che hanno visto, negli anni passati, la massima convergenza da parte degli enti locali di fronte anche al rischio e ai tentativi di dannose e possibili diluzioni. Pertanto, torniamo ad auspicare un chiaro percorso di valore rispetto alla solidità e all’autonomia della banca, che deve continuare ad avere come principali protagonisti il territorio e i lavoratori del gruppo, ovvero gli artefici, insieme al nuovo management, del consolidamento”.
Sull’argomento è intervenuto anche Davide Biocchi, noto e prestigioso professional trader. Il quale, riferendosi al sovrapprezzo del 5% rispetto al prezzo di chiusura del titolo, sottolinea che “questa volta la cessione ha un aspetto decisamente positivo perché è fatta a premio e non a sconto, risultando positiva per lo Stato e quindi per i contribuenti. Diversamente dal passato recente, il Mef fa cassa in un momento importante in una fase particolare in cui ogni entrata, messa in cascina sotto forma di plusvalenza significativa, aiuta anche il governo nel delicato dibattito in corso sulla legge finanziaria in via di definizione. Con Montepaschi questa volta si è ottenuto di più, e gli operatori hanno apprezzato”.
E ancora: “Lo Stato ha preso una decisione importante, cedendo una quota rilevante della banca. Questa mossa segna un cambio di tendenza importante ed è auspicabile che si adotti tale formula anche in futuro, se e quando dovessero essere fatti altri collocamenti rilevanti non solo sul Monte dei Paschi di Siena. Quando lo Stato cede una quota importante di queste partecipate, cede anche una fetta di potere decisionale al loro interno, ed è giusto che si faccia remunerare adeguatamente. Si è fissato un nuovo punto fermo, stabilendo che non sempre deve esserci la logica dello sconto quantità quando, oltre al valore delle mere quote, si cede anche il significato che ha una partecipazione rilevante”.
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