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Bergamo: Longuelo, l’eterno scontro tra cittadini e Comune su via della Rovere e il golf club Ai Colli #finsubito prestito immediato


Nonostante la sentenza del Tar, emessa a febbraio scorso e depositata a maggio, nella quale si ordinava il ripristino del diritto di servitù in via della Rovere a Bergamo, il Comune tira comunque dritto.

Infatti, si sta preparando l’approvazione di una nuova delibera, dopo la bocciatura di quella vecchia, per provare nuovamente a inglobare il passaggio nel Golf Parco dei Colli. Il tutto mentre il privato continua a ritenere, anche con l’apposizione di indicazioni e cartelli, la via come una sua proprietà. Per questo motivo, l’associazione VivereLonguelo ha presentato il 31 luglio scorso un ricorso di ottemperanza al Tar, che si pronuncerà il prossimo 4 dicembre.

Una vicenda intricata

La proprietà della Odissea Srl, società della famiglia Percassi, aveva richiesto lo spostamento della servitù nell’ormai aprile del 2022. Domanda che era stata soddisfatta da Palazzo Frizzoni il 4 aprile di quell’anno, ma in seguito alla quale a giugno i cittadini del comitato VivereLonguelo avevano scritto una lettera aperta alla Giunta, per chiedere di rivedere questa decisione, tramite una richiesta sottoscritta da 323 persone.

Nell’ottobre successivo, l’allora consigliera della Lega Luisa Pecce aveva fatto sua l’istanza riproponendola all’Amministrazione, ma la maggioranza aveva nuovamente detto no. A quel punto, VivereLonguelo era ricorso al Tar e, ormai circa un anno e mezzo dopo, a febbraio 2024, i giudici avevano annullato la delibera del Comune «per difetto di motivazione ed eccesso di potere».

Poi era passato del tempo, c’erano state le elezioni e Giorgio Gori aveva passato il testimone a Elena Carnevali, che il comitato aveva incontrato una quindicina di giorni dopo la vittoria alle urne insieme agli assessori Francesco Valesini e Claudia Lenzini.

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Un confronto definito in seguito dall’associazione inefficace, dato che era sì stato ripristinato il cartello che indicava la via, ma con l’aggiunta di una targhetta in basso che la indicava come privata. Ciò insieme a dei pannelli gialli piazzati dalla proprietà del golf, che di fatto vietavano il transito dei pedoni e li dirottavano verso l’altra strada, quella adibita anche a parcheggio per il golf club e il vicino ristorante. Vivere Longuelo aveva nuovamente invitato a rispettare la sentenza nell’agosto scorso, supportata poco dopo anche dal Parco dei Colli.

Il cartello comparso a metà giugno

La lettera al Comune

Nell’ultima lettera inviata da VivereLonguelo alla sindaca, agli assessori e ai consiglieri comunali, si fa presente come «è valore comune e principio di educazione civica che i diritti vadano di pari passo con i doveri. Pieno quindi il diritto del Comune di approvare una nuova delibera, ma perché è stato finora omesso il dovere di adempiere la sentenza, tornando quindi alla situazione precedente, che assicurava a tutta la popolazione il diritto di passaggio?».

«Ci chiediamo come si comporterebbe il Comune – continua la lettera -, a fronte di un cittadino che dovendo pagare una contravvenzione o la Tari sostenesse di avere “un’altra interpretazione”, come ci è stato spiegato negli incontri avuti con l’Amministrazione. O dichiarasse, come affermato dall’assessore Valesini, che “al momento non sussistono le motivazioni giuridiche” perché il Comune ottemperi la sentenza».

I pannelli con i divieti di transito

Proprio dopo aver riscontrato che, in pratica, sia Palazzo Frizzoni che il Golf Parco dei Colli continuano a comportarsi come se non ci fosse stata alcuna sentenza del tribunale regionale, i cittadini si sono quindi nuovamente rivolti a quest’ultimo per chiedere che ne imponga il rispetto. «Considerando che il proporre una nuova determina significa evidentemente prendere atto (obtorto collo) che la precedente è annullata, chiediamo con forza al Consiglio comunale di rinviare ogni decisione a dopo il pronunciamento del Tar».

Nel corso dell’incontro tra l’allora neo eletta sindaca Carnevali e il comitato, la Giunta aveva spiegato che la delibera non poteva essere annullata, a causa dell‘esistenza di un atto notarile successivo tra Comune e la Odissea Srl, proprietaria del golf club: tuttavia, secondo l’associazione, «la sentenza, che annulla la delibera senza se e senza ma, recita che non può “la modifica di un diritto di uso pubblico accertato giudizialmente nell’interesse della collettività avvenire sulla base di un mero accordo iure privatorum tra la pubblica amministrazione e il privato”. È evidente che anche l’atto notarile, sottoscritto ai sensi della delibera annullata dal Tar, parimenti decade con essa, e il privato non può rivendicare nulla dal Comune».

La strada esterna su cui era stato spostato il diritto di servitù

Per VivereLonguelo non sarebbe inoltre vero che lo spostamento di servitù «non è gravoso», come si legge nella delibera annullata, perché da un percorso pedonale largo diversi metri si passa a un altro dove passano molte auto e che porta al parcheggio del golf e del suo ristorante. «Non basta il marciapiede largo due metri scarsi, in via di realizzazione oltre due anni dopo la delibera, a restituire la stessa percezione e fruizione del bene ambientale».

L’attuale delibera in corso di approvazione si baserebbe inoltre sulla pericolosità del passaggio di pedoni durante l’attività sportiva, che sarebbe stata verificata da diversi sopralluoghi eseguiti dalla polizia locale.

«Ora, a parte che non si ha notizia di alcun accadimento negativo rilevante in oltre vent’anni, è utile sapere che in tutto il mondo storici campi da golf sono soggetti al passaggio di pedoni. Rimane infatti in capo al gestore l’onere di valutare eventuali misure aggiuntive di tutela dei passanti su quel tratto di via della Rovere. Va ricordato, peraltro, che i residenti continuano ad avere il diritto al passaggio, loro concesso a seguito della prima vertenza giudiziaria: per loro il pericolo è inesistente? O solo statisticamente più ridotto?».

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