Il regime forfetario non prevede la possibilità di scaricare le classiche voci detraibili dall’IRPEF, come ad esempio le spese sanitarie o i lavori condominiali. Come lei giustamente rileva, l’unica eccezione riguarda i contributi riconducibili all’attività professionale.
I contributi previdenziali si scaricano integralmente per sè (in base alla formula: incassi totali x coefficiente di redditività – contributi dell’anno precedente) e per eventuali collaboratori dell’impresa familiare a carico (si tratta di una deduzione dall’imponibile).
In alcuni casi è possibile compensare crediti di imposta in relazione a beni strumentali l’attività d’impresa.
Le detrazioni 19% personali restano invece escluse a meno che il contribuente, oltre al reddito professionale, produca altri redditi, ad esempio anche solo immobiliari (es.: immobili affittati), in relazione ai quali può applicare le agevolazioni.
Se dunque lei possiede altri redditi sui quali paga l’IRPEF, può applicare le detrazioni a questa parte del reddito. Se la sua unica attività è invece quella professionale (su cui paga l’imposta forfettaria), allora non può utilizzare nessuna detrazione.
Cosa scaricare con la partita IVA ordinaria
In via generale, le Partite IVA in regime ordinario possono scaricare in dichiarazione dei redditi alcune spese nel caso in cui siano ricondubili in tutto o in parte all’attività professionale.
- Spese per l’auto ad uso promiscuo, deducibili al 50% (acquisto, manutenzione, bollo, assicurazione e riparazioni).
- Telefonino ad uso promiscuo, deducibile al 50% (acquisto e abbonamento).
- Abbigliamento e cene se sostenute nell’esercizio dell’attività (divisa da lavoro, abito di rappresentanza, pasto con un cliente oalbergo per una trasferta).
- Omaggi: scaricabili integralmente.
- Beni strumentali d’impresa nel periodo d’imposta.
- Abitazione al 50% se in uso promiscuo (affitto, manutenzione e bollette).
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