La misura del bonus mamme si riconferma anche per il 2025, e con un paio di novità per alcune categorie di lavoratrici.
Quest’agevolazione, lanciata a inizio anno per alcune lavoratrici con figli a carico, si estenderà nel 2025 anche ad altre categorie, così sempre più persone potranno ritrovarsi qualche soldo in più in busta paga.
Vediamo come cambia il bonus mamma a partire dal 2025, e quali sono le principali novità.
Per saperne di più in merito all’argomento, consigliamo di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al canale di Bonus e Pagamenti.
Bonus mamme 2025, come cambia la misura dal prossimo anno
A inizio anno eravamo rimasti con il bonus mamme che sarebbe rimasto disponibile per le lavoratrici con due figli a carico fino al 31 dicembre 2024.
Come riferisce il Sole 24Ore, fortunatamente la misura è stata prorogata anche al 2025, così dal 1 gennaio sempre queste lavoratrici potranno avere qualche soldo in più in busta paga.
E non solo loro. Sempre il Sole 24Ore riferisce che l’accesso alla misura dal prossimo anno sarà possibile anche per le lavoratrici con partita IVA, quest’ultime non previste nell’edizione 2024.
Non cambia invece nulla per le dirette beneficiarie della misura, ovvero le madri con tre figli a carico: come nel 2024, anche il prossimo anno potranno avere il bonus mamme.
In pratica abbiamo davanti una platea ancora più estesa rispetto a quella di inizio anno. E questo nonostante la “coperta” della Manovra sia molto corta.
Bonus mamme 2025, a quanto ammonta l’agevolazione
Simile per certi versi al Bonus Maroni, il bonus mamme è uno sgravio contributivo che va a toccare il contributo IVS a carico del lavoratore, ovvero la ritenuta al 9,19%.
Con limite massimo di esonero pari a 3000 euro, in pratica ogni mamma lavoratrice avrà fino a 250 euro lordi in più al mese (o massimo 8,06 euro al giorno se il rapporto di lavoro è instaurato nel corso di mese).
Cifre che, però, potrebbero essere inferiori. Ricordiamo infatti che è previsto anchetaglio del cuneo fiscale, riconosciuto anche alle beneficiarie del bonus mamme ma con due percentuali diverse:
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al 6% per i redditi fino a 35.000 euro,
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al 7% per i redditi fino a 28.000 euro.
Se si aggiungono quindi tutti i tagli e gli esoneri, come precisa Money.it, l’effettivo aumento (lordo) in busta paga andrebbe dai 91,9 euro (stipendio da 1000 euro) ai 247,39 euro (stipendio da 2.692 euro).
Bonus mamme 2025, i risultati di questo “incentivo”
Il bonus mamme nasce come incentivo non solo per supportare la natalità nazionale, ad oggi attorno a 1,2 bambini per donna, ma soprattutto per aiutare le donne a livello finanziario.
E le ha davvero aiutate? Non tutte, visto che a maggio 2024, stando ai dati dell’INPS, solo 484.730 donne (circa il 60%) hanno fatto domanda per avere il bonus, su una platea di 793 mila potenziali richiedenti.
Perché così poche domande? Per il fatto che 250 euro lordi sono a malapena 142 euro netti, e solo per chi percepisce oltre 27.500 euro. Mentre chi ha redditi più bassi si ritrova con un bonus da qualche decina di euro.
A questo si aggiunge il fatto che, beneficiando del bonus mamme, si potrebbe rischiare una diminuzione dell’assegno unico, nonché un aumento dell’IRPEF (l’imponibile fiscale risulta infatti più ampio con la decontribuzione).
In pratica il bonus in questione è fatto a metà: da una parte sostiene chi ha redditi medio-alti e dall’altra rischia di penalizzare chi ha redditi medio-bassi.
In sintesi
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Il bonus mamme è confermato per il 2025, estendendosi anche alle lavoratrici con partita IVA, mentre le madri con tre figli continueranno a beneficiarne come nel 2024.
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Il bonus mira a incentivare la natalità, ma fino a maggio 2024 solo il 60% delle potenziali beneficiarie ha fatto domanda.
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Il motivo di questo insuccesso è forse per i bassi importi netti ricevuti, che non sempre superano i 142 euro mensili.
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