Il portafoglio di identità digitale dell’Unione europea sarà fornito dal paese d’origine, gratuito per le persone fisiche e implementato sul telefono cellulare, con l’adozione degli standard di sicurezza più elevati possibili. Questa piattaforma consentirà agli individui di scaricare, archiviare e utilizzare i propri dati personali fondamentali, come documento di identità, patente di guida e titoli di studio.
Il portafoglio digitale sarà inoltre utilizzabile per una varietà di scopi, tra cui la firma digitale, i pagamenti, l’autenticazione, la verifica dell’età, e altro ancora. Il regolamento relativo al portafoglio di identità digitale dell’Ue è prossimo al completamento, a seguito dell’accordo tra il Parlamento dell’Unione europea e il Consiglio dell’Unione europea. Approfondiamo tutto fra:
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Identità digitale europea, quando entra in vigore -
A che cosa servirà l’identità digitale europea
Identità digitale europea, quando entra in vigore
Il processo di definizione della regolamentazione per l’identità digitale europea procede con l’accordo raggiunto tra il Consiglio e il Parlamento dell’Unione europea. Secondo la nuova legislazione, gli stati membri forniranno ai cittadini e alle imprese portafogli digitali in grado di collegare le loro identità digitali nazionali con prove di altri attributi personali, come la patente di guida, i diplomi e i dati bancari.
Il regolamento rivisto rappresenta un chiaro cambio di paradigma per l’identità digitale in Europa, con l’obiettivo di garantire un accesso universale e sicuro all’identificazione e all’autenticazione elettronica per persone e imprese.
Una volta completato il percorso normativo e reso operativo, i cittadini dell’Unione europea potranno attivare il portafoglio attraverso i sistemi nazionali di identificazione elettronica esistenti, come il sistema Spid in Italia, e utilizzare firme elettroniche gratuite per scopi non professionali. Oltre ai servizi pubblici, le piattaforme online di grandi dimensioni, compresi servizi come Amazon, Booking o Facebook, e i servizi privati legalmente tenuti all’autenticazione degli utenti dovranno accettare il portafoglio digitale della Ue come metodo di accesso ai loro servizi online.
Per quanto riguarda la sicurezza dei dati, il portafoglio di identità digitale dell’Ue comprenderà un pannello di controllo con tutte le operazioni accessibili al titolare, consentendo un controllo dettagliato. Sarà possibile segnalare presunte violazioni della protezione dei dati, e verrà agevolata l’interazione tra diversi portafogli. Il tutto dovrebbe essere operativo nel 2024.
A che cosa servirà l’identità digitale europea
L’implementazione dell’identità digitale dell’Unione europea avrà impatti in molteplici settori della vita quotidiana. La Commissione europea ha delineato alcune applicazioni pratiche ipotizzate per illustrare il potenziale della nuova identità digitale.
Il portafoglio, contenente l’identità digitale della persona, potrà essere utilizzato per firmare elettronicamente transazioni digitali, come contratti di lavoro o di affitto. Consentirà la dimostrazione dell’età minima per l’accesso a determinati servizi riservati, basandosi sui dati contenuti nel portafoglio stesso.
Gli utenti potranno impiegare il portafoglio digitale per eseguire operazioni bancarie, compresi pagamenti, l’apertura di conti e altri servizi finanziari. In questi casi, il portafoglio non sostituirà, ma completerà le soluzioni di autenticazione offerte dalle banche. Un esempio citato dalla Commissione europea riguarda una persona trasferitasi in un nuovo paese europeo per motivi di lavoro. Utilizzando il proprio portafoglio di identità digitale, potrà registrarsi come residente nel nuovo paese e autenticarsi online per vari servizi, come l’acquisto di una scheda sim o la sottoscrizione di un abbonamento per i trasporti pubblici.
L’utilizzo del portafoglio, inclusa l’applicazione di firme elettroniche per uso non professionale, sarà gratuito per le persone fisiche. Per le imprese, potrebbero essere previste commissioni per l’utilizzo dei servizi, a seconda delle scelte fatte dagli Stati membri per il modello di business del portafoglio. Ad esempio, fornitori di servizi come operatori di telecomunicazioni o società di carte di credito potrebbero essere soggetti a pagamenti per i servizi di identificazione offerti dal portafoglio per nuovi contratti di telefonia mobile o carte di credito. La Commissione europea dovrà fornire orientamenti pratici e non vincolanti su questa tematica.
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