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Per gli Architetti “la formulazione del Nuovo Piano Casa deve procedere di pari passo con la definizione della riforma del TUE. Questa deve essere la strategia per affrontare l’attualissimo tema della risoluzione delle piccole difformità edilizie e dell’accertamento di legittimità degli immobili”

lunedì 15 aprile 2024


Redazione Build News

Il CNAPPC, mentre si riserva di conoscere il provvedimento annunciato dal Ministro Salvini per il superamento delle piccole irregolarità edilizie, si augura che “in tempi rapidi vengano ripresi i lavori per la riforma del Testo Unico dell’Edilizia al quale è pronto a dare un fattivo contributo e che, sempre in tempi rapidi, si giunga alla definizione del Piano Casa”.

Così in una nota il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori.

Nuovo Piano Casa proceda di pari passo con la riforma del TUE

“Condividiamo l’attenzione del MIT per il recupero del patrimonio edilizio come risposta al problema del disagio abitativo e riteniamo che l’esigenza di una definizione legislativa di semplificazioni procedurali per dare risposta, in tempi brevi, alle esigenze emerse nei territori non debba risultare pregiudizievole di un disegno organico di riordino di tutta la normativa edilizia. Per questo motivo auspichiamo che la formulazione del Nuovo Piano Casa proceda di pari passo con la definizione della riforma del Testo Unico dell’Edilizia. Riforma urgente e non più differibile sia per la difficoltà di sintesi tra vecchie leggi urbanistiche e normativa edilizia sia per la necessità di una attualizzazione normativa in risposta alle esigenze di semplificazione e razionalizzazione in grado di supportare un futuro sostenibile per il nostro Paese”, ha dichiarato Massimo Crusi, Presidente del CNAPPC.

Piccole difformità edilizie, no all’ennesimo intervento tampone

“Questa – sottolinea – deve essere la strategia per affrontare l’attualissimo tema della risoluzione delle piccole difformità edilizie e dell’accertamento di legittimità degli immobili che, secondo quanto annunciato dal Ministro Salvini, mira a rispondere alla necessità di rendere disponibili un maggior numero di unità residenziali per far fronte al fabbisogno abitativo. Agevolare l’operatività edilizia per molti fabbricati che risultano bloccati per la mancanza di risposta alle richieste di accertamento dello stato legittimo non deve essere l’ennesimo intervento tampone, ma deve rientrare nella riforma complessiva ed organica della normativa per il settore edilizio che va realizzata in tempi brevi”, ha osservato Crusi.

Anna Buzzacchi, Responsabile del Dipartimento Patrimonio culturale, ambiente e sostenibilità e componente per il CNAPPC del Tavolo per il Piano Casa, ha aggiunto: “condividiamo la necessità di provvedere in tempi brevi a semplificazioni procedurali, rileviamo tuttavia che la mancanza di organicità della normativa vigente è in gran parte frutto di numerosi interventi di modifica spesso attuati nel tempo con decretazioni d’urgenza, finalizzati a supportare il comparto economico dell’edilizia ed a snellire gli aspetti procedurali che, nei fatti, hanno prodotto scarsa chiarezza interpretativa. L’interesse pubblico per la rimozione di incertezze giuridiche in merito alla risoluzione di piccole difformità e per l’accertamento di legittimità degli immobili comporta, invece, che le definizioni legislative abbiano valore di norma unica per tutto il territorio nazionale e che siano all’interno della riforma della normativa edilizia esistente.”

 

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