I progetti, con un periodo di esecuzione di due anni, sono finanziati dal programma MIT-Portogallo e rispondono a due sfide: garantire la costruzione sostenibile di case, ponti o tunnel con fibre naturali che riducono le emissioni di carbonio e sfruttare le risorse marine e i rifiuti per ottenere nuove fibre con diverse applicazioni.
Parlando con Lusa, il presidente di Fibrenamics – Institute of Innovation in Fibrous and Composite Materials, Raul Fangueiro, ha detto che uno dei progetti da sviluppare con il Massachusetts Institute of Technology(MIT) mira a “utilizzare i materiali marini di scarto con impatto ambientale”, come le reti da pesca, per ottenere nuove fibre con diverse applicazioni, dalle racchette da tennis, ai caschi e alle biciclette fino ai satelliti.
Raul Fangueiro ha aggiunto che dalle alghe si possono estrarre componenti per creare fibre con proprietà antimicrobiche o antinfiammatorie da utilizzare, ad esempio, in medicazioni o bendaggi.
Un secondo progetto di Fibrenamics e del MIT propone di lavorare sulla struttura e sulla durata delle fibre naturali, come il legno o la canapa, come “elemento di rinforzo del calcestruzzo” nelle costruzioni civili, in alternativa all’acciaio, che “ha un forte impatto ambientale”, essendo responsabile del “7% delle emissioni globali” di anidride carbonica, secondo il presidente di Fibrenamics.
I due progetti sono sovvenzionati per oltre mezzo milione di euro dal programma MIT-Portogallo, finanziato dalla Fondazione per la Scienza e la Tecnologia, dipendente dal Governo.
Il programma mira a “sviluppare la ricerca collaborativa” tra il MIT e le università, gli istituti di ricerca, i laboratori e le aziende nazionali, in settori quali la scienza del clima e i cambiamenti climatici, l’osservazione della Terra, la trasformazione digitale nella produzione, le città sostenibili e la scienza dei dati.
L’Istituto per l’innovazione nei materiali fibrosi e compositi, che ha tra i suoi partner l’Università del Minho, è un centro di tecnologia e innovazione che studia soluzioni per l’architettura, l’edilizia, lo sport, la medicina, la protezione e i trasporti.
Recentemente, nell’ambito della sua internazionalizzazione negli Stati Uniti, Fibrenamics ha stabilito una partnership con l’Università del Massachusetts Lowell che consentirà lo scambio di ricercatori, la condivisione di strutture e lo sviluppo di progetti, da delineare, con un laboratorio che fornisce “soluzioni di protezione” per l’esercito statunitense.
Fibrenamics ha già sviluppato dispositivi di protezione personale per l’esercito brasiliano.
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