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La missiva è stata resa nota dal presidente di Protezione Sociale Italiana. Il problema riguarda il denaro necessario per accedere ai benefici della legge che permette al debitore di trovare una via d’uscita compatibile con le proprie possibilità finanziarie. «Un nodo che va sciolto con la nascita di un Fondo per salvare migliaia e migliaia di famiglie» dice il presidente di PSI, Ente del Terzo Settore, l’avvocato Letterio Stracuzzi. Un fenomeno sociale alimentato ora dal caro-mutui e dalla rottamazione quater, la cui prima rata scade a fine mese. Noi abbiamo registrato un aumento di richieste del +35% e il 70% di queste è dovuta proprio al caro-vita e al caro mutui

“Presidente mi può aiutare, per favore?”. In una lettera inviata al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, una donna di Catania, Carola Sapone, ha esposto un problema che ha ormai assunto dimensioni di carattere sociale. Un importante debito che come ha detto nella missiva non potrà mai onorare, ha fatto sì che signora vedesse come unica via di uscita la Legge 3, la norma che nata nel 2012 dopo una serie di suicidi per motivi economici permette al debitore di trovare una soluzione compatibile con le proprie possibilità finanziarie. Ma c’è un ma: “Per presentare domanda -ha scritto ancora la donna nella lettera- e arrivare quindi di fronte a un giudice, bisogna attivare una procedura il cui costo spesso non risulta sostenibile. Un controsenso”.

Il fondo

Per questo, l’avvocato Letterio Stracuzzi, presidente di Protezione sociale, Ente del Terzo Settore, nel corso di un recente convegno svoltosi alla Camera, ha annunciato di aver costituito un Fondo che garantisce la possibilità di accedere alle procedure della Legge 3: «Circa il 30% delle imprese e delle famiglie indebitate -ha spiegato Stracuzzi- non riesce ad attivare la procedura. Il che non è francamente accettabile. A volte intervengono i Comuni ad aiutare le persone a coprire le spese. Altre volte intervengono le Fondazioni o la Caritas. Ma si tratta di interventi spot. Necessario per questo motivo introdurre un vero e proprio Fondo a cui poter accedere in maniera continuativa e sistematica per le persone bisognose».

Il caro mutui

Persone da salvare che purtroppo stanno aumentando in questo periodo a causa del caro-mutui: «Le richieste si stanno moltiplicando -ha affermato Stracuzzi- per l’impennata dei mutui a tasso variabile. Le famiglie non riescono più a pagare le rate. Secondo la Fabi, la Federazione autonoma bancari italiani, la somma non saldata è pari 14,9 miliardi e riguarda quasi un milione di nuclei familiari. Un esercito di persone che hanno come unica soluzione proprio la Legge 3. Gli OCC hanno registrato un aumento di richieste del +35% e il 70% di queste è dovuta proprio al caro-vita e quindi al caro-mutui. Resta anche in questo caso il nodo delle spese di accesso che deve essere assolutamente sciolto per disinnescare una bomba sociale. Sono molto contento che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, abbia risposto all’appello della signora Sapone, chiedendo di fatto a Protezione sociale italiana di intervenire e di aggiornarlo sull’esito del procedimento. Sono sicuro che questo interessamento possa innescare un meccanismo virtuoso e quindi procedere alla soluzione del problema».

La rottamazione delle cartelle

Ma c’è un’altra questione che, in queste settimane, non sta facendo dormire sonni tranquilli alle imprese e alle famiglie italiane. Il tema è quello della rottamazione quater delle cartelle esattoriali: “Il 31 ottobre -ha ricordato Stracuzzi- scade la prima rata e il 30 novembre la seconda. Due scadenze consecutive e dal contenuto economico molto alto. Il 90% di chi ha beneficiato della rottamazione non potrà onorare il proprio debito e si vedrà revocare il beneficio. Anche su questo occorre trovare immediatamente una soluzione. Anche perché una volta ricostituito il debito iniziale, pagarlo sarà complicato per chi è in difficoltà. L’alternativa a eventuali pignoramenti sarebbe in questo caso invocare la Legge 3 che però occorre attivare investendo il denaro. Un cane che si mangia la coda che si consuma però sulla pelle viva della gente”.

 

«La Legge 3 –aggiunge Luciano Gualzetti, direttore della Caritas ambrosiana- è uno strumento utile per prevenire anche l’usura. Sarebbe necessario utilizzare il Fondo di prevenzione previsto dalla Legge anti-usura proprio per attivare la procedura della Legge 3, magari rendendolo usufruibile anche per i privati”. “Un’esigenza non più rinviabile -ha aggiunto l’avvocato Francesca Tateo, gestore della crisi degli OCC di Milano e Roma. Se conosciuta, la Legge 3 potrebbe trovare di certo una maggiore applicazione».

 

Nel frattempo, Protezione Sociale Italiana ha già attivato un proprio Fondo: «Lo abbiamo dotato di 50mila euro – dice il presidente di Protezione sociale italiana – e lo finanzieremo, ogni anno, con parte delle quote associative e dei contributi delle nostre sedi territoriali e dei gestori della crisi che operano presso i nostri OCC». Dal 2012 ad oggi sono oltre 3.000 i suicidi per motivi economici. Una cifra preoccupante che poteva essere decisamente più alta, forse anche del doppio, se non avessimo avuto la possibilità di ricorrere proprio a questa normativa.

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