Le pmi italiane potranno godere di un regime agevolativo di esonero dell’Iva entro la soglia d’affari di 85mila euro. L’Italia approva dunque la direttiva Ue 2020/85 che prevede che in tutto il Vecchio Continente le piccole medie imprese possano vantare un trattamento di favore da parte del Fisco. A riferire del passo in avanti compiuto dal governo italiano è stato il viceministro dell’Economia e delle Finanze Maurizio Leo che non ha mancato anche di sottolineare che il nostro Paese, così come vuole la direttiva europea, adotterà il regime transfrontaliero vantaggioso per l’applicazione dell’Iva alle pmi.
L’esonero dell’Iva per le pmi
Il Cdm guidato da Giorgia Meloni ha approvato “la direttiva (Ue) 2020/285 riguardante il regime agevolativo di esonero dall’Iva per le piccole imprese (in Italia, il regime forfetario) che fissa, in via definitiva, la soglia massima di volume d’affari a 85mila euro per tutti i Paesi europei”, ha scritto il viceministro Leo in una nota.
“La medesima direttiva – ha specificato il viceministro dell’Economia e delle finanze – definisce un regime transfrontaliero che permette alle piccole imprese di non applicare l’Iva fino a un volume d’affari di 100mila euro purché vi siano operazioni all’interno dell’Ue”. Un passo molto importante per chi fa imprese nel nostro Paese o ha interesse entro i confini dell’Ue, con Leo che ha sottolineato che si tratta di un’operazione atta a migliorare “la competitività delle nostre piccole imprese” così come a renderle “più capaci di operare in un contesto europeo, garantendo loro nuove opportunità di crescita”.
Il fisco al servizio dei cittadini
Per il viceministro Leo l’esenzione Iva per le piccole e medie imprese rappresenta l’ennesimo passo in avanti fatto dal governo Meloni “per realizzare un fisco realmente al servizio dei cittadini“.
“Oggi – ha precisato il viceministro del Mef – il Consiglio dei ministri ha approvato in via definitiva i primi tre testi unici: giustizia tributaria, tributi erariali minori e sanzioni tributarie amministrative e penali. Questi provvedimenti rappresentano un tassello fondamentale verso una maggiore chiarezza del sistema fiscale italiano, rendendo più agevole la comprensione e l’adempimento delle norme per cittadini e imprese. Ogni testo unico che approviamo – ha aggiunto – riduce la frammentazione normativa e semplifica la vita dei contribuenti”.
“A due anni dalla nascita di questo esecutivo – ha concluso Leo – abbiamo raggiunto grandi traguardi: sono stati approvati in via definitiva e pubblicati in Gazzetta Ufficiale 13 decreti legislativi attuativi della riforma fiscale a cui si aggiungono questi tre testi unici. Inoltre, sono all’esame del Parlamento altri due decreti delegati, sulle imposte dirette e sulle accise, e un altro testo unico relativo alla riscossione”.
Il concordato preventivo biennale per le pmi
Al fine di agevolare il peso fiscale delle partite Iva e delle piccole medie imprese, il governo italiano ha previsto con il decreto Omnibus che questi soggetti possano godere di una sanatoria fiscale per gli anni compresi tra il 2018 e il 2023 aderendo al concordato preventivo biennale.
Questo strumento consente di pagare le tasse per due anni sulla base di una proposta formulata dall’Agenzia delle Entrate che sia coerente con i dati contenuti nelle banche dati a disposizione dell’Amministrazione finanziaria e i redditi dichiarati dal contribuente. I soggetti beneficiari del trattamento sono coloro che applicano gli Isa (Indici sintetici di affidabilità) e coloro che hanno aderito al regime forfettario.
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