Come si possono sanare gli abusi edilizi tra il Salva Casa ufficiale approvato e le leggi regionali? Il Decreto Salva Casa ha modificato le procedure per la regolarizzazione degli abusi edilizi ma solo quando si tratta di piccole difformità interne, cancellando il requisito della doppia conformità e prevedendo comunque sanzioni da pagare.
Non si tratta, dunque, di una sanatoria valida per tutti i tipi di abusi e le regioni potranno muoversi nelle nuove normative con particolare libertà. Vediamo nel dettaglio cosa potrebbero prevedere.
- Come sanare gli abusi edilizi in Emilia Romagna con le nuove leggi regionali
- Cosa cambia nel Lazio per gli abusi edilizi tra Salva Casa 2024 e nuove leggi regionali
- Decreto Salva Casa e leggi regionali per sanare gli abusi edilizi, cosa accade a Milano
Come sanare gli abusi edilizi in Emilia Romagna con le nuove leggi regionali
Le nuove regole del decreto legge 69/2024 approvate ufficialmente sono valide in tutta Italia, ma potranno essere modificate dalle singole regione a seconda delle opere da sanare.
Ogni singola realtà potrà, infatti, definire una propria legge regionale per la regolarizzazione di abusi edilizi, sempre secondo le nuove norme del Decreto Salva Casa.
In Emilia Romagna, se il Comune dove si trova l’immobile con difformità ha già rilasciato l’agibilità, tutte le piccole irregolarità emerse si considerano sanate, compresa la presenza di una cubatura difforme oltre i limiti indicati per le tolleranze del Salva Casa.
Cosa cambia nel Lazio per gli abusi edilizi tra Salva Casa 2024 e nuove leggi regionali
A Roma e nel Lazio, si attendono regole specifiche a seconda dei diversi casi per sanare le difformità parziali.
Secondo il nuovo meccanismo previsto dal Salva Casa, potrebbero ottenere la conformità urbanistica nell’area della città fuori dal centro storico i lavori di ampliamento ma solo a determinate condizioni, anche se comportano un aumento di superficie utile fino al 10%.
Si tratta, per esempio, di verande o stanze più grandi che si potrebbero sanare anche se non rientrano elle nuove tolleranze.
Inoltre, per scelta della regione, la sanatoria potrebbe essere concessa solo dopo aver chiesto ai proprietari determinati adeguamenti, come l’efficientamento energetico della struttura.
Per esempio, nel caso di una veranda di 6 mq realizzata negli anni ’90 sul balcone di un appartamento di 110 mq, in un condominio edificato nel 1960 e che si trova in zona periferica, il Salva casa prevede il controllo dei parametri urbanistici per accertamento della conformità solo al momento di presentazione della domanda.
A Roma, con le modifiche previste, per gli interventi di ampliamento, se finalizzati ad una migliore configurazione dell’edificio rispetto al contesto, si può realizzare un aumento massimo del 10% della superficie utile e del volume fuori terra (Vft), anche variando l’altezza dell’edificio preesistente per un migliore allineamento con gli edifici circostanti, e solo a determinate condizioni.
Ciò significa che per la veranda in questione, in zona periferica, varrebbe la sanatoria con il nuovo accertamento di conformità, pagando le sanzioni previste sempre dal Salva Casa, a meno che anche in tal senso regioni e Comuni non intervengano con indicazioni diverse.
Decreto Salva Casa e leggi regionali per sanare gli abusi edilizi, cosa accade in Lombardia
In Lombardia, le norme del Piano Casa potrebbero essere leggermente modificate soprattutto relativamente alle tolleranze esecutive.
Nel mirino ci sono soprattutto quelle relative agli errori materiali di rappresentazione progettuale delle opere, che si considererebbero sanati in automatico.
Così facendo, si potrebbero regolarizzare alcuni balconi non indicati sui titoli comunali, ma solo se la realizzazione risale all’epoca di costruzione dell’edificio e a condizione di poter dimostratare tale situazione con apposite e prove.
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